Sette Sere – “La gestione dell’emergenza è sicuramente complessa, ma la chiarezza delle
responsabilità del coordina meno credo debba essere una priorità per rendere
efficace ed efficiente l’intervento”. Questo è quanto pensa un residente nel comune di Brisighella,
analizzando quello che gli è accaduto nelle notte dell’alluvione. “Ho iniziato
a chiamare i vigili del Fuoco dopo l’una e con cadenza hp ritentato diverse volte
durante la notte. Avevo oltre il metro e 20 cm di acqua e fango in casa e alle
10,45 del giorno dopo solo grazie alla fortunata coincidenza di avere
incontrato una squadra di vigili del
fuoco operante nelle vicinanze della mia
abitazione, sono riuscito ad ottenere un loro intervento. La cosa grottesca è
che a distanza di poco la centrale dei vigili del fuoco mi ha contattato per dirmi
che fino al giorno successivo non sarebbero potuti intervenire” Una
mancanza di chiarezza nell’operatività che “mi è arrivata dalla Protezione civile del comune che ho
contattato non mi ha saputo dare una
risposta. Un’ esigenza che si concretizzava in una pompa per aspirare acqua”
C’è amarezza fa parte di questo residente se come si sono sviluppate gli
interventi che “oltre 80 cm di acqua e fango me li sono buttati fuori casa con
il secchio”. Una riflessione che non tocca i volontari che hanno fatto un
lavoro encomiabile – ci tiene a rimarcare -, ma che evidenzia un grado di
improvvisazione che si può trovare nella gestione operativa dell’ emergenze di
protezione civile”. (r.isola)
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