giovedì 31 luglio 2014
EBOLA, L’ALLARME DI MEDICI SENZA FRONTIERE: “EPIDEMIA SENZA PRECEDENTI FUORI CONTROLLO. RISCHIO PER ALTRI PAESI.
Bart Janssens è il
direttore di Medici Senza
Frontiere e sta mattina ha rilasciato un virgolettato piuttosto
inquietante. "L'epidemia di Ebola
in Africa occidentale è senza
precedenti, assolutamente fuori controllo e la situazione non
fa che peggiorare. Si sta nuovamente estendendo, soprattutto in Liberia e
Sierra Leone, con focolai molto importanti". Per il momento sono 1.201 i
casi accertati e le vittime 672. Il primo caso è stato registrato in Guinea, si è poi
rapidamente estesa in Liberia
e Sierra Leone.
Nei giorni scorsi è morto per il contagio uno dei medici esperti che stava
coordinando la battaglia al virus.
In Gran Bretagna - Nell'intervista
rilasciata a Libre Belgique,
Janssens ha poi aggiunto: "Se la situazione non dovesse migliorare
abbastanza rapidamente, c'è il rischio reale di vedere nuovi paesi
colpiti". A questo proposito in Gran Bretagna, il governo è stato
costretto ad annunciare un Cobra
Meeting, e cioè un tavolo interministeriale per decidere come
affrontare l'urgente pericolo.
In Italia - Da noi la situazione
pare sotto controllo, almeno per il momento, come sembra confermare il
ministro Lorenzin
all'Huffington Post:
"In Italia il pericolo non c'è. Il livello di allerta è già alto fin dal
principio dell'epidemia. Negli aeroporti e nei luoghi di transito vengono già
effettuate visite mediche nei casi che vengono ritenuti necessari". Il che
ci tranquillizza,
ma è chiaro che non si tratta del solito. L'autorevolezza di chi parla non è
assolutamente in discussione. Medici Senza Frontiere si occupa da anni, come
organizzazione internazionale privata di portar soccorso sanitario ed
assistenza medica nelle zone del mondo disagiate e non ha perciò alcun
interesse ad alimentare focolai o peggio, far del terrorismo psicologico. A
questo proposito è difficile pure far previsioni. Chiosa Janssens:
"Proprio perché non abbiamo mai visto una tale epidemia, è uno
scenario difficile da prevedere".
Si svolge a Marradi in
Provincia di Firenze nella Romagna Toscana la IX Convention di Azzurri’94 il
movimento politico fondato nell’autunno del 2012 da Rodolfo Ridolfi per il
ritorno a Forza Italia. Ecco quanto riceviamo e pubblichiamo: L’appuntamento di
Marradi di sabato 9 agosto sarà il primo contributo di idee e di programmi per
realizzare dopo quarantaquattro anni l’alternativa al regime delle giunte
rosse. Fra i partecipanti gli on. Stefania Fuscagni Massimo Palmizio ed
il capogruppo di Forza Italia nell’Unione dei Comuni del Mugello. Gli azzurri
di Marradi faranno gli onori di casa con Mauro Ridolfi il capogruppo di Forza
Italia nell’Unione dei Comuni del Mugello. Come nel 2013 sarà Rodolfo Ridolfi
il coordinatore di Azzurri ’94, già sindaco di Marradi e V.presidente del
Consiglio regionale dell’Emilia Romagna ad introdurre i lavori della prima
rilevante manifestazione di Forza Italia, cui parteciperanno anche, dirigenti
eletti e militanti azzurri della Toscana e della Romagna. Momenti centrali
della convention saranno gli interventi degli onorevoli Massimo Palmizio
e Stefania Fuscagni e l’intervento telefonico dell’on Renato
Brunetta presidente dei deputati di Forza Italia. Presentando l’iniziativa
Rodolfo Ridolfi ha sottolineato come Forza Italia ed il centrodestra
devono tornare ad essere l’alternativa di governo democratico credibile che non
sempre hanno saputo rappresentare e far percepire all’elettorato che negli
ultimi anni ha finito per identificarsi nella opposizione fine a se stessa e
tutta interna ad un sistema di valori e di programmi sostanzialmente comunisti
e di sinistra quali quelli rappresentati dai cinque stelle. Ecco perché invece
di concentrarci sull’alchimia dei meccanismi elettorali e dei candidati alla
successione dobbiamo affermare che le vere primarie del centro destra devono
essere quelle delle idee e dei programmi insistendo ad esempio
sull’occupazione, sui servizi sanitari, sulla scuola, sulla sicurezza non
dimenticando mai di sottolineare come nel momento di massima oppressione
fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato di
favori, di esenzione fiscale e di elusione fiscale legalizzata di cui
godono le coop rosse. In vista delle imminenti elezioni regionali i militanti
di Forza Italia e del centro destra, devono ritrovare una forte passione
civile devono esprimere candidati capaci di parlare al cuore della gente,
perché capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra
identità culturale, civile e religiosa. Ciò che occorre sono scelte coraggiose,
per realizzare istituzioni al servizio della società civile e non delle
burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società civile
pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la
politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci.
mercoledì 30 luglio 2014
IL MODELLO REGIONALE STA CROLLANDO SCOMPARSE 7.500 IMPRESE IN 5 ANNI IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Dal 1993 gli occupati delle Pmi calati
di 11.OOO. Dal 2008 al 2013
l'Emilia-Romagna ha perso quasi 7.500 imprese artigiane con dipendenti. Il
20% in meno, mentre gli occupati in quelle stesse imprese anno calati di quasi
34.000 unità, un meno 22%, diminuzione di quasi un quarto dell'occupazione totale dell'artigianato.
Sono i numeri che il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna. Marco Granelli,
snocciola per offrire un quadro d'insieme sulla crisi economica nella nostra
regione. A quelli già citati vanno aggiunte
le 1.418 imprese scomparse solo tra il 2012 e il 2013, si tratta di aziende artigiane
con dipendenti che hanno visto cancellarsi una cosa come 6.111 posti di lavoro.
Tanto per rendere un'idea di come è stato stravolto il sistema economico regionale
negli ultimi vent’anni, dall'associazione fanno notare che nel 1993 - primo
anno in cui è stato costituito l'osservatorio occupazionale presso liber in Emilia-Romagna
erano presentì 5.282 imprese artigiane con
dipendenti in più di quelle di fine 2013 (ferme a 32.248). mentre il numero
degli occupati di quelle stesse imprese superano di oltre 11.000 unità il dato
del 2013 (che si è assestato a 124.523).
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, COMPONENTE ATR (AGENZIA TERRITORIALE REGIONALE), COSA INTENDE FARE PER LE IMPRESE RAVENNATE E I CITTADINI SCHIACCIATE DAL AUMENTATO PESO DEL COSTO DEI RIFIUTI. INTERROGAZIONE FORZA ITALIA
In questi giorni alle imprese e alle famiglie sono arrivate le cartelle
per il pagamento della TARI, come si chiama ora la nuova tassa sui rifiuti,
dopo la notevole mazzata per la TARI, due prelievi forzati che stroncano l’economia della provincia
ravennate. La Tari, la nuova tassa sulla raccolta e gestione dei rifiuti, è
un’imposta che va a coprire il 100% dei costi, dev’essere versata da chi occupa
a pieno titolo un’immobile, e calcolata sia sulla base dei metri quadrati
dell’abitazione che sul numero dei residenti. L’imposta è calcolata secondo il
piano economico finanziario del soggetto gestore dei rifiuti il gestore unico
in accordo con Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna per i servizi
idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale) istituita nel 2011, nel consiglio fa
parte il presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio. La Provincia di
Ravenna fa parte dell’ AATO Ravenna
ente gestore, nell'Ambito Territoriale ottimale
il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati è svolto dal
gestore: HERA spa
Bologna divisa in due zone: Ravenna e Imola – Faenza. Esiste anche un
Osservatorio Regionale non individuabile e
nel sito ufficiale non c’è la tariffa per il 2014, ma solo quelle del
2012, ed emerge che non c’è differenza
di tariffe fra comune e comune.
