lunedì 30 maggio 2016

QUELL’ACQUA SPORCA CHIAMATA DEMOCRAZIA


Si va verso il partito unico al comando, verso la maggioranza unica al comando e verso la Camera unica al comando
A Renzi piace abusare della metafora dell'acqua sporca e del bambino dentro. Allora, per venirgli incontro, gli ricordiamo che dell'espressione «bicameralismo perfetto», «perfetto» è l'acqua sporca da eliminare, mentre «bicameralismo» dovrebbe essere il bambino da salvare, specie nel momento in cui la democrazia è sospesa (lo ricordava Berlusconi da Porro) e i contrappesi parlamentari da opporre al potere sono più necessari che mai.
A me non piaceva neanche prima l'idea di ammazzare il Senato facendone una camera delle corporazioni regionali, ma adesso è da proteste in piazza: si va verso il partito unico al comando, verso la maggioranza unica al comando e verso la Camera unica al comando. Chi non batte le manine, è licenziato. Di giornali d'opposizione al governo ne è rimasto uno solo, il nostro. Non è una soddisfazione, è una sirena d'allarme. Tutti gli altri hanno imparato a barrire. Sembra di assistere al Rinoceronte di Eugene Jonesco del 1959, commedia dell'assurdo in cui ad uno ad uno tutti diventano rinoceronti, cantano la bellezza dell'essere rinoceronte e l'immoralità di chi non vuole diventarlo chiudendosi in casa assediato da chi ha scelto un corno sul naso.
Possibile che nessuno senta puzza di bruciato? Vi pare il momento di sopprimere una Camera elettiva come il Senato che potrebbe e dovrebbe essere usata come strumento di micidiale controllo sul governo e i ministri, come avviene negli Stati Uniti? Che cosa vogliono buttare via a Palazzo Chigi, la democrazia o l'acqua sporca?


RAVENNA INCONTRO ELETTORALE



MEMORIA STORICA 21 MAGGIO 1536: IL PICATRIX E’ ROMAGNOLO TRASCRITTO IN LATINO A BRISIGHELLA 480 ANNI FA!


In  Romagna, non molti anni fa, diciamo cinquanta anni fa, si passavano le serate mica davanti al computer, a chattare in internet e neanche c’era il trastullo della televisione. Che facevano allora?  Si riunivano spesso nella stalla, per stare più al caldo, perché non c’erano manco i termosifoni e raccontavano eventi spaventosi, di sortilegi e stregonerie. Avevano una vita talmente grama che forse si consolavano con eventi paurosi per rincuorarsi e dire a se stessi: ”meglio non lamentarsi che le cose possono andare peggio”. Sarà un caso o no, ma l’attuale versione esistente di uno dei testi di stregoneria più conosciuti, il Picatrix , che sarebbe  l’opera di magia nera più completa che esista, proviene d a Brisighella, paese  in provincia di Ravenna. Negli anni ottanta  si scoprì che la vulgata del Picatrix si basava su una sua copia fatta proprio a Brisighella il 21 maggio 1536, in una casa presso il palazzo comunale. Il Picatrix è un libro del 1256, tradotto dall’arabo,  è un trattato che per secoli fu bollato come opera satanica. In realtà, questo manoscritto è uno dei testi redatti dagli studiosi arabi desiderosi di recuperare e rielaborare le conoscenze del mondo greco. Le opere sapienziali degli antichi cominciarono a tornare in Europa in formato originale, direttamente dall’Oriente. L’evento più importante fu la divulgazione di opere inedite di Platone,dei Neoplatonici e di molti altri. In questo clima culturale il Picatrix,  trovò la sua collocazione forse più in senso intellettuale che pratico. Il testo tratta delle corrispondenze tra simboli e forze naturali, e spiega come vaticinare il futuro studiando le simpatie tra pietre, animali, pianeti e piante, dando anche delle vere e proprie  “formule magiche”, da poter applicare,    di stregoneria trasformandolo in un manuale oscuro legato all’evocazione del demonio. Durante il Rinascimento  fu usato da alcuni dei più grandi artisti e filosofi, da Pico della Mirandola, a Marsilio Ficino, a Leonardo solo per menzionarne qualcuno. Le teorie magico-scientifiche del Picatrix appaiono oggi molto ingenue. Una di queste formule recita:  “Se volete avere  la casa illuminata dovere seguire la  ricetta che segue”: “si deve prendere una lucertola nera o verde, tagliarle la coda, seccarla e allora si troverà un liquido simile all’argento vivo. Imbevete di questo liquido uno stoppino che si collocherà in una lucerna di vetro o di ferro. Se si accenderà la lampada, la casa prenderà ben presto un aspetto argentato e tutto ciò che si troverà internamente brillerà come argento”. Non credo che funzionerà, però con le bollette di Enel, sarebbe un bel risparmio. Un’altra formula recita: “Disegnate su una lamina d’argento un uomo seduto con attorno messi e piante. Fate questo mentre la luna va  dal sole verso saturno. Sotterrate poi la lamina in un luogo qualsiasi. In quel luogo cresceranno spontaneamente e prontamente piante, alberi e sementi, senza subire alcun danno da animali, uccelli o tempeste”. Anche questa magia farebbe comodo, frutta e verdura senza muovere un dito, ma temo che non funzioni e poi come si farà per sapere quando la luna va dal sole verso saturno…mah. Il Picatrix  ha oggi una nuova fama, per essere diventato protagonista, diretto o indiretto, di numerosi.

