Rodolfo Ridolfi - Nel denunciare lo
stretto legame tra PCI - PDS - DS - PD e coop rosse ho rischiato in questi anni
di essere monotono e additato come visionario. Chi vive nella nostra Regione
può constatare come questo binomio politico economico rappresenti una vera
cappa del sistema condizionandolo fortemente. Le recenti azioni della
magistratura penale e amministrativa, la condanna in appello di Vasco Errani e
le annunciate dimissioni del Presidente dell’Emilia Romagna non pongono
evidenziano solo i casi più eclatanti, ma il più grande conflitto di interessi
d'Italia che ha tanti altri attori e tante altre cooperative e aziende che
beneficiano di un clima tutto particolare soprattutto nelle regioni rosse. Il
dato politico è evidente: nelle Regioni rosse si consuma da decenni il più
grande conflitto di interessi dell'Italia del dopoguerra, un vero sistema di
potere che piega e condiziona, la burocrazia, le imprese private e i cittadini.
Dobbiamo rimuovere quella cappa di oppressione che ingessa il sistema
democratico della regione Emilia-Romagna e mettere in discussione sotto
l'operato di quella classe dirigente dedita al valzer delle poltrone
nell'amministrazione pubblica, nel partito e nelle coop rosse. Dobbiamo
denunciare come nel momento di massima oppressione fiscale per le famiglie e
per le imprese sia intollerabile lo stato di esenzione fiscale e di elusione
fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse.
Così come appare un paradosso che a guidare
il ministero del Lavoro sia stato chiamato il Presidente di Lega Coop Giuliano
Poletti in evidente conflitto di interessi, altro che Berlusconi. Oggi la buona
politica avrebbe il dovere di intervenire subito per introdurre misure perequative
del mercato che riportino la cooperazione nel suo alveo naturale. Noi di Forza
Italia, non tutti per la verità, ci siamo battuti per smascherare il conflitto
di interesse e l’intreccio non sempre trasparente e lecito fra coop rosse e
istituzioni governate dal PCI PDS DS PD. Il mio libro del 2007 Le coop Rosse il
più grande conflitto di interessi nell’Italia del dopoguerra racconta molte
situazioni che hanno visto protagoniste, in negativo, le coop rosse. Non sono
quindi sorpreso di Terremerse né delle altre vicende che vedono coinvolte le
coop rosse. Su Terremerse, faccio
parlare alcuni brani delle pag 39-40 del mio libro: “…Vasco Errani …dal 1999
presidente Ds della Regione. Il fratello (Gianni) presidente della cooperativa
agricola rossa Terremerse è padre di Linda attuale sindaco ds di Massalombarda:
Da Massalombarda proviene anche Guido Tampieri…assessore all’agricoltura e poi
sottosegretario alle politiche agricole del Governo Prodi. Nel 2005 Terremerse
ottiene dalla Regione contributi per 2.500.000 euro ed un importante contributo
è alla firma del direttore generale dell’agricoltura per il 2006. (Sarà quello
da un milione oggetto delle attenzioni dei magistrati) Qualche conflitto
d’interesse è difficile sostenere che non esista. Ovvio, il forte intreccio
Ds-Lega Giunte rosse…. Quindi, avanti tutta, come prima e più di prima… Le
“coop rosse” sono l’arma più militante nel settore economico-imprenditoriale-
commerciale della sinistra ed hanno fatto e fanno del Pci-Pds-Ds il primo
partito della Regione. Noi rispondiamo a chi vorrebbe farci credere che le coop
rosse sono autonome dai Ds e dalla pubblica amministrazione: come mai tutti i
dirigenti coop che di seguito riportiamo sono tutti dirigenti attivi del
Pci-Pds-Ds?
In vista delle
elezioni regionali i militanti di Forza Italia in Emilia-Romagna, come e in
tutte le Regioni Rosse dove sono animati da una forte passione civile devono
perseguire senza incertezze un preciso impegno democratico: rendere effettiva e
compiuta la democrazia dell’alternanza e superare il monopolio
politico-istituzionale del centro-sinistra. Sappiamo di dover sacrificare
molto, nel lavoro e negli affetti, perché la speranza di rinnovamento delle
istituzioni e della politica non vada delusa. Per vincere questa sfida dovremo
avere testa ed essere capaci di parlare al cuore della gente. Dovremo essere
capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra
identità culturale, civile e religiosa. Dovremo essere capaci di scelte
coraggiose, di realizzare istituzioni al servizio della società civile e non
delle burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società
civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo
rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci. Lasciare ai nostri figli una Regione
migliore è’ ciò che ci fa dire con orgoglio di essere “azzurri 94”, di essere
berlusconiani di Forza Italia.
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