martedì 8 luglio 2014

RENZI, TANTI APPLAUSI E POCHI RISULTATI;:QUANTO DURA IL GIOCO?


Matteo Renzi a Strasburgo è stato accolto da molti applausi. Peccato che il suo discorso di inaugurazione del semestre europeo a guida italiana oltre ai battimani non abbia ottenuto altro. Anzi. Alle sollecitazioni del presidente del Consiglio per un futuro di crescita e non solo di rigore hanno fatto da contraltare i discorsi dei partner europei che non fanno presagire nulla di buono per le richieste di maggior flessibilità dei conti nazionali. Il premier olandese, Mark Rutte, in una seduta del parlamento dell’Aja si è vantato di aver contribuito insieme con la Germania a stoppare le richieste dell’Italia, mentre il capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, ha replicato a Renzi sostenendo che «i debiti non creano futuro ma lo distruggono», per questo si deve continuare sulla linea del rigore. Insomma se si dovesse fare un bilancio della giornata europea del nostro primo ministro si potrebbe concludere che dal punto di vista personale Renzi ha portato a casa un ampio consenso, da quello invece delle decisioni collettive, ovvero del mutamento di indirizzo della politica economica europea, il premier ha ottenuto un vasto dissenso. Questo è il dilemma in cui si dibatte il governo del Rottamatore.

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