Le proposte di tariffa
registrano aumenti che in alcuni casi superano il 100% rispetto al 2013 trasformando
così la Tari in una vera e propria patrimoniale sull’immondizia: inoltre
il 10% di Iva, detraibile fino allo scorso anno, oggi rappresenta un successivo
costo che grava ancora di più sui bilanci aziendali. La prima rata arrivata nei
giorni scorsi da pagare entro il 31 luglio è purtroppo soltanto una piccola
anticipazione della stangata che si completerà
per la fine dell'anno. L’Agenzia e i Comuni mancano della volontà di
rivedere la ripartizione del costo del servizio tra utenze domestiche e non domestiche,
da sempre sbilanciata sulle aziende della provincia. Non è possibile che,
mediamente, il 30% delle superfici complessivamente occupate dalle aziende sul
territorio provinciale paghi oltre il 40% del costo del servizio, ma con
disuguaglianze fra settori e settori e Comune e comune con diverse realtà
economiche. RILEVATO:L’agenzia regionale e l’ente gestore Hera non si
vergognano a pretendere di anno in anno somme sempre maggiori per lo
smaltimento dei rifiuti domestici e non domestici; Hera ha fatto utili
nell'anno 2013 pari a 181,7 milioni di euro (+35.2% rispetto al 2012). E mai
possibile che in un periodo di ristrettezze economiche come queste in cui
aziende e privati sono costretti a tirare la cinghia, ci siano imprese che
operano in regime di monopolio che
fanno oltre 180 milioni di euro di utile con un incremento rispetto all anno
precedente del 35.2%, in parte suddiviso con i comuni proprietari. Gli
amministratori comunali della Provincia di Ravenna cosa fanno per mantenere in
piedi un sistema di piccole e medie imprese che in Italia rappresentano
l'ossatura del sistema produttivo e quindi occupazionale, che se scompaiono non
ci sarà chi paga queste tasse. Gli amministratori non capiscano che le famiglie
e gli imprenditori ravennati da soli non ce la fanno più e da anni stanno
gridando a gran voce basta. Il presidente della Provincia di Ravenna parte del
consiglio di amministrazione AGTR non si sa cosa abbia fatto per l’economia
ravennate, non avendo mai svolto una relazione in merito al Consiglio
Provinciale. La Provincia vuole sanare il debito, da lei creato insieme ai
comuni e alla Camera di commercio, da STEPRA
di oltre 30milioni, portando via le risorse alle banche nei confronti delle
aziende sane, invece di fare pagare ai responsabili del danno, è meglio che si
interessi di tutta l’economia ravennate che si trova in uno stato di “gravità”
anche per causa di queste tariffe insensate; Interroga la Giunta per sapere Se intenda riferire in consiglio Provinciale di quanto ha
fatto nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna
per i servizi idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale). Se intende intervenire al fine di garantire l’equità
fiscale, sul versamento di tasse e imposte, nei vari settori; Se intende riscontrare la
disponibilità ad alleggerire le procedure burocratiche previste per la
richiesta di agevolazioni. Se intende
chiedere ai Comuni le richieste di mantenere le tariffe 2013, rivedere i
regolamenti, i costi e la loro ripartizione tra domestico e non domestico e la
necessità di rinviare o rivedere a settembre l'approvazione delle delibere
tariffarie e del regolamento Tari; Se
intenda sostenere l’applicazione di tariffe articolate da comune a Comune, per
le tariffe diverse per genere di attività o riduzioni percentuali sulle diverse
attività e anche con quelle attività stagionale. Se intende alleggerire le tariffe nei
confronti della zona collinare e in particolare di Brisighella, dove la strada
provinciale chiusa per un anno, ha creato notevoli danni all’economia, senza
che nessuno abbia riconosciuto un “centesimo” nei confronti dei brisighellesi e
le sue aziende. . Il Consigliere Provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini
martedì 29 luglio 2014
IL DOPPIO GIOCO IRRITA BERLUSCONI CHE LASCIA RENZI SULLA GRATICOLA.
Il Cavaliere non ha gradito l'apertura del premier alla minoranza anti
riforme. Voci su un faccia a faccia oggi in Senato poi smentite: il leader Fi
indisposto. Rivedere
le soglie di sbarramento all'Italicum? No. E comunque non ora. E comunque non
con quella sicumera dimostrata dal premier nella sua lettera ai senatori.
MARE NOSTRUM: FORZA ITALIA DA SEMPRE CONTRARIA! NON COME IL PD………………..
Domenica sono stato invitato alla sagra di Cerrè
Marabino. E' stato un piacevole momento conviviale, in un incantevole luogo
della nostra montagna, che mi ha dato anche l'opportunità di scambiare due
chiacchiere con diversi partecipanti. Fra questi una gentile signora si è
avvicinata chiarendomi fin da subito che votava PD. Premessa amara, che però
non ha ovviamente impedito al sottoscritto un civile confronto, consapevole del
fatto che spesso chi vota a sinistra non sempre lo fa perché ci crede
veramente. La garbata signora mi esponeva con un certo cipiglio la sua
contrarietà a quanto secondo lei stanno portando avanti, in tema di
immigrazione clandestina, Renzi e Berlusconi: “Partito Democratico e Forza
Italia dovrebbero smetterla di sostenere l'operazione Mare Nostrum! Entrano
troppi clandestini in Italia che oltretutto portano criminalità, miseria,
malattie con tutte le conseguenze del caso!”.
Penso sia quindi opportuno chiarire una differenza
fondamentale di posizioni su Mare Nostrum.
PD e Nuovo Centro Destra sono favorevoli
all'operazione Mare Nostrum. Forza Italia no, non lo è mai stata e, anzi, ha
sempre contrastato l'operazione. Forza Italia vuole rintrodurre in legge il
reato di clandestinità che il PD ha cancellato. Insomma sul tema
dell’immigrazione c’è un abisso tra il modo in cui pensa e agisce FI ed il modo
buonista in cui si muove il PD. Lo dico perché molti cittadini la pensano come
la cortese signora di Toano. Occorre dotarsi di una regolamentazione chiara e
precisa, cambiando le politiche di contrasto all'immigrazione clandestina,
vincolandoli a restare a casa loro.
Non possiamo continuare a fare da taxi ai
clandestini. Quotidianamente spendiamo centinaia di migliaia di euro degli italiani, per incentivare
l'immigrazione selvaggia. Non ha proprio senso!
La precisazione sul tema mi pareva doverosa, non
solo nei confronti della cordiale signora, con la quale peraltro ho
immediatamente chiarito che la pensiamo all’opposto del PD, ma di tutti i
cittadini. Accetto qualsiasi critica politica, ma per favore, non si confonda
Forza Italia con il PD, specialmente sull'operazione Mare Nostrum, non abbiamo
proprio nulla in comune! Fabio Filippi, Consigliere Regionale Forza Italia
lunedì 28 luglio 2014
LA GRIGIA ESTATE DI RENZI. RIFORME E CRESCITA AL PALO
Ha promesso molto e combinato poco. E anche i poteri
forti si sono stufati. Ora rischia di fare la fine di Monti. Dal nuovo Senato
alla crisi economica, il premier non si aspettava un percorso così pieno di
ostacoli. Chi gli batteva le mani è già pronto a brindare al fallimento
VITTORIO FELTRI: ECCO
PERCHE’ MATTEO RENZI E’ A FINE CORSA
Il "bacio della morte" a Matteo Renzi, Vittorio
Feltri lo dà alla riga dieci del suo editoriale odierno su Il Giornale.
Dove il fondatore di Libero paragona il premier in carica a Mario Monti.
