La
sottoscritta Raffaella Ridolfi Consigliere del Gruppo consiliare PDL,
Premesso che con precedenti
interrogazioni, facendo seguito alle numerosissime iniziative locali e
regionali di Forza Italia, che hanno ripetutamente denunciato come il progetto
della nuova scuola Don Milani di Faenza fosse nato male ed i lavori che
tenevano banco dal 1997 realizzati peggio, con costi lievitati astronomicamente
sono terminati, infatti, solo nel 2010 e consegnati con vistosissimi difetti
fra i quali le evidenti infiltrazioni d’acqua nell’aula di informatica; che l’Amministrazione Comunale si
ostina ad addebitare, giustamente le responsabilità alla ditta costruttrice,
omettendo tuttavia di ammettere le
proprie evidenti responsabilità progettuali, di direzione lavori, di controlli
ed il danno erariale provocato alla città con la fallimentare iniziativa nella gestione del
disastroso progetto per il quale oggi
esiste l’ennesimo contenzioso in atto: che quella che doveva rappresentare una priorità
dell'amministrazione comunale di Faenza, ed un
fiore all’occhiello, finanziata con ingenti risorse della
Regione, si è trascinata fra errori, incidenti di percorso, proroghe e crisi varie di anno in
anno; che la gara di appalto già
avviata nel 2001 subì un ritardo per un errore dell'Amministrazione appaltante;
che
la data di consegna nei tempi indicati, estate 2004, fu abbondantemente
superata; che fin dal 1997 quando la spesa prevista era di 6 miliardi molti
sostennero che il progetto della bioscuola Don Milani di Faenza odorava di
spreco di denaro pubblico proveniente
dalle risorse regionali; che
in data 1 dicembre 2004 Forza Italia si
lamentava come a sette anni di distanza fra errori nella gara di appalto,
incidenti di percorso, proroghe e crisi
il progetto, fosse finito in mani non proprio pulite e che controllare
con maggiore attenzione a chi si consegnavano i lavori non solo era possibile
ma doveroso; che la
Giunta di sinistra del tempo,
con sorprendente disinvoltura ed
altrettanta superficialità,
rispondeva brevemente che il Comune di Faenza
aveva rescisso il contratto con l'impresa Casal il 28 maggio 2004 e che
il Tribunale di Ravenna avrebbe successivamente (il 9 giugno 2004) dichiarato
il fallimento. Che l'importo
complessivo pari a 5.131.722 euro non presentava variazioni e
rendeva disponibili le somme necessarie
all'esecuzione delle opere riprese il 3 novembre 2004 ; che
al 16 giugno 2005 i lavori erano ancora bloccati e
nessuna previsione certa
della riapertura dei cantieri
e soprattutto della conclusione dei
lavori era stata
comunicata dall'Amministrazione Comunale; che nella mia interrogazione dell’aprile 2009 sottolineavo come un comunicato stampa
presente sul sito del Comune di Faenza del 9 giugno 2006 riportasse: "DON
MILANI", APPALTATA LA COPERTURA DEGLI ATRI DELLE AULE: In attesa della ripresa dei lavori per
completare la realizzazione della nuova scuola “Don Milani” nella zona Peep
Cappuccini, nei giorni scorsi a Palazzo Manfredi è stato appaltato l’intervento
di realizzazione delle strutture in alluminio e vetro per la copertura degli
atri delle aule della scuola. I lavori (241.797 euro, iva esclusa, l’importo
base d’asta) sono stati aggiudicati alla ditta ravennate Adria Montaggi di
Fabrizio Maretti snc, che ha presentato un’offerta di 230.878 euro (iva
esclusa), con un ribasso del 2,50% sul prezzo base d’asta. L’intervento, che
inizierà entro l’estate, comporterà la copertura delle vetrate degli atri della
scuola “Don Milani”. Si tratta di tre
piramidi a base quadrata, che saranno coperte in alluminio e vetro. Uno dei
lati, quello rivolto a sud, è realizzato con pannelli fotovoltaici. La
conclusione dei lavori è prevista nel prossimo autunno. Con questo intervento
saranno portate a termine le opere di messa in sicurezza della scuola, a
seguito del fermo del cantiere dopo il fallimento della ditta appaltatrice e la
conseguente risoluzione del contratto, in attesa del riavvio dei lavori di
completamento della scuola stessa; che il 4 luglio 2007 Faenzattiva. “………..la costruzione della Scuola "Don
Milani" di via Corbari, iniziata diversi anni fa (2002) ed ancora lungi
dall'essere conclusa. Non scendo nel merito tecnico di un tale inaccettabile
ritardo, che viene attribuito al fallimento della impresa vincitrice anni fa
della gara d'appalto, anche se c'e' da chiedersi se tra le condizioni per
assegnare un appalto non debba esserci la affidabilita' dell'impresa. Se le
norme con cui si assegnano gli appalti non prevedono questi controlli, vanno
cambiate le norme. Se invece li prevedono, allora sarebbe per lo meno da
rimuovere chi ha dato l'appalto serza le dovute verifiche sulla consistenza di
chi avrebbe dovuto fare l'opera……………………. E si chiedeva quanto alla fine verra' a costare al cittadino (previsione di circa 4
Milioni di Euro) una siffata scuola elementare che in altre localita' sono
realizzate in tempi brevi con piu' modesti prefabbricati, funzionali,
certamente di minor costo. che con la interrogazione del 30
gennaio 2010 chiedeva di verificare la
correttezza delle procedure e la sicurezza della Scuola e come fosse consentito l’utilizzo della scuola attraverso
la procedura dell’autocollaudo come dichiarato a mezzo stampa dall’Ingegnere
Capo del Settore Lavori pubblici dell’Amministrazione comunale di Faenza, non
attendendo la valutazione del C.T.R. di Bologna . Interroga il Sindaco per conoscere nel dettaglio, e non sommariamente, se non intenda il Comune fare trasparenza, su questa
scandalosa vicenda che si trascina da 15 anni. In
particolare, l’interrogante chiede al Sindaco se non intenda mettere in
atto iniziative di verifica e controllo per definire a quanto ammonti il danno
erariale, magari istituendo una
commissione d’inchiesta che accerti anche quali responsabilità o negligenze
siano ascrivibili alla stazione appaltante ed alla direzione dei lavori ed
infine se non ritenga irrinunciabile chiedere
scusa alla città a nome di tutti gli
Amministratori faentini che hanno raccontato e continuano a raccontare bugie
nel corso degli anni. Raffaella Ridolfi
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