EDITORIALE DALLA “LA VOCE” DI DAVIDE BRULLO”. FA RIFLETTERE
Dico solo grazie . Amo i perdenti e i perduti, mi piace quella frase di
Brecht secondo cui “poiché dalla parte della ragione tutti i posti erano
occupati, ci siamo seduti dalla part edel torto” Ho conosciuto Marcello
Dell’Utri nel 2002. Fui assunto come redattore del “Il Domenicale” . Ricordo
che aveva gli occhi sfuggenti. Prima di allora, sapevo tutto di Rilke o di Conrad
e ignoravo chi fosse dell’ Utri, si dileguarono come foglie al vento,
imparai a conoscere Dell’Utri. Non mi
pareva particolarmente intelligente. Eppure, sponsorizzava la Mostra del libro
antico di Milano, aveva creato la mirabile Biblioteca di via Senato, il cuore
di una rivista di pregio, “l’Erasmus”,
diretta dal luminare Carlo Carena (uno che ha sempre lavorato per Einaudi), su
cui scrivevano penne emerite. Foraggiava 7na collana editoriale che ha pubblicato
Karl Marx e Thomas S. Eliot, Giordano
Bruno e Giovanni Papini.
L’Italia è il Paese che appende a testa in giù chi era adorato l’attimo
prima, che lapida con granate di monetine Bettino Craxi, fino ad allora un
divo. Ostinatamente, allora, dico grazie
a Marcello Dell’Utri, perché è facile, oggi rinnegare tre volte come fatto Pietro. Dell’Utri va in
carcere per “concorso esterno in associazione mafiosa”. Cesare Battisti, che
quest’anno compie sessant’anni, è stato condannato all’ergastolo per aver
concorso all’opera di quattro omicidi. Ma in carcere non va. E’ stato
pubblicato da Einaudi, e ha goduto della solidarietà di moltissimi
intellettuali nostrani, anche di Robeto Saviano. Adesso è in Brasile, libero.
Forse si guarda i Mondiali. Davide Brullo La Voce
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