Roba da far toccare ferro e pure qualcos'altro anche a uno baldanzoso come l'ex
sindaco di Firenze. Secondo Feltri, a soli cinque mesi dalla salita "al
trono" dell'ex Rottamatore, il vento su Palazzo Chigi ha già cambiato
direzione e il presidente del Consiglio si trova nei guai. La sua parabola,
scrive l'editorialista, appare sempre più simile a quella percorsa dal
bocconiano: lodi sperticate, "pennini intinti nella saliva" quando
"salì" in politica (come piaque poi dire a lui), quando Napolitano
gli conferì l'incarico. "Ecco il professore che cambierà i destini della
sonnacchiosa Italia" ricorda Feltri, che continua: "Monti era
considerato un dio maggiore, ma la luna di mile edurò appena sei mesi.
All'improvviso, il popolo si accorse che il bocconiano , sprovvisto di
bacchetta magica, era uno qualsiasi, non attrezzato a compiere miracoli. E
principiò a mandarlo al diavolo". Poi, prosegue il fondatore di Libero,
"fu la volta di Renzi. Che bel ragazzo, quanto è simpatico. Un grande
comunicatore, svelto, deciso, abile a intortare l'uditorio. Lo volevano fare
santo subito, come un Papa qualsiasi. Era febbraio. Siamo a fine luglio e il
signorino ha già rotto l'anima a parecchia gente. L'ex sindaco di Firenze sarà
mica un bluff? La domanda è sempre più pressante". Il suo problema "è
che è convinto di avere in mano le leve del potere, mentre quelle leve non
esistono più. Si sono mangiati ancche quelle, le hanno vendute alla Merkel o a
De benedetti o a qualche banca. E così il premier, pur desiderando comandare,
non riesce neppure a dirigere il proprio pisellino nella direzione
giusta e fa la pipì fuori dal vaso".Segue, nell'editoriale, racconto delle
tante promesse (e dei continui rinvii) fatte dal premier in questi cinque mesi,
dalle riforme alla legge elettorale, dalla spending review all'abbassamento
delle tasse, alla ripresa dell'occupazione. Ma è nelle ultime righe che Feltri
rivela il perchè, secondo lui, Renzi potrebbe essere già a fine corsa:
"Caro Renzi, sa perchè glielo dico (che lei è alle corde, ndr)? Ieri ho
letto il fondo del Corriere della Sera scritto da Antonio Polito, in cui si
afferma che lei non ha compreso un tubo. Se certe cose le dice il Corriere,
significa che lassù, in alto, i padroni hanno il pollice verso. Si
riguardi"
LETTERA IN ONORE A CARLO ZAULI: SCULTORE CERAMISTA
Voci
Romagnole
SIG. MATTEO MAMMINI, ASSESSORE
URBANISTICA DELCOMUNE DI FAENZA
P.c. : Sig. Sindaco e Sig. Isola, Ass. Cultura.
P.c. : Sig. Sindaco e Sig. Isola, Ass. Cultura.
LETTERA IN ONORE A CARLO ZAULI:
SCULTORE CERAMISTA
Nella
toponomastica e urbanistica moderna, una piccola piazza costituita
dall’incrocio di varie vie, e che assolve alcune funzioni pubbliche ai fini
della necessità di traffico viene chiamata: “Largo .…..”. Non solo nelle grandi
città, ma in qualsiasi paese si trovi.Impropriamente è stato chiamato
Piazzetta, il caratteristico composito spazio di circa 250 metri quadrati
originato sia dalla convergenza disassata per ben due volte di via Seminario con
via Emiliani, sia di via Costa con via Sarti, anch’esse disassate, altro non è
se non correttamente un ”Largo...:": LARGO CARLO ZAULI. In tutte le città
della Romagna esistono noti e importanti “Largo .….”; inoltre nel nostro caso
basta correggere la metà della Targa Ceramica già installata, e inserirne una
seconda sulla parete tra il cancello (del civico 3) e la Via Seminario: un po’
di cultura in più tributerebbe brillante merito ad uno dei grandi Ceramisti
Faentini che fin da intorno alla metà del secolo.
“SAPERE E GOLA ALLE TERME DI BRISIGHELLA” GIOVEDI 31 LUGLIO : IL BRISIGHELLINO,
Il Libro Appunti
Storici di Brisighella e Val Lamone (1913-1914) di vincenzo Galassini e Alessandro
Bazzocchi è in vendita al “Mattarello” di Beatrice in via Baccarini a 10 euro.
Il ricavato sarà donato integralmente per la riparazione della facciata della
Colleggia di San Michele.
sabato 26 luglio 2014
BRUNETTA: IN AUTUNNO SERVIRA’ UNA MANOVRA DI ALMENO 30 MILIARDI
“Con i dati del Fondo
Monetario Internazionale di ieri salta tutta l`impalcatura dei conti pubblici
italiani. Eppure, i numeri dell`Fmi sulla crescita del Pil per il 2014 (0,3%)
non sono i peggiori. Banca d`Italia e Confindustria stimano 0,2%. Ma
continuando di questo passo il 2014 potrebbe chiudere anche a zero. E se la
crescita del Pil italiano nel 2014 sarà pari a zero o negativa questo produrrà
un effetto trascinamento depressivo sul 2015. Ne deriva che non solo non si
realizzerà lo 0,8% di crescita previsto dal governo per l`anno in corso, ma
anche il U+,3% previsto dal governo per il 2015 è in pericolo. Considerando
l`effetto negativo del 2014, infatti, il prodotto interno lordo del prossimo
anno sarà sensibilmente al di sotto delle attese dell`esecutivo. Checché ne
pensi il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, tutto ciò produrrà effetti
negativi anche sull`occupazione. Se, come abbiamo visto, per l`effetto
trascinamento negativo del 2014 la crescita continuerà a essere piatta anche
nel 2015, i dati sulla disoccupazione continueranno ad essere negativi per
tutto il prossimo anno, perché, come dovrebbe essere noto anche al dottor
Renzi, il miglioramento dei livelli occupazionali si manifesta solo dopo un
miglioramento costante e duraturo (almeno 4 trimestri) dei tassi di crescita.
Poiché in Italia non è prevista crescita neanche per il 2015, se mai il miglioramento occupazionale ci sarà, questo non comincerà che a fine 2016. Il combinato disposto della crescita economica inferiore alle previsioni e dei conti pubblici non in ordine ci porterà al di fuori dei parametri europei, con relativa procedura di infrazione. Salvo manovra in autunno. Che, alla luce dei dati disponibili, non potrà che essere di almeno 30 miliardi, con tutte le conseguenze depressive sulla già depressa domanda.
Questa la realtà. Continuare a fare come gli struzzi è da irresponsabili”
Poiché in Italia non è prevista crescita neanche per il 2015, se mai il miglioramento occupazionale ci sarà, questo non comincerà che a fine 2016. Il combinato disposto della crescita economica inferiore alle previsioni e dei conti pubblici non in ordine ci porterà al di fuori dei parametri europei, con relativa procedura di infrazione. Salvo manovra in autunno. Che, alla luce dei dati disponibili, non potrà che essere di almeno 30 miliardi, con tutte le conseguenze depressive sulla già depressa domanda.
