venerdì 7 settembre 2012

LA CRISI NON HA OCCHI PER PIANGERE MA IL CORO DEI GIORNALI E’ “VIVA IL GOVERNO”



C'è uno strano e persistente scollamento tra la realtà quotidiana del nostro Paese e la realtà virtuale del villaggio dei media. Da un lato, le persone normali si preoccupano per i costi dei libri di testo nel momento in cui si riaprono le scuole e tanti genitori vanno in televisione a lamentarsi per la spesa, chi dice che ha pagato 1.500 euro in più dell'anno scorso, chi si limita a dire meno di 1.000 euro, ma in linea di massima si capisce che la stangata c'è stata e si è fatta sentire sulla gente. Sempre sul lato della realtà quotidiana, si avvicina la scadenza della seconda rata dell'Imu, la pesantissima imposta sulla casa, in pratica una vera patrimoniale, e sono altri euro da versare al Fisco. Intanto i consumi di abbigliamento e quelli di generi alimentari calano, gli acquisti di autoveicoli sono fermi, con un calo del 20 percento sull'annata precedente, i negozi del centro e della periferia chiudono sempre più spesso i battenti perché oberati dalle spese e dalle imposte, aumentano i ticket per la salute, le pensioni vengono ridotte, sembra quasi un bollettino di guerra. In questo quadro difficile, con un autunno caldo che vede al primo posto delle preoccupazioni generali il lavoro, riuscirò a mantenerlo o no, come farò per mio figlio eccetera, i giornali e anche molte televisioni intonano un controcanto, una sorta di peana per il Governo dei tecnici e dei professori. Ci hanno riportato in serie A, dicono tenendo molto d'occhio l'ingannevole "spread" tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani, e facendo invece poco conto del malessere dei cittadini. Questa prospettiva sbagliata serve molto a incensare il Governo attuale ma non certo a sopire un diffuso malcontento con la continua lode del "rigore necessario" per tenere il passo con l'Europa a guida tedesca.

In questo modo si rischia di aumentare la distanza, anzi il distacco con la gente. E si dimentica che tra pochi mesi toccherà di nuovo alla politica tornare in scena, e che ancora una volta la parola passerà agli elettori. Sempre più frequenti, in questo coro favorevole alla tecnica e ai tecnici, le bacchettate al Governo precedente di centrodestra, indicato fittiziamente quale colpevole di un malessere che invece viene da lontano e si deve attribuire alla crisi dell'euro e alla mancanza di una guida centralizzata per la politica economica e finanziaria dell'Unione Europea. Ma la grancassa a favore del Governo attuale non conosce soste o interruzioni: tutto va bene, anzi va meglio di prima e di sempre, guai a chi cerca anche alla lontana di dissentire dal comune giudizio positivo. In attesa però del giudizio finale degli elettori, quello sì davvero sincero e inappellabile.

Nessun commento:

Posta un commento