IL PARERE DI ANCARANI E SAVELLI
L’ottima intuizione del consigliere regionale
Bazzoni che per primo dal centro-destra ha preso posizione raccogliendo la
proposta del sindaco di Forlì Balzani, inizialmente tutt’altro che sostenuta
proprio dal suo partito, il PD, affinchè i territori delle province romagnole
facciano sistema a seguito della loro abolizione, confermata proprio ieri dal
Premier Monti dopo il Consiglio dei Ministri, è la dimostrazione della capacità
amministrativa e della lungimiranza del Popolo della Libertà della provincia di
Ravenna.
Infatti per chi, come noi, ha sempre sostenuto la
necessità e l’obiettivo di raggiungere l’autonomia romagnola attraverso il
distacco dall’Emilia si tratta di un successo non indifferente in quanto per la
prima volta vi è l’attestazione di una riconoscibilità dell’identità romagnola
che fin qui la maggioranza di sinistra che governa la nostra regione ha sempre
negato. Gli esempi si sprecano: dal diniego per citare la “Romagna” nello
statuto regionale come territorio che dà vita alla regione assieme a quello
emiliano fino al rifiuto di chiamare la nostra riviera “Riviera romagnola”
bensì “riviera adriatica dell’Emilia-Romagna”, per mero puntiglio. Con
l’istituzione della provincia romagnola unica constatiamo invece finalmente un
primo risultato ottenuto che noi riteniamo non ostativo bensì propedeutico al
nostro traguardo di sempre che è e rimane l’istituzione della Regione Romagna. La
nostra è una posizione di
responsabilità e di realismo: nel momento in cui
il governo, con un eccesso di timidezza, ha deciso di non procedere
all’abolizione tout court delle province, come invece noi da sempre
auspichiamo, non ha alcun senso penalizzare alcuni territori ed in particolare
i comuni più piccoli, per mere esigenze campanilistiche. E’ anche il motivo per
il quale riteniamo che i cittadini romagnoli debbano votare per eleggere i
propri rappresentanti nella nuova provincia romagnola.
Da ultimo apprezziamo doppiamente la proposta di
indicare Ravenna come capoluogo proprio perché non arriva dal nostro territorio
ma addirittura da quello riminese e basa la scelta del nostro attuale capoluogo
di provincia in ragione della sua storia millenaria. Come ravennati ne siamo da
un lato orgogliosi e dall’altro ci sentiamo ancora più responsabilizzati.
Questo non significa che non si possa essere d’accordo con l’opinione del
vicesindaco di Ravenna Mingozzi per il quale la scelta del capoluogo dovrà
essere l’ultima delle questioni da affrontare dopo aver condiviso invece prima
di tutto un percorso comune per stabilire strategie, funzioni e compiti del
nuovo soggetto istituzionale. Alberto Ancarani Paolo Savelli
Nessun commento:
Posta un commento