"Nell'anno 2012 la Provincia di Ravenna assunse personale esterno
a tempo determinato per fronteggiare i "picchi di lavoro
straordinari" dovuti alla necessità di portare a compimento procedimenti
amministrativi relativi alle autorizzazioni integrate ambientali, meglio
conosciute con l'acronimo AIA. Si trattava dell'assunzione di un tecnico specializzato
nell'ambito delle procedure di autorizzazione integrate ambientali a tempo
pieno per la durata di diciotto mesi, e di un secondo tecnico specializzato
nelle procedure di valutazione di impatto ambientale, sempre con lo stesso tipo
di contratto, ma a tempo parziale con una percentuale lavorativa del 50%, per
una durata pari a diciotto mesi". "La spesa sostenuta per tali
incarichi esterni ammontava a ben 75.000,00 euro. La stessa giunta in un
contesto economico ancora segnato dalla profonda crisi e, soprattutto, in una
situazione di incertezza dovuta agli ultimi sospiri delle vegetative province,
con le medesime motivazioni nel coso 2013 rinnovava per altri diciotto mesi uno
dei due contratti, vale a dire quello a tempo parziale instaurato nel 2012,
prevedendo una spesa di 22.508.89. Ma il ricorso a personale esterno non si
ferma. Con l'ultima delibera del 28 maggio 2014, infatti, lo stesso esecutivo
politico di piazza dei Caduti, proroga per diciotto mesi i due contratti sino a
fine mandato prevedendo una spesa di euro 50.00,00 (di cui 16.00 per il 2014,
33.000 per il 2015 e 1.000 per il 2016)".
"Il tutto, come si evince - sottolinea Spadoni - , in barba alla spending
rewiev e al lungo periodo di crisi che non risparmia nemmeno gli enti pubblici.
Oltretutto non si tiene conto dell'impegno cogente delle pubbliche
amministrazioni contemplato in un preciso articolo di legge, a contenere le
spese. Articolo riguardante le amministrazioni che hanno situazioni di
soprannumero o rilevano comunque eccedenze di personale come nel caso della
Provincia di Ravenna, la quale, tuttavia, bypassa artatamente la legge
aggrappandosi, come recita la delibera, al fatto che le eccedenze di personale
riguardano profili professionali diversi rispetto a quello in oggetto. Con un
bilancio di previsione come quello approvato (dalla maggioranza) pochi giorni
fa, si dovrebbe agire con maggiore senso di responsabilità, contenendo al amassimo
le spese e valorizzando al meglio le risorse umane interne all'ente". "Una
domanda sorge spontanea - conclude il Consigliere - : ma i revisori degli enti
locali sino ad arrivare alla Corte dei Conti possibile che non abbiano nulla da
rilevare!?"
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