E’ stato trovato il corpo
senza vita di Donato Valz Gen
ai piedi di una delle torri del cda di Banca
Sella in Via Lamarmora a Biella. Donato Valz Gen, sempre
sostenuto dalla fiducia e dall’affetto della famiglia Sella e dei colleghi,
lavorava dalla fine degli anni Settanta nel Gruppo, come già suo padre Emilio
per trent’anni, prima di lui. Attualmente anche la figlia lavora nel Gruppo.
Dopo aver ricoperto incarichi di sempre crescente responsabilità, Donato Valz
Gen era arrivato ad assumere l’attuale carica di amministratore delegato e
direttore generale della Banca, ottenendo anche in questo ruolo risultati di
successo, come durante tutta la sua carriera. Per conto del Gruppo aveva anche
svolto incarichi in organismi di settore, in particolare per quanto riguarda
l’e-commerce e i sistemi di pagamento tradizionali ed elettronici, nei quali
aveva una lunga esperienza ed era molto apprezzato a livello nazionale e
internazionale per l’apporto e il forte contributo all’innovazione che aveva
sempre dato.
La cosa che mi colpisce è
che Donato Valz Gen era stato responsabile
dell’area Sistemi di pagamento dal 1996. Proprio recentemente
ho partecipato alle assemblee degli azionisti di tre primarie banche italiane
denunciando la creazione di 860
miliardi “in nero”, denaro cioè che non era stato
contabilizzato in bilancio a favore degli istituti. Questa pratica riguarda tutte le banche italiane e
deriva dall’interpretazione erronea delle regole contabili internazionali che permettono
alle banche di simulare di essere esclusivamente degli istituti di
intermediazione quando invece la funzione principale che svolgono è quella
della creazione di nuovo
denaro ogni volta che effettuano degli impieghi.
In sostanza, quando la
banca presta, crea denaro direttamente nel conto del cliente senza prima
accreditarselo, il che le permette poi, quando reincassa il denaro, di
pareggiare la contabilità mantenendo l’incasso come provvista extracontabile,
in nero. Si tratta di denaro
fantasma che ammonta a più
di 1.400 miliardi di euro per il solo 2013, secondo i dati
sugli impieghi di Bankitalia.
Questi soldi virtuali vengono poi riciclati tramite i sistemi di compensazione
interbancaria che sono gestiti dalle pochissime persone autorizzate all’interno
del sistema bancario: gli addetti ai sistemi
di pagamento internazionali. Sarà un caso, ma anche nella recente
ondata di suicidi bancari
accaduti all’estero – almeno 16 dall’inizio dell’anno – spesso si trattava di
persone che avevano accesso a questi sistemi. Non si meraviglierà il lettore se
sapesse che fu proprio
Roberto Calvi, trovato impiccato sotto
un ponte presso la City di Londra nel 1982, ad elaborare il primo sistema dei conti neri non pubblicati
all’interno della CEDEL, che poi diventò la Banca
Clearstream e che è uno dei tre sistemi che compongono il triangolo
europeo delle Bermuda dove sparisce il denaro fantasma. Gli altri due punti
d’accesso sono: Euroclear e SWIFT. Se la pista è questa, mi auguro che i
prossimi banchieri facciano almeno a tempo a fare “outing”, prima di fare
quella misera fine, che sia per accidente o per senso del pudore…
Magari rettificando i
bilanci bancari potremmo evitare tanti altri suicidi, e non solo que lli dei
banchieri, oltreché recuperare all’erario qualcosa come 400 miliardi all’anno.
Chissà.
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