mercoledì 25 luglio 2012

LO SCANDALO DELLE BABY PENSIONI. IN 40 ANNI CI SONO COSTATE 150 MILIARDI IN PIU’ RISPETTO AI NORMALI VITALIZI.



NON SI POTREBBERO RITTOCARE?
Una interessante inchiesta di Marco Ferrante pubblicata, oggi, su «Il Messaggero», scava su una delle ataviche vergogne del nostro Paese: l’insostenibile costo (e peso) sul nostro debito pubblico delle baby pensioni. Il Decreto in oggetto (santificato da un decreto in vigore dalla fine di dicembre 1973) prevede–per il settore pubblico la possibilità di andare in pensione con 14 anni sei mesi e un giorno per le donne con prole, 19 anni sei mesi e un giorno per gli uomini, e 24 anni sei mesi e un giorno per i dipendenti degli enti locali. La poca lungimiranza di quella classe politica ora si rimbalza le responsabilità per una scelta scellerata quanto squilibrata. Dice, oggi, Franco Marini, nel ’73 appena giunto a guidare la segreteria della Cisl: ««Sì, è vero che non c`era nella classe politica né nel corpo della stato di allora una grande consapevolezza di quello che sarebbe accaduto, dell’impatto che l’allargamento del welfare avrebbe avuto sui conti pubblici…». Quanto sono costate in realtà queste pensioni? Un calcolo preciso è quasi impossibile da fare. Ci si può avvicinare. Ecco come. Secondo Ferrante (basandosi su un calcolo effettuato qualche mese fa da Confartigianato) i baby pensionati italiani (pubblici e privati) rispetto al pensionato medio hanno ricevuto un trattamento più lungo di quasi sedici anni. Questo significa che a valori 2010 la differenza (cioè il costo in più rispetto a un normale trattamento pensionistico) varrebbe 148,6 miliardi di curo. Cioè: in questi 40 anni, l`esistenza delle baby pensioni ci è costata quasi 150 miliardi più di quanto ci sarebbe costata la previdenza se i baby pensionati fossero andati a riposo con le stesse regole degli altri. Una tassa cumulata – secondo le stime degli artigiani – di circa 6.630 euro che grava su ognuno degli occupati italiani. Si tratta di persone che in un calcolo medio restano in pensione per quasi 41 anni. Non è certo detto che i «baby pensionati» siano tra gli italiani più ricchi. Certamente, va sancito che sono stati tra i più privilegiati in assoluto. E se la crisi cominciassero a pagarla loro per primi?

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