Questa la realtà. Continuare a fare come gli struzzi è da irresponsabili”
LA GERMANIA SFORA I CONTI: SGAMATA LA MERKEL
Fate quel che dico, non
fate quel che faccio. E’ secondo questo “schema collaudato” che la locomotiva d’Europa cerca
di tenere tutti sono controllo. Un controllo a doppio filo che trova, proprio
nella decisione con la quale Berlino mette le questioni sul tavolo, il suo punto
di forza. Sì, perché dietro l’aspetto “duro e puro”, dietro i continui richiami
ai Paesi membri affinché rispettino le stringenti regole economiche messe nero
su bianco da Bruxelles, la
Germania bara. E quel che è peggio è che nei palazzi che
contano se ne sono accorti tutti. Ma tutti fingono di non saperlo. Un po’ come chi è seduto al tavolo da Poker con uno che nasconde tre assi
nella manica, ma non dice nulla perché sa che lo stesso personaggio ha un
revolver in tasca. Così, per paura di essere messi al muro
dalle accuse della banca centrale tedesca, i responsabili economici degli altri
Stati fanno finta di nulla
e passano avanti. Ma se le leggi e le regole sono uguali per tutti lo devono
essere anche per la Germania. Tanto più in questo caso, perché lo “sforamento” tedesco ha un solo
e chiaro effetto: aumentare quel divario economico che la stessa Berlino poi
chiede a tutti di ripianare. Il gatto che si morde la coda? Più cornuti e
mazziati. Ma che cosa succede? Tutto ha
origine con la crisi economica.
Non credendo ai loro occhi, davanti alla possibilità di introdurre nuove norme
che potessero mantenere ancora più sotto controllo l’economia degli Stati, i
funzionari di Bruxelles hanno dato vita al cosiddetto “Six Pack”, un sistema di
norme di nuova generazione sugli “squilibri
macroeconomici”. Davanti
a una situazione di
giovedì 24 luglio 2014
LE DIMISSIONI DI ERRANI NON SIANO UNA MOINA TUTTA INTERNA AL PD MA CERTIFICHINO LA FINE DI 44 ANNI ININTERROTTO REGIME PC-PDS-DS-PD.
IL CENTRO DESTRA SCENDA IN CAMPO CON LE PRIMARIE DELLE IDEE E
CON IL CUORE. Rodolfo Ridolfi*
Le dimissioni di Errani preannunciate il 9 luglio e che giungono oggi
23 luglio possono essere un’importante occasione da non perdere dopo 44 anni di
regime PCI-PDS-DS-PD alla condizione che Forza Italia ed il centrodestra
sappiano essere l’alternativa di governo democratico credibile che non sempre
hanno saputo rappresentare e far percepire all’elettorato che negli ultimi anni
ha finito per identificarsi nella opposizione fine a se stessa e tutta interna
ad un sistema di valori e di programmi sostanzialmente comunisti e di sinistra
quali quelli rappresentati dai cinque stelle. Il centro destra non deve
consentire che le dimissioni di Errani possano essere rappresentate come un
incidente di percorso, quasi un occasione per la solita moina interna alla
sinistra con finte rottamazioni, illusori ricambi generazionali nuove
frontiere. Le dimissioni di Errani rappresentano al netto della vicenda
giudiziaria la certificazione del logoramento e del fallimento di un potere
economico, politico e sociale che deve lasciare, attraverso il voto, lo spazio
di governo a Forza Italia ed al centro-destra. In queste settimane ho
insistito non debbono essere Nel denunciare lo stretto legame tra PCI -
PDS - DS - PD e coop rosse che chi vive nella nostra Regione può constatare
come un vero sistema di potere che piega
e condiziona, la burocrazia, le imprese private e i cittadini. Ecco perché
invece di concentrarci sull’alchimia dei meccanismi elettorali e dei candidati
alla successione dobbiamo denunciare l’intero operato di quella classe
dirigente dedita al valzer delle poltrone nell'amministrazione pubblica, nel
partito e nelle coop rosse. Le vere primarie del centro destra devono essere quelle
delle idee e dei programmi insistendo ad esempio sull’occupazione, sui servizi
sanitari, sulla scuola, sulla sicurezza non dimenticando mai di sottolineare come nel momento di massima
oppressione fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato
di favori, di esenzione fiscale e di
elusione fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse.
In vista delle imminenti elezioni regionali i militanti di Forza
Italia e del centro destra in
Emilia-Romagna, devono ritrovare una forte passione civile devono esprimere
candidati capaci di parlare al cuore della gente, perché capaci di difendere la
persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra identità culturale, civile e
religiosa. Ciò che occorre è un salto di qualità nella proposta politica capace
di scelte coraggiose, di realizzare istituzioni al servizio della società
civile e non delle burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è
una società civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e
dobbiamo rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci.
*Coordinatore di Azzurri ’94 con
Silvio Berlusconi
PALMIZIO: ECCO LA SQUADRA AZZURRA DELL’EMILIA ROMAGNA. A RAVENNA: BRUNO FANTINELLI, BUON LAVORO
Palmizio, e' pronta la
squadra dell'Emilia-Romagna'I criteri di scelta sono competenza, rinnovamento e
dedizione' (ANSA) - BOLOGNA, 23 LUG - "Ci sono voluti sei mesi dalla mia
nomina a Presidente regionale ma ora e' pronto il team di azzurri che nei
prossimi mesi guidera' Forza Italia in Emilia Romagna, li ho conosciuti tutti
personalmente e li ho valutati sul campo durante le scorse elezioni
amministrative ed europee. I criteri di scelta sono quelli condivisi con il
presidente Berlusconi: competenza, rinnovamento e dedizione. Il presidente ha
gia' avvallato le mie scelte e spero quanto prima di poterli presentare
personalmente". Lo annuncia l'on.Massimo Palmizio, presidente del Comitato
regionale di Forza Italia. Al mio fianco in questa esperienza - spiega Palmizio
- il Vice Presidente Vicario e' Fabio Callori, attuale vicesindaco di Caorso
(Piacenza), dopo due mandati da Sindaco. Callori e' persona di comprovata
esperienza e capacita' soprattutto in ambito amministrativo e sapra' essere un
buon riferimento per tutti gli eletti e buon esempio per tutti. I 'Responsabili
Provinciali' sono: Piacenza - Jonathan Papamarenghi - 30 anni - Sindaco al
secondo mandato a Lugagnano Val D'Arda; Reggio Emilia - Gianluca Nicolini - 33
anni - Consigliere comunale a Correggio; Modena - Pier Giulio Giacobazzi - 34
anni - Consigliere Comunale a Formigine; Ferrara - Luca Cimarelli - 36 anni -
ex coordinatore Provinciale Pdl; Bologna - Giuseppe Vicinelli - 51 anni - neo
sindaco di Sant'Agata Bolognese; Ravenna - Bruno
Fantinelli - 64 anni - ex responsabile organizzativo Pdl; Forli' Cesena -
Fabrizio Ragni - 52 anni - capogruppo Forza Italia a Forli' e Marco Casali - 47
anni - consigliere comunale a Cesena; Rimini - Filippo Giorgetti - 35 anni -
presidente del consiglio a Bellaria Igea Marina e Assessore nella scorsa
legislatura. I neo Responsabili provinciali hanno, in questa prima fase, due
NASCE IL COLOSSO ITALIANO DELL’ELETTRONICA: UNIEURO, DA MARCOPOLO PROPRIETA’ DEI BRISIGHELLESI SILVESTRINI.
Giuseppe e Maria Grazia Silvestrini, brisighellesi
Marco Bilancioni - FORLi Un colosso dell’elettronica annunciata già a
maggio, battezzata a metà giugno in Lombardia, inizia a muoversi da sabato in
sei regioni, tra cui l'Emilia-Romagna: e
la nuova Unieuro, che si rilancia grazie
a Sgm Distribuzione, società forlivese già proprietaria del marchio Marcopolo. L'azienda romagnola ha
acquisito l'insegna Uniero (nata ad Alba
nel 1967), che sommerà ora 400 punti vendita (di cui 173 gestiti direttamente), una
presenza in tutte e venti le regioni
d'Italia, che darà lavoro a cinquemila persone. E già oggi gruppo numero uno per diffusione e il numero
due per fattura e i: 1,4 miliardi di euro di ricavi. LANCIO avviene nel weekend per 53 negozi in Emilia-Romagna, ma anche in
Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Abruzzo a fine agosto toccherà, tra le
altre, Veneto, mentre la volta dell’Uniero Marche e dell'Umbria sarà a metà settembre.
