giovedì 27 settembre 2012

START ROMAGNA: RAVENNA HOLDING DIA RETTA AGLI ALTRI SOCI.


Ora non è più solo l’opposizione del PDL a dirlo: persino il Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, il sindaco di Forlì, e quello di Cesena, tutti PD, ovvero dello stesso colore politico dei sindaci di Ravenna, Faenza e Cervia nonché del Presidente di Ravenna Holding, hanno chiesto di bloccare la seduta dell’assemblea straordinaria degli azionisti di Start Romagna che dovrebbe varare l’aumento di capitale con l’ingresso della Regione Emilia Romagna nella compagine sociale ma soprattutto con l’acquisto di un ramo secco di TPER che finirebbe col peggiorare i già disastrosi conti della società di trasporto pubblico romagnola. Dopo la nostra denuncia dei giorni scorsi anziché ottenere rassicurazioni sono piuttosto aumentate le nostre preoccupazioni. In sede di commissione bilancio del Comune di Ravenna infatti il Presidente di Start Romagna ha fatto le seguenti incredibili affermazioni:
1)     Se Start Romagna ha chiuso il bilancio con quasi tre milioni di disavanzo è normale perché le altre società del trasporto pubblico in Italia stanno peggio!
2)    Nonostante il disavanzo è normale che vengano comunque dati i premi di produzione a dirigenti e dipendenti!
3)    Nonostante il disavanzo non vi è alcuna necessità di varare contratti di solidarietà (come se l’azienda fosse florida!)
4)    Nonostante l’attuale squilibrio fra i contratti in vigore con i lavoratori delle vecchie società che si sono fuse in start Romagna quando la contrattazione verrà uniformata non ci saranno aggravi elevati per l’azienda (cosa smentita da qualunque statistica e soprattutto dalla storia recente!)
Per di più bisogna ricordare che il dirigente di TPER, una volta varato l’aumento di capitale diventerà dipendente di Start e costerà all’azienda più di quanto le costi l’attuale direttore generale alle cui dipendenze stanno 971 lavoratori; come è possibile che tutto questo non rappresenti uno scandalo per l’azienda? Lo ripetiamo: si tratta di un’operazione non solo inutile ma ulteriormente dannosa perché non porterà alcun beneficio ai cittadini ma solo ulteriori buchi nel bilancio di una società pubblica che comunque verrà ripianata sempre da denaro del contribuente. Lo hanno capito a Forlì e a Cesena. Cos’aspettano Matteucci, Malpezzi, Zoffoli e Pezzi a prenderne atto e a desistere da questa scellerata operazione?
Paolo Savelli  Comune di Cervia, Alberto Ancarani Comune di Ravenna, Raffaella Ridolfi Comune di Faenza

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