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il 13/01/2014 di Paola Tassinari



INAUGURAZIONE MUSEO NELLA ROCCA “ L’UOMO E IL GESSO”


PRIMO COSTA: VALORIZZARE IL CENTRO STORICO DI LUG


giovedì 26 maggio 2016

APPUNTAMENTO A RAVENNA 27 MAGGIO






SONO ANDATO AL CIRCO GRAZIE AGLI ANIMALISTI E AMBIENTALISTI



Nei giorni scorsi la contestazione degli animalisti e ambientalisti Faentini mi ha portato a conoscenza che a Faenza arrivava il circo Orfei. Grazie a questa informazione sono tornato ai tempi giovanili quando andava al circo e passavo una bella giornata, per questo ho portato il nipote a vederlo e sono tornato anch’io. Un tuffo nel passato due ore di sano divertimento con acrobati, auto, e gli Animali, che bello sono tornato giovane. Non entro nel merito delle contestazioni, dico subito che non le condivido, esprimono concetti superati, pregiudiziali e bloccano l’Italia (Nucleare, sviluppo economico); e chi non la pensa come loro è il “cattivo”.  Nell’attesa  mi sono tornato in mente quanto sono stato contestato in modo “inelegante” da parte di chi si crede superiore culturalmente “chic di sinistra”, mi hanno chiamato il ”porco del parco” per il Parco della Vena del Gesso, ”nemico “ degli animali  per la festa del Porco a Brisighella; del canile di Ghiozzano; della scomparsa dei daini nel Parco Carnè, degli elefanti che sfilavano nel paese nelle Feste Medievali degli anni d’oro, l’apertura della Tanaccia che disturbavano i pipistrelli, quante le sfilate, cartelloni e contestazioni…..
Certo la crema chic di sinistra ha la memoria corta e chi non si adegua, è trattato male e messo da parte. In questi giorni si celebrano i trent’ anni per parco geologico di Brisighella, ricordo quanto ho collaborato con il prof. Vai per realizzarlo, in quel periodo ero sindaco nel luogo esisteva la cava per un’azienda, anzi dimenticato nelle pubblicazione. Il parco Carnè, dove sono stato presidente lo mantenevamo con una spesa modesta (30milioni ovvero 15mila euro annuali fra Brisighella; Faenza e Provincia di Ravenna), senza ristoranti, ho mantenuto l’ambiente, il lavoro degli agricoltori. La sinistra con i suoi architetti ha il comando in tutta la Regione, ma  nel silenzio generale ha permesso un allevamento industriale nella zona del Parco, eliminato il museo della Civiltà contadina con opere donate e ora portano alcuni pezzi falsi!, raso al suolo la struttura archeologica industriale del Molinone, ha la Festa del Parco  del Gesso con i fuochi artificiali per la “tranquillità” della fauna, controllano tutto, occupano i punti nevralgici. La sinistra di sempre…. W il Circo Orfei che si è esibito a Faenza, evviva la libertà, senza alcuna paura. Vincenzo Galassini ex consigliere provinciale


CONFERENZA STAMPA: NO alla Schiforma Renzi-Boschi

Vincenzo Galassini Presidente provinciale del Comitato per il NO -Andrea Tarabusi Presidente Comunale-Rodolfo Ridolfi Coordinatore Nazionale di Azzurri '94