In ottobre è prevista anche una
programmazione di spot televisivi. Un'operazione monumentale avviata a fine
2013, quando la casa di Farli ha attuato
il cambio di insegna in un centro commerciale di Forlì nella
propria orbita Unieuro (oggi l'amministratore delegato è infatti il
forlivese Andrea Scozzoli). Marchio che verrà mantenuto, anzi rilanciato,
mettendo da parte la stanca insegna —
conosciutissima soprattutto in Romagna —
Marcopolo, nata settant'anni fa e che briUò per la prima volta nel 1982
lungo la via Emilia. Lì è cominciata una
storia di successo, sostenuta principalmente dalla famiglia Silvestrini (brisighellesi), in
particolare da Maria Grazia e Giuseppe Silvestrini che ancora oggi mantiene la carica
di presidente. Nel passaggio, il logo di Unieuro diventerà arancione: ed è
appunto questo il colore che ha contraddistinto le origini dell'azienda. A
questo si affianca il simbolo del cuore:
la U di Unieuro sarà remterpietata co- il, a significare i valori dell'azienda.
Lo slogan, non a caso, sarà 'Batte.
Forte. Sempre'. «La nuova Unieuro cambierà
gli equilibri del mercato cosi come le nostre responsabilità, ma siamo più che pronti ad accettare la sfida —
ha detto Gìancarlo Nicosand Monteraste , amministratore delegato di Sgm —. La
vecchia Unieuro puntava molto su un
aspetto tecnologico, noi vogliamo essere più 'caldi', vogliamo metterci il
cuore».
L'obbiettivo, a breve, è ottenere anche la quotazione
in Borsa. Stasera, a Forlì, città d'origine di Sgm Distribuzione, il centro
ospiterà una festa organizzata dall'azienda per
lanciare Unieuro nuovo marchio, con comici di Zelig sul palco.
UN PAESE NORMALE: RENZI E BOLDRINI MANDANO IN GALERA UN UOMO MALATO E (FORSE) INNOCENTE.FORZA Italia Ravenna; Renzi; Errani; Galan; due pesi e due misure; Garantismo; Galassini
Il premier Renzi ci spieghi perché il condannato ERRANI (PD) e’ libero
e l’ex ministro GALAN indagato è in cella. Caro Renzi puoi spiegarci la
differenza tra Vasco Errani e Giancarlo Galan? Non è una domanda polemica.
Galan è indagato, Errani è stato condannato. Galan viene arrestato con il lasciapassare
della Camera. Errani, gridano il governo e il PD, non dovrebbe neppure
dimettersi, perché è un uomo al di sopra di ogni sospetto: Galan è presunto
colpevole. Errani è un galantuomo. Galan è cattivo perché di destra, mentre
Errani è buono perché è di sinistra. E’ questo Renzi, la cultura politica della
sua Italia? E’ questo il garantismo?
mercoledì 23 luglio 2014
LAURA BOLDRINI: “ITALIA CHIAMA AFRICA”
Roma – Aprendo il
seminario parlamentare con gli ambasciatori in Italia degli Stati africani, “Italia chiama Africa”, il
presidente della Camera Laura Boldrini ha dichiarato: “In Italia si parla di
‘emergenza’ quando arrivano alcune migliaia di rifugiati e di migranti. Si
parla di ‘invasione’ quando i rifugiati che qui vivono sono 78mila. L’Africa ne
ospita circa 14 milioni. In uno Stato fragile con una popolazione di dodici
milioni di persone, come il Ciad, hanno trovato rifugio quasi mezzo milione di
persone. E, dunque, è dall’Africa che dobbiamo imparare, è all’Africa che
dobbiamo guardare quando parliamo di ospitalità, di generosità, di
responsabilità”.
E’ evidente che questa
persona soffre di gravi disturbi. Non è facile stabilire quanto sia consapevole o
meno dell’assurdità delle sue affermazioni. Come sia possibile paragonare
l’Italia con l’Africa è qualcosa che sfugge all’umana comprensione. L’Italia
ospita 78mila sedicenti profughi – in realtà clandestini a tutti gli effetti
dato che la maggior parte delle loro richieste di asilo viene puntualmente
respinta – mentre l’Africa ne ospita 14 milioni ed è dall’Africa che dovremmo,
secondo lei, prendere esempio, quindi anche noi dovremmo ospitarne altrettanti. Laura
Boldrini ha bisogno di un corso
intensivo di geografia, confonde i continenti con le nazioni.
L’Italia è un granello di sabbia se paragonata all’Africa, come si possono
porre sullo stesso piano? Anche il paragone con il Ciad è del tutto fuori
luogo: si tratta di una
nazione grande quattro volte l’Italia e in gran parte desertica; la bassa densità
di popolazione è, semmai, un vantaggio nel momento in cui bisogna trovare un
posto dove piazzare tende per 500mila persone. Cara Boldrini, in Italia dove le
metteremmo? Vuole trasformare la Pianura Padana o il Tavoliere delle Puglie in
una grande tendopoli per milioni di clandestini?
L’Italia, a differenza del
Ciad, ha un’altissima densità abitativa: quasi 61 milioni di persone stipate in
300mila Km di superficie. Obiettivamente siamo anche troppi, non c’è spazio per
i milioni di clandestini
della Boldrini, e non abbiamo neanche i deserti.
Perché questa donna è ossessionata dagli c?
Quali traumi ha subito in età
infantile? Perché non si preoccupa dei cittadini italiani che, in
teoria, dovrebbe rappresentare? Difficile dare una risposta, servirebbero degli
psichiatri esperti per poterci riuscire.
SUCCEDE A RAVENNA: UNA MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DELLE VITTIME DELLA STRISCIA DI GAZA
Duro a morire
il vecchio riflesso automatico caro alla sinistra. Così giornali e tv sono più
schierati di quelli del mondo arabo
Ci risiamo. Al grido di
«Palestina Mon Amour» quotidiani e telegiornali del Belpaese si lasciano alle
spalle il cronico disinteresse per il resto del mondo e si lanciano in una gara
all'ultimo articolo per raccontarci l'ennesima guerra tra Hamas e Israele. Ma
mentre i nostri mezzi d'informazione ci regalano fremiti d'indignazione per la
tragedia di Gaza, una stampa internazionale, solitamente assai più attenta agli
affari del mondo, ci dispensa cronache assai più misurate. La differenza la
fanno la storia e la politica. Da noi la questione palestinese è stata per
decenni il cavallo di battaglia di una sinistra pretestuosamente anti
israeliana. E di una stampa devotamente allineata. Vittima di una sorta di
complesso pavloviano la nostra stampa persevera nelle vecchie abitudini
nonostante il principale partito della sinistra sia ormai nelle mani di un
Matteo Renzi che proverebbe, probabilmente, un sincero imbarazzo a stringere la
mano ad un capo fondamentalista. La manifestazione più grave di questo cronico
riflesso condizionato è l'incapacità, talvolta, di distinguere la causa
palestinese da quella di Hamas ritrovandosi così al servizio della propaganda
fondamentalista. A differenza dei giornali stranieri molte testate nostrane
continuano a raccontarci un'inesistente guerra di Israele ai palestinesi
anziché lo scontro con una fazione che ha fatto del terrorismo la sua
principale arma. Una fazione che nel 2007 sbatté fuori da Gaza i «fratelli»
dell'Anp eliminando a colpi di esecuzioni sommarie chi non s'allineava ai suoi
diktat. Una formazione armata che ha brutalmente assassinato tre
VOTO NEGATIVO ALLA VARIAZIONE DI BILANCIO 2014 DELLA PROVINCIA DI RAVENNA –STEPRA, TAGLI MANCATI-
Forza Italia ha espresso
voto negativo alla variazione al bilancio 2104 che prevedeva maggiori entrate,
dopo la causa intentata dalla Provincia di Ravenna contro lo Stato per il
mancato pagamento di oneri dovuti. Le risorse oltre 2milioni sono state
destinate all’integrazione di capitoli che presentano minori entrate fra le
quali RCA auto per circa 1.200.000 e del fondo di riequilibrio per un milione.
