Il Museo Internazionale delle
Ceramiche di Faenza-MIC sta vivendo una fase molto controversa, perchè, se da
una parte vengono alla luce grandi opportunità e riconoscimenti, come il
riconoscimento UNESCO del 2011, dall'altra si vivono anche momenti di
difficoltà finanziaria e di sconforto, dovuti al fatto che ad occuparsene è
sostanzialmente solo una piccola città come Faenza. Questo contrasta anche con
l'appassionata e competente conduzione del Museo e con la grande qualità
professionale ed umana degli addetti, oltre che con le importantissime
iniziative e mostre messe in campo.
E' importante che si arrivi
ad una svolta che imposti gli sviluppi futuri su un binario di sicurezza in
termini finanziari e di relazioni.
Per questo motivo il consigliere
Bazzoni ha presentato in Regione la risoluzione che alleghiamo, per chiedere un
impegno importante della Regione, che può concretizzarsi con l'entrata nella
compagine sociale della Fondazione cui fa capo il Museo e con la destinazione
di un contributo fisso annuale.
RISOLUZIONE
L’Assemblea
legislativa della Regione Emilia-Romagna,
premesso
Che il Museo internazionale delle Ceramiche-MIC di Faenza è sede
della più importante, numerosa e completa esposizione ceramica del mondo, oltre
a contenere la più fornita ed importante biblioteca sulla ceramica mondiale;
Che il Museo svolge inoltre un’importante funzione di supporto agli
studi di operatori e musei di ogni parte del mondo ed organizza mostre d’arte
moderna e contemporanea, come la recente retrospettiva dedicata ad Arturo
Martini, il più grande scultore italiano del ‘900.
La ceramica ha accompagnato lo
sviluppo della civiltà umana dagli albori ai giorni nostri e nel MIC è
rappresentato soprattutto un arco temporale che va dal medioevo fino alle opere
di grandi maestri contemporanei come Picasso, Bay, Ontani, Leoncillo, Fontana,
Paladino e decine di altri di pari valore artistico e di mercato.
Faenza deve la sua fortuna al
grande sviluppo che ebbe la sua maiolica fin dal medioevo e rinascimento, tanto
che le grandi corti italiane ed europee allestivano i banchetti con stoviglie
faentine, fino ad arrivare a definire universalmente la maiolica con il nome di
“faience”, tuttora usato.
Nel ‘700 grazie alla
contaminazione con la ceramica cinese venne creato lo stile “garofano” che ha
finito per rappresentare a livello di massa la produzione faentina, più che gli
stili tradizionali rinascimentali come: il “palmetta persiana”, la “Pavona” la
“Foglia di vite” il “Melograno” i “Bianchi di Faenza” ed altri ancora.
Grazie alla grande tradizione e
fama nel mondo intero ed all’intuizione del grande Gaetano Ballardini nel 1908
venne fondato il MIC e nel 1916 l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica (ora Liceo
Artistico), con uno sbraccio, fin da subito, internazionale, rappresentato
dalle migliaia di studenti e studiosi che, dai 5 continenti sono venuti a
Faenza;
VISTO
Che nel 2011 il MIC ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di
essere inserito nei “Monumenti e Siti Patrimonio dell’UNESCO” in quanto:
“espressione dell’arte ceramica nel mondo”;
Che la LR
24 agosto 1976 n°38 (su impulso dell’allora Sindaco Lombardi) riconosceva
l’importante funzione del MIC come “Museo di Ente Locale” e stabiliva opportuno
destinare un contributo alla sua gestione. Il contributo era di Lire 50.000.000
all’anno, corrispondenti all’incirca a € 250.000,00 odierni;
Che da allora la natura del Museo è cambiata, in quanto è stata
creata una Fondazione che vede presenti gli Enti Locali, ma anche le Fondazioni
Bancarie ed altri enti pubblici e privati, ma soprattutto si sono sviluppate
molto le attività del MIC e sono venute alla luce enormi potenzialità, non solo
in campo artistico e culturale, ma anche turistico ed economico;
Che, anche sulla presenza ed attività del MIC, si basa la grande
rincorsa per “Ravenna capitale della Cultura Europea 2019);
CONSIDERATO
Che la Legge
38 è ormai superata ed è giusto rivederla oppure abolirla, ma la Regione può, con lo stesso
atto, entrare socia della Fondazione Museo Internazionale delle Ceramiche in
Faenza e stabilire un contributo annuo alla gestione di un importo
corrispondente alla rivalutazione monetaria di 40 anni, oltre ad un raccordo
più stretto con tutti gli enti regionali come l’IBC, l’APT, l’ERVET ed altri
con cui la Regione
è in rapporti;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
-Ad assumere un’iniziativa
legislativa urgente per abrogare la
LR 38/1976,
-riformulare un testo che colga
la nuova situazione,
-riconoscere il valore
fondamentale per L’Emilia-Romagna del MIC,
-stabilire l’ingresso della
Regione nella compagine sociale della Fondazione,
-determinare un contributo
sostanziale alla gestione del Museo di un importo almeno pari a quanto già riconosciuto nel 1976,
-individuare le sinergie
necessarie a valorizzare questo importante “giacimento culturale”,
-prevedere già nell’assestamento
di bilancio le opportune variazioni relative al secondo semestre dell’anno. Gianguido Bazzoni
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