Decisivo sarà il vertice informale tra i
“professori” del governo, il viceministro dell’Economia Grilli ed i ministri
Giarda e Patroni Griffi, e il premier Monti è chiaro, però, che a influire
sulle scelte di Palazzo Chigi sarà l’incontro con le parti sociali ed enti
locali, visto e considerato che le misure delle spendiew review che dovrebbero
garantire almeno 4,2 miliardi, colpiranno anche la pubblica amministrazione. Gli statali potrebbero
subire una riduzione degli organici del 10 per cento attenuata
dalla possibilità di accedere anticipatamente alla pensione, stando alle prime
indiscrezioni riportate dalle agenzie di stampa. In particolare lo
snellimento comporterà la riduzione a 10.000 unità di personale entro
la fine del 2012 e un ulteriore sforbiciata di 80 – 90.000 unità entro la fine
del 2014. Una parte di questi percepirà una indennità di mobilità.
Per chi rifiuta si apre la strada della cassaintegrazione per
2 anni con l’80% dello stipendio e poi 8 mesi in Aspi. Tutti gli altri andranno
in pensione (per chi matura i requisiti entro il 2014 ci si baserà sui vecchi
limiti d’età, quelli in vigore prima dell’entrata in vigore della riforma
Fornero, anche se l’indennità verrà comunque percepita a partire da 66
anni).
www.AgenziaDebiti.it/Soluzione Sistemi Legali per “Non Pagare” i Debiti quando Non Riesci a Pagare!
www.AgenziaDebiti.it/Soluzione Sistemi Legali per “Non Pagare” i Debiti quando Non Riesci a Pagare!
Gli altri punti chiave del DL
sulla spending review
saranno la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi, che dovranno
passare per il mercato elettronico gestito dalla Consip (la società per azioni
del Ministero dell’Economia), che dovrà controllare
le spese ministeriali anche con effetto retroattivo rispetto ai
contratti già conclusi. In particolare, i tagli riguarderanno la sanità e
saranno rappresentati da un riduzione dei costi sopra le righe di asl e
ospedali e delle spese farmaceutiche. Altro pilastro interessato dalla
revisione della spesa sarà quello degli enti, locali e pubblici. In tal senso è
prevista l’istituzione delle aree metropolitane che dovrebbe portare all’ abolizione della maggioranza delle Provincie(
ma chi ci crede ????????) e, allo stesso tempo, l’alleggerimento di Cda (tetto
di tre persone nei consigli di amministrazione nelle società controllate da
Stato) il taglio di enti strumentali, società e consorzi di regioni, province e
comuni. Ma a tal proposito è arrivata già una controproposta da parte
dell’Unione delle Provincie, una sorta di autoriforma, finalizzata al
contenimento della spesa pubblica che «garantirà allo Stato 5 miliardi di
risparmi». E anche dalla Regioni dovrebbe arrivare un “disegno di legge” simile
Nessun commento:
Posta un commento