Considerata la questione, “giustizia” in Italia potrebbe capitare che in sede
di ricorso da parte dello Stato la Provincia debba restituire la somma
ricevuta. Se era ancora in vigore la legge voluta dal Governo Berlusconi, ma
cassata dalla sinistra, dopo la prima sentenza favorevole la partita era chiusa, forse la sinistra dovrebbe riflettere sui suoi
errori. .La divergenza fondamentale
rimane sulla mancata volontà della Provincia di adeguarsi alla nuova realtà,
dopo che l’incantatore Renzi si vanta di avere tolto le Province. La nostra
proposta era, visto che le altre otto
province della regione Emilia-Romagna continuano a funzionare con i vecchi
amministratori gratuitamente finché a dicembre non saranno sostituiti dai
Sindaci e consiglieri8 comunali, che la Giunta Provinciale e il consiglio lavorassero gratuitamente, finché rimane in funzione come prevede la legge, come
avviene e avverrà nelle altre otto province, risparmio 1milione. Rimane inoltre
sospesa la “gravissima” situazione STEPRA,
in liquidazione, la Provincia è proprietaria del 49 per cento, la situazione
prevede un enorme buco finanziario (oltre 30miolini) che si tenta di fare
pagare totalmente alle Banche locali e
nazionali, sottraendo cosi risorse all’economia Ravennate. A suo tempo segnalai la questione alla Corte dei
Conti, a mio parere debbono pagare i responsabili che hanno creato il danno
economico. Prendo atto che nelle variazioni c’è la tanta conclamata risorse per
la scuola dell’incantatore Renzi, sono solo 200mila euro, inferiori a quelle erogate a suo tempo dal
ministro Gelmini 800mila euro (La somma stanziata da Renzi a livello nazionale
è di 1miliardo come quella della Gelmini). . Il Consigliere Provinciale Forza
Italia Vincenzo Galassini
MATTEO RENZI: ALTRO CHE ROTTAMATORE UN VERO PROMOTORE DELLE COOP ROSSE COME D’ALEMA, PRODI E BERSANI
Rodolfo Ridolfi*
Leggo su “Il Giornale” Da
Renzi regalo milionario alla coop indagata: maxi appalto in Angola. La Sace
affida la costruzione di un'autostrada in Africa alla Cmc di Ravenna, la coop
per cui lavorava il compagno "G”. Scrive molto opportunamente Fosca
Bincher su “Libero” Una coop, dunque. In perfetta scia con la tradizione comunista,
Renzi "regala" alla cooperativa guidata da Massimo Matteucci un
appalto da 250 milioni di euro per la costruzione dei 44,8 chilometri del
raccordo autostradale che collegherà Luanda alla città di Soyo.
"L'operazione - spiega la Sace, la società assicurativa di Stato che ha
garantito con un finanziamento da 164 milioni di euro - conferma il lungo
impegno di Cmc in Angola, forte di una esperienza decennale maturata nei grandi
progetti infrastrutturali in Africa subsahariana, in particolare in Mozambico.
Non mi stupisco affatto: Le “coop rosse” a Ravenna, sono nate e si sono
sviluppate in forza dei legami con il Pci.-Pds-Ds-Pd, sostenere che questi
rapporti non esistano più è una ipocrisia gigantesca Le cooperative “rosse”
sono l’arma più militante nel settore economico imprenditoriale e commerciale
facendo del Pci, e poi del Pds, dei Ds e del Pd, il primo partito della Regione
dal 1947 ad oggi. Infatti dal 1945/47 ad oggi, è stata ed è fortissima l’osmosi
fra le cooperative rosse e le cellule del Pci pds-ds-pd ; è sufficiente avere
un modestissimo titolo di studio, e naturalmente la tessera del partito, per
entrare come lavoratore e/o impiegato in una cooperativa di consumo, di lavoro,
di trasporti, di servizi sociali oppure negli enti locali in Hera etc.etc. A
Ravenna la nascita della Cmc (cooperativa muratori e cementisti), è emblematica
perché fu un misto di “camera del lavoro” e “ufficio di collocamento”
soprattutto per dare occupazione ai manovali, agli sterratori ed a tutti coloro
che erano comunisti senza lavoro. Nel giro di poco tempo, la Cmc cominciò a
socializzare gli oneri, sottopagando o non pagando ad esempio gli straordinari
e dandone la colpa alle imprese appaltatrici; cooperativizzò spesso il capitale
dei piccoli impresari, cui non restava altra scelta se non quella di cedere
l’impresa alla cooperativa, che si attribuiva così, agli occhi dei lavoratori,
anche il merito di salvatrice dei posti di
martedì 22 luglio 2014
LETTERA DI BERLUSCONI A TUTTI GLI ELETTORI DI FORZA ITALIA
Caro Vincenzo,
sono profondamente commosso: solo coloro che mi
sono stati vicini in questi anni sanno quello che ho sofferto per un’accusa
ingiusta e infamante.
Per questo il mio primo pensiero oggi va ai miei
affetti più cari, che hanno sofferto con me anni di aggressione mediatica, di
pettegolezzi, di calunnie, e che mi sono stati accanto con serenità e affetto
ineguagliabili.
Un pensiero di rispetto va poi alla Magistratura,
che ha dato oggi una conferma di quello che ho sempre asserito: ovvero che la
grande maggioranza dei magistrati italiani fa il proprio lavoro
silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli.
Penso anche ai tanti, tantissimi amici,
collaboratori, sostenitori, e soprattutto ai milioni di italiani che hanno
continuato a credere nelle nostre battaglie politiche e a starmi vicino
nonostante tutti i tentativi di infangare il mio nome e la mia onorabilità.
E’ grazie a loro che ho potuto resistere, sul
piano umano e sul piano politico.
E infine un caloroso ringraziamento ai miei
avvocati, al prof. Coppi, all’avv. Dinacci, all’avv. Ghedini e all’avv. Longo
che hanno saputo fare il loro lavoro non soltanto con altissima professionalità
e competenza, ma anche con quella passione civile, con quella sensibilità
umana, con quella sete di verità che hanno dato ancora più valore al loro
eccellente lavoro.
Da oggi possiamo andare avanti con più serenità.
Il percorso politico di Forza Italia non cambia. Credo che questo sia
nell’interesse dell’Italia, della democrazia, della libertà.
sabato 19 luglio 2014
INNOCENTE!
E ADESSO COMMISSIONE D'INCHIESTA SUI FATTI OSCURI
CHE HANNO STRAVOLTO CON UN GOLPE LA DEMOCRAZIA IN ITALIA. QUESTA SENTENZA
IMPONE DI RISCRIVERE LA STORIA DI QUESTI ANNI. ED URGE, COME MINIMO
RISARCIMENTO, LA GRAZIA SUBITO PER SILVIO BERLUSCONI, SE ESISTE UN PO' DI
DECENZA
Non ci sono incertezze nel dispositivo della
sentenza, nessun rimando a formule dubitative. É stata una panzana immensa,
ciclopica. Un masso che ha schiacciato la reputazione di per anni, e con lui
quella Berlusconi dell'Italia. Una frana ignobile che ha mutato il corso
della storia del nostro Paese, dirigendola verso il baratro dove sappiamo di
essere con la sequenza di Monti, Letta e Renzi.
Respiriamo. Respira l'Italia. Esistono giudici a Milano. Esiste questa
benedetta giustizia sempre invocata e così spesso tradita. Il risarcimento è
impossibile. Esistono cose che non hanno prezzo. E qui siamo di fronte a un
castello cementato meticolosamente, fatto di menzogne ideologiche, pedinamenti
e intercettazioni costati decine di milioni, invasivi dell'intimità delle persone.
Ma questo è niente: il danno è incalcolabile per
il nostro popolo.