Terremo a partire dal 18 giugno prossimo iniziative pubbliche e organizzeremo banchetti a Faenza e nel faentino come in tutti i Comuni della Provincia di Ravenna per raccogliere firme ed illustrare le motivazioni della campagna referendaria per il NO alla Schiforma Renzi-Boschi .
"Il nuovo Senato, sarà solo come 'una suocera che elargisce consigli non richiesti, una suocera inascoltata che non avrà nessun potere reale nell'ordinario procedimento legislativo. Ma che avrà - e questa è una delle grandi contraddizioni della riforma - un potere paritario a quello della Camera nelle leggi costituzionali, nonostante i suoi membri siano eletti in modo totalmente disomogeneo rispetto alla Camera. Per cui rassegniamoci: se passa questa riforma sarà praticamente impossibile cambiarla. Come si fa a dire, che la situazione 'non appare diversa da quella di tutti gli Stati composti'  Difficile poi credere ai renziani quando affermano che: 'i poteri normativi del Governo vengono riequilibrati' e che 'il sistema delle garanzie viene significativamente potenziato. Al contrario nell'abbinata con l'Italicum la riforma fa deragliare l'impianto istituzionale verso un Premierato assoluto,  perché la Camera dei deputati non sarà altro che una caserma (in gran parte composta da nominati) pronta ad obbedire, senza discutere, agli ordini del premier
NO PERCHE’ LA COSTITUZIONE DEVE UNIRE E NON DIVIDERE La Costituzione costituisce l’identità politica di un popolo. E’ stato così nel miracolo costituente del 1948, con una Costituzione approvata quasi all’unanimità e che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del nostro Paese. Certamente quell’impianto necessitava di riforme, ma questa riforma costituzionale destituisce il meglio della tradizione democratica del nostro Paese: divide anziché unire, lacera anziché cucire, porta le cicatrici di una violenza di una parte sull’altra. Questa riforma nasce già fallita.
NO PERCHE’ IL NUOVO SENATO E’ SOLO UN PASTICCIO Le funzioni attribuite al nuovo Senato sono ambigue e il modo di elezione dei nuovi senatori è totalmente confuso, prevedendo peraltro che siano rappresentati enti territoriali (Regioni e Comuni) con funzioni molto diverse.
NO PERCHE’ SI SOSTITUSCE IL CENTRALISMO AL PLURALISMO E ALLA SUSSIDIARIETA’, E SI CREA INEFFICIENZA. La stessa riforma del Titolo V della Costituzione, così come riscritta, tornando ad accentrare materie che, nel riordino effettuato nel 2001, erano state assegnate alle Regioni, matura l’eccesso opposto, ovvero un centralismo che non è funzionale all’efficienza del sistema. Aumenterà la spesa statale, e quella regionale e locale, specie per il personale, non diminuirà. Ci si avvia solo verso la destituzione del pluralismo istituzionale e della sussidiarietà. Non basta l’argomento del taglio dei costi, che più e meglio poteva perseguirsi con scelte diverse. Né basta l’intento dichiarato di costruire una più efficiente Repubblica delle autonomie, che è clamorosamente smentito dal farraginoso procedimento legislativo e da un rapporto Stato-Regioni che non valorizza per nulla il principio di responsabilità e determina solo un inefficiente e costoso neo-centralismo. Se proprio si voleva ragionare sul taglio dei costi, e sulla riduzione degli eletti, andavano magari fatte scelte più drastiche. Sostenere che il nuovo Senato delle autonomie costituirà un tassello essenziale di un regionalismo collaborativo che garantirà la rappresentanza al centro delle istituzioni locali è pura fantasia. 



martedì 24 maggio 2016

SAGGIA DECISIONE DEL COMUNE DI CESENATICO: RECESSO DALL’ACCORDO AMMINISTRATIVO FRA COMUNE DI CESENATICO E AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FORLI’-CESENA PER LA GESTIONE DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE DI CESENATICO A NORMA DELLA LEGGE REGIONALE 20/2000.


 Con delibera del Consiglio Comunale del 2006 il comune di Cesenatico, unico comune costiero a decidere questo passo, approvava il Piano Strutturale Comunale (PSC) associato tra il Comune stesso, la provincia di Forlì Cesena ed altri 6 Comuni (Borghi, Gambettola, Mercato Saraceno, Roncofreddo, Sogliano, Verghereto) in variante al Piano Provinciale (PTCP), approvato nel 2010 e valevole fino al 2035. Oggi il Comune di Cesenatico ha deciso di sganciarsi da questo piano associato. IL SINDACO BUDA. Il progetto è andato il Consiglio comunale l’8 ottobre. Il Sindaco in qualità di assessore all’Urbanistica Buda s’addentra nell’importante tematica: “ Siamo i primi a sganciarci da questo Piano associato che non fa altro che complicare la vita ai cittadini. Oggi i tempi per la pratiche edilizie sono troppo lunghi e con la riforma delle Provincie le competenze urbanistico – edilizie probabilmente passeranno alle Regioni dilatando ancora di più i tempi. Pertanto lunedì (l’8 ottobre ndr) è stato chiesto al Consiglio comunale di recedere da tale accordo associato. Ciò permette al comune di Cesenatico di tornare, dopo tanti anni, in pieno ed esclusivo possesso del Piano strutturale comunale e di procedere celermente agli ulteriori strumenti urbanistici richiesti dalla legge quali il RUE ed il POC. Questo porterà un grande vantaggio per i cittadini. Innanzi tutto l’interlocutore per le pratiche urbanistico edilizie diventa uno solo : il comune di Cesenatico. Ciò permetterà un grande risparmio di tempo ed uno snellimento burocratico. Questa importante decisione va nella direzione di snellire i tempi e la burocrazia intrapresa dal mio assessorato, non è accettabile attendere anni per avere i permessi a costