lunedì 24 settembre 2012

FAENZA: SCUOLA DON MILANI INTERROGAZIONE DI RAFFAELLA RIDOLFI



La  sottoscritta Raffaella Ridolfi Consigliere del Gruppo consiliare PDL, Premesso che con precedenti interrogazioni, facendo seguito alle numerosissime iniziative locali e regionali di Forza Italia, che hanno ripetutamente denunciato come il progetto della nuova scuola Don Milani di Faenza fosse nato male ed i lavori che tenevano banco dal 1997 realizzati peggio, con costi lievitati astronomicamente sono terminati, infatti, solo nel 2010 e consegnati con vistosissimi difetti fra i quali le evidenti infiltrazioni d’acqua nell’aula di informatica; che l’Amministrazione Comunale si ostina ad addebitare, giustamente le responsabilità alla ditta costruttrice, omettendo tuttavia  di ammettere le proprie evidenti responsabilità progettuali, di direzione lavori, di controlli ed il danno erariale provocato alla città con la  fallimentare iniziativa nella gestione del disastroso progetto per il quale oggi  esiste l’ennesimo contenzioso in atto: che quella che doveva rappresentare una priorità dell'amministrazione comunale di Faenza, ed un   fiore all’occhiello, finanziata con ingenti risorse  della  Regione,  si  è trascinata fra errori, incidenti di  percorso, proroghe e crisi varie di anno in anno; che la gara di appalto già avviata nel 2001 subì un ritardo per un errore dell'Amministrazione appaltante;  che la data di consegna nei tempi indicati, estate 2004, fu abbondantemente superata;  che fin dal 1997 quando la spesa prevista era di 6 miliardi molti sostennero che il progetto della bioscuola Don Milani di Faenza odorava di spreco di denaro  pubblico  proveniente  dalle  risorse regionali;  che in data 1 dicembre 2004  Forza Italia si lamentava come a sette anni di distanza fra errori nella gara di appalto, incidenti di percorso, proroghe  e  crisi  il progetto, fosse finito in mani non proprio pulite e che controllare con maggiore attenzione a chi si consegnavano i lavori non solo era possibile ma doveroso;  che la   Giunta di sinistra del tempo,




  con  sorprendente disinvoltura  ed  altrettanta  superficialità, rispondeva brevemente che il Comune di Faenza  aveva rescisso il contratto con l'impresa Casal il 28 maggio 2004 e che il Tribunale di Ravenna avrebbe successivamente (il 9 giugno 2004) dichiarato il fallimento. Che l'importo complessivo  pari  a 5.131.722 euro non presentava variazioni e rendeva disponibili le somme necessarie  all'esecuzione delle opere riprese il 3 novembre 2004 ;  che al 16 giugno 2005 i lavori erano ancora bloccati  e  nessuna  previsione  certa  della riapertura dei cantieri  e  soprattutto  della conclusione  dei  lavori  era   stata  comunicata dall'Amministrazione Comunale; che nella mia interrogazione dell’aprile 2009  sottolineavo come un comunicato stampa presente sul sito del Comune di Faenza del 9 giugno 2006 riportasse: "DON MILANI", APPALTATA LA COPERTURA DEGLI ATRI DELLE AULE: In attesa della ripresa dei lavori per completare la realizzazione della nuova scuola “Don Milani” nella zona Peep Cappuccini, nei giorni scorsi a Palazzo Manfredi è stato appaltato l’intervento di realizzazione delle strutture in alluminio e vetro per la copertura degli atri delle aule della scuola. I lavori (241.797 euro, iva esclusa, l’importo base d’asta) sono stati aggiudicati alla ditta ravennate Adria Montaggi di Fabrizio Maretti snc, che ha presentato un’offerta di 230.878 euro (iva esclusa), con un ribasso del 2,50% sul prezzo base d’asta. L’intervento, che inizierà entro l’estate, comporterà la copertura delle vetrate degli atri della scuola “Don Milani”.  Si tratta di tre piramidi a base quadrata, che saranno coperte in alluminio e vetro. Uno dei lati, quello rivolto a sud, è realizzato con pannelli fotovoltaici. La conclusione dei lavori è prevista nel prossimo autunno. Con questo intervento saranno portate a termine le opere di messa in sicurezza della scuola, a seguito del fermo del cantiere dopo il fallimento della ditta appaltatrice e la conseguente risoluzione del contratto, in attesa del riavvio dei lavori di completamento della scuola stessa;  che il 4 luglio 2007 Faenzattiva. “………..la costruzione della Scuola "Don Milani" di via Corbari, iniziata diversi anni fa (2002) ed ancora lungi dall'essere conclusa. Non scendo nel merito tecnico di un tale inaccettabile ritardo, che viene attribuito al fallimento della impresa vincitrice anni fa della gara d'appalto, anche se c'e' da chiedersi se tra le condizioni per assegnare un appalto non debba esserci la affidabilita' dell'impresa. Se le norme con cui si assegnano gli appalti non prevedono questi controlli, vanno cambiate le norme. Se invece li prevedono, allora sarebbe per lo meno da rimuovere chi ha dato l'appalto serza le dovute verifiche sulla consistenza di chi avrebbe dovuto fare l'opera……………………. E si chiedeva quanto alla fine verra' a costare al cittadino (previsione di circa 4 Milioni di Euro) una siffata scuola elementare che in altre localita' sono realizzate in tempi brevi con piu' modesti prefabbricati, funzionali, certamente di minor costo.  che con la interrogazione del 30 gennaio 2010 chiedeva di verificare la correttezza delle procedure  e la sicurezza della Scuola e come fosse  consentito l’utilizzo della scuola attraverso la procedura dell’autocollaudo come dichiarato a mezzo stampa dall’Ingegnere Capo del Settore Lavori pubblici dell’Amministrazione comunale di Faenza, non attendendo la valutazione del C.T.R. di Bologna .  Interroga il Sindaco per conoscere nel dettaglio, e non sommariamente, se non  intenda il Comune fare trasparenza, su questa scandalosa vicenda che si trascina da 15 anni.  In particolare, l’interrogante chiede al Sindaco se non intenda mettere in atto iniziative di verifica e controllo per definire a quanto ammonti il danno erariale, magari istituendo una commissione d’inchiesta che accerti anche quali responsabilità o negligenze siano ascrivibili alla stazione appaltante ed alla direzione dei lavori ed infine se non ritenga irrinunciabile chiedere scusa alla città a nome di tutti gli Amministratori faentini che hanno raccontato e continuano a raccontare bugie nel corso degli anni.  Raffaella Ridolfi

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