La giustizia ha invaso la politica. Ha messo in
mano l'Italia alle potenze straniere, determinando un golpe. Basti dire che
l'operazione per cacciare Berlusconi da parte di Sarkozy e Merkel si è
appoggiata, secondo la testimonianza di Tim Geithner, sull'impossibilità di
collaborare con l'uomo del “Bunga Bunga”. Il bunga bunga vergognoso l'ha
ballato la procura con la sinistra italiana, in associazione esterna e interna
con i nemici del nostro Paese.
Ora – bisogna dirlo – la giustizia rimette a posto
le cose. Vuol dire che il totalitarismo giudiziario ha trovato anticorpi
proprio tra le toghe, sottoposte a chissà quali pressioni (concussione?) per
non assolvere, perché questo avrebbe delegittimato l'eroica Boccassini e il suo
gran visir Bruti Liberati.
BERLUSCONI ASSOLTO DALL’ACCUSA PIU’ INFAMANTE ARCHITETTATA NEI 53 PROCESSI CHE IN VENT’ANNI LO HANNO PERSEGUITATO
“Anche noi abbracciamo con gioia
il Presidente Berlusconi, così commenta il capogruppo regionale Gianguido
Bazzoni, a nome di tutto il Gruppo assembleare di Forza Italia:- “vent’anni
di persecuzione giudiziaria, inaugurata da Tonino di Pietro, che non è ancora
finita, un accanimento senza precedenti, accuse le più infamanti che gli si
potessero rivolgere. I Governi Berlusconi doveva essere eliminato ed è stato
“fatto fuori” per lasciar posto ai predatori di questa povera Italia.
Sosteniamo anche noi con forza la
linea del Capogruppo alla Camera dei Deputati On. Renato Brunetta che chiede al
riguardo della caduta del Governo Berlusconi nel 2011 una commissione
parlamentare di inchiesta.
Pur di
far fuori Berlusconi dalla guida del Governo italiano avevano montato un caso
mediatico-giudiziario enorme e squalificante per l’immagine della stessa Italia
nel mondo; la vergognosa condanna in primo grado era grottesca e sostenuta dal
nulla assoluto. L’obiettivo vero, come ormai tutti sanno e gli stessi leader
internazionali affermano, era di cacciare Berlusconi dalla guida dell’Italia
per far posto agli interessi tedeschi e delle grandi banche. Tutto si è
puntualmente realizzato con Monti e Letta, prima, con Renzi poi, quasi come
venisse svolto un copione preparato con cura. Hanno gettato l’Italia in un
baratro da cui non potrà più uscire solo per interessi di casta ed ignavia di
troppi italiani.
La
Giustizia con la G maiuscola è stata ristabilita, troppo tardi. Noi abbiamo
sempre avuto fiducia in quella magistratura che lavora sulle carte e sulle
prove e non in quella che ha inseguito teoremi politici per sovvertire il
volere del popolo. Noi continuano ad aver fiducia e a sostenere l’operato di
quei magistrati che non inseguono le cronache politiche ma che in silenzio lavorano
seriamente per il nostro Stato.”
PROCESSO RUBY, DEMOLITA ILDA BOCCASSINI: SE FOSSIMO UN PAESE NORMALE SI DOVREBBE DIMETTERE.
In un Paese democratico, o
forse soltanto civile, Ilda
Boccassini avrebbe rassegnato già le proprie dimissioni. Lo
avrebbe fatto un minuto dopo aver ascoltato la sentenza con cui il giudice Enrico Tranfa ha demolito punto per punto
in sede di Appello l'inchiesta su Ruby
e Silvio Berlusconi,
la più rumorosa e mediaticamente devastante degli ultimi 20 anni di politica
italiana. Dal 2010, da quando cioè la Procura di Milano inizia a indagare su
quanto accaduto alla Questura di Milano la notte del 27 maggio, quando la
17enne Karima al Mahroug
fu "prelevata" dal consigliere regionale del Pdl in Lombardia Nicole Minetti, e
soprattutto sulle frequentazioni dell'allora premier ad Arcore. Dal gennaio del
2011, quando cioè Berlusconi è finito ufficialmente sul registro degli
indagati, non è passato giorno senza che dalla Procura milanese coordinata da Edmondo Bruti Liberati
filtrassero indiscrezioni, intercettazioni, boatos: roba piccante, dai risvolti
pruriginosi quando non pornografici, racconti di testimoni poi smentiti da
altri testimoni, confessioni mai arrivate da parte dei protagonisti. Eppure, è
bastato per imbastire un processo a uso e consumo dei voyeur, tra racconti di
cene, telefonate velenose e intime, orge, olgettine travestite e pronte a
tutto in cambio di soldi e favori vari. di Claudio Brigliadori
venerdì 18 luglio 2014
L’ITALIA HA BISOGNO DI VERITA’ E NON SUPERCAZZOLE
Alla fine cede all’attualità e nel suo intervento in Aula per
ricordare, tra l’altro, al "professor Padoan" di dire "ai
propri collaboratori che fiscal non si traduce sempre come 'fiscale' ma come
'di bilancio', altrimenti gli italiani non capiranno nulla", il
presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta non cita un economista
ma un giornalista: "Il Paese ha bisogno di verità e trasparenza. Non
bastano le conferenze stampa con i pesciolini, immaginifiche, fatte di
chiacchiere o, come ha detto Mentana, di supercazzole. Il Paese ha bisogno di
verità e di trasparenza". Nel dibattito alla Camera sull’informativa
del ministro dell’Economia sul rispetto dei vincoli Ue, il capogruppo di Forza
Italia boccia in toto la linea del governo come "inaccettabile"
e pronostica un "autunno tragico per la nostra economia". "Mi
ritengo fortemente deluso dalla sua relazione che appare esoterica, omissiva,
elusiva, e anche sbagliata", è l’affondo dell’esponente azzurro.
BAZZONI: “LEGGE REGIONALE PER LA VALORIZZAZIONE E TUTELA DEI DIALETTI, UN SUCCESSO DELLA MIA INIZIATIVA”
Grande soddisfazione esprime il capogruppo di
Forza Italia in Regione, Gianguido Bazzoni, per l’approvazione in Assemblea
Legislativa regionale della legge che si propone di tutelare e valorizzare i
dialetti della regione e le culture popolari: -“sono veramente contento che la
mia iniziativa del gennaio scorso, di presentare una risoluzione che chiedeva
un intervento legislativo, abbia avuto successo con l’approvazione di una nuova
legge regionale, cui il gruppo Forza Italia ha contribuito con il voto
positivo.
Il testo della legge ripercorre in pieno
quanto avevo proposto nella mia risoluzione, affidando nuovi compiti all’IBC
(istituto regionale per i beni culturali ed ambientali) e prevedendo uno
stanziamento annuale di fondi regionali.
Purtroppo su questo punto le proposte di Forza
Italia, di stabilire una cifra doppia per il 2014 e di fissare già l’importo
per i prossimi anni, non sono state accolte dal PD.
Ci impegneremo comunque per il futuro”-
conclude Bazzoni:-“ a cercare di migliorare il sostegno della Regione sia in
termini organizzativi che finanziari.”
giovedì 17 luglio 2014
LE TASSE SULLA CASA SONO INCOSTITUZIONALI. E ADESSO CHE FARA’ IL GOVERNO RENZI?. DIMOSTRERA’ CHE LA NOSTRA COSTITUZIONE NON CONTA NULLA
La rivelazione che rischia
di far saltare l’intero sistema
fiscale in Italia: tassare
la prima abitazione, a meno che non sia di lusso, va contro i
principi costituzionali e addirittura conto i dettami della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
E ora come se la caverà il
nostro premier non eletto?
Sorpresa: è stato dimostrato che le tasse sulla casa (almeno sulla prima) sono illegittime e anticostituzionali. La tesi ormai dimostrata e sostenuta da numerosi giuristi rischia di far saltare l’intero sistema di tassazione italiano. Eppure non serviva un genio per scoprire che le tasse sulla casa sono illegittime: c’è scritto nientemeno che nella Costituzione italiana.
Sorpresa: è stato dimostrato che le tasse sulla casa (almeno sulla prima) sono illegittime e anticostituzionali. La tesi ormai dimostrata e sostenuta da numerosi giuristi rischia di far saltare l’intero sistema di tassazione italiano. Eppure non serviva un genio per scoprire che le tasse sulla casa sono illegittime: c’è scritto nientemeno che nella Costituzione italiana.
A partire dall’art. 2
Cost. che dispone: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà
politica, economica e sociale”.
La Costituzione sancisce
che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà
e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. E protegge la
famiglia naturale:
Art. 31 Cost.: “La
Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione
della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo
alle famiglie numerose”.
SLOVENIA. VINCE UN PARTITO DECISAMENTE LONTANO DALLA UE E DALLE SUE LOGICHE ECONOMICHE RECESSIVE. INCORAGGIANTE
E’ il giurista Miro Cerar, classe 1963,
l’uomo che prendera’ le redini della Slovenia
dopo il fallimento
della coalizione guidata da Alenka
Bratusek. Il partito indipendente di Cerar, da lui fondato a
inizio giugno, ha ottenuto il risultato atteso alle elezioni legislative
anticipate di ieri, conquistando 36 seggi nell’Assemblea nazionale (la Camera
elettiva del parlamento sloveno) con il 34,6 per cento dei voti. Nei giorni
precedenti alle elezioni, Cerar ha detto la scorsa settimana che il suo partito
e’ pronto a rompere “gli schemi tradizionali” della politica slovena. Ora
tocchera’ a lui formare il nuovo governo e, con ogni probabilita’, dovra’
allearsi con il centrosinistra per assicurarsi la maggioranza nella Camera formata
da 90 deputati.
Da forza politica
“indipendente”, alternativa alla destra e alla sinistra tradizionali, l’Smc si
e’ imposto in poche settimane nel panorama politico sloveno, sfruttando il
vuoto creato dalla crisi delle forze politiche di centrosinistra e
centrodestra. Nell’ultimo sondaggio condotto prima del voto, la scorsa
settimana, l’Smc aveva superato il 38 per cento dei consensi, malgrado le
critiche ricevute dagli altri partiti che accusavano Cerar di essere manovrato
dalle lobby economiche del paese e di avere un programma politico troppo vago.
Il centrodestra guidato dall’ex
premier Janez Jansa e’ stato comunque il grande perdente di questo appuntamento
elettorale. Il Partito
democratico (Sds) ha ottenuto 21 seggi, a fronte dei 26 che si era
aggiudicato alle ultime elezioni del 2012, segnando cosi’ il peggior risultato
dalle consultazioni del 2000.
mercoledì 16 luglio 2014
SCIOGLIAMO LE ALI ALLA LIBERTA’ NELLE REGIONI ROSSE: MARRADI 9 AGOSTO
IX Convention Azzurri '94 sciogliamo le ali alla libertà
nelle Regioni Rosse
In vista delle Elezioni Regionali del 2014 e del 2015 si svolge a Marradi in Provincia di Firenze nella Romagna Toscana la IX Convention di Azzurri'94 il movimento politico fondato nell'autunno del 2012 da Rodolfo Ridolfi per il ritorno a Forza Italia. L'appuntamento di Marradi di sabato 9 agosto sarà il primo contributo di idee e di programmi per realizzare dopo quarantaquattro anni l'alternativa al regime delle giunte rosse e delle cooperative rosse.
In vista delle Elezioni Regionali del 2014 e del 2015 si svolge a Marradi in Provincia di Firenze nella Romagna Toscana la IX Convention di Azzurri'94 il movimento politico fondato nell'autunno del 2012 da Rodolfo Ridolfi per il ritorno a Forza Italia. L'appuntamento di Marradi di sabato 9 agosto sarà il primo contributo di idee e di programmi per realizzare dopo quarantaquattro anni l'alternativa al regime delle giunte rosse e delle cooperative rosse.
martedì 15 luglio 2014
MARTELL AMSTRONG. IL 50% DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI TEDESCHE SONO SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA.
Il 50% delle
amministrazioni locali tedesche sono sull’orlo della bancarotta e stanno chiedendo di
essere salvate dal governo federale. Lo scrive Martell Armstrong, che sul suo blog già a maggio
aveva sollevato la questione. In questo contesto, però Angela Merkel è determinata
a non permettere che si organizzi alcun referendum
per paura che le persone voterebbero contro
l’Ue.
Il governo di Brema ha imposto questa
settimana il congelamento
totale delle spese pubbliche e la giustificazione, prosegue
Armstrong, è la spesa eccessiva e le rendite in calo per un totale di 60 milioni
di euro. La città potrà solo finanziare spese per l’emergenza.
Le autorità locali
tedesche, più in generale, hanno
bisogno di oltre 100 miliardi di euro per rinnovare le loro
infrastrutture. “I politici non si accorgono ancora che questo sistema è fallito e
l’unica cosa che riescono a prevedere è aumentare
le tasse. Vedono solo quello che vogliono e procedono nella
totale distruzione dell’economia:
circa 350 aziende devono restituire 30 milioni di euro in sussidi ottenuti per
gli incentivi alla green
electricity dopo quello che ha deciso la Commissione europea“, sostiene
Armstrong. I governi locali in Germania non si possono permettere gli
investimenti per mantenere le scuole e costruire la strade: si tratta, conclude
Armstrong, di entrare in un “abisso
economico attraverso la contemplazione”. E le persone si
preoccupano dell’iperinflazione
secondo voi?
CRISI. I DATI DE IL SOLE 24 ORE PROVINCIA PER PROVINCIA. RAVENNA AL TERZO POSTO IN NEGATIVO PER AUMENTO DI DISOCCUPATI
Sette anni di spending review, dal 2007 al 2013, nelle case degli
italiani hanno visto modificare, generalmente al ribasso, redditi, prezzi delle
case, acquisti di auto e di beni durevoli. Il tasso di disoccupazione è
raddoppiato salendo al 12,2% e i depositi in banca sono saliti anche come
scelta di risparmio. Ma la crisi non ha colpito tutti i territori nello stesso
modo: alcune province più di altre hanno sofferto, registrando nel 2013 vistosi
arretramenti rispetto al 2007.
In testa alle province italiane dove la crisi si è fatta sentire di più
ci sono due città laziali, Viterbo e Latina. Quelle che ne hanno risentito meno
sono Vicenza, Bolzano, Modena: lo dice Il Sole 24 Ore che ha analizzato diversi
parametri per scoprire il trend nelle diverse realtà del Paese.
Per quanto riguarda la
nostra provincia, il colpo più grosso è senza dubbio quello ricevuto al numero
di occupati. I dati parlano chiaro: il tasso di disoccupazione è passato dal
2,89% del 2007 al 9,93% del 2013, con una variazione del 243,2%, valore che ci
pone al terzo posto della classifica (al primo posto Ferrara e al secondo
Piacenza), su 110 province Italiane. Segno negativi anche per i prezzi delle
case (-10,2%) e per l'immatricolazione di auto nuove (-46,1%) ma sono dati che
ci pongono tra le province che se la sono cavata meglio: nel primo caso Ravenna
è all'84mo posto (al primo posto Ascoli Piceno con -28,2%) e nel secondo caso
all'86mo (al primo posto Aosta con un -84,5%) su 110 province. Va meglio
analizzando i dati sul PIL che per Ravenna registra un +2,6%.
Il rapporto tra i
ravennati e gli istituti di credito vede invece le richieste di prestiti
personali stabili (-0,4%) a fronte di un forte aumento dei depositi bancari
(+43,1%). A livello nazionale quest'ultimo parametro raggiunge il +67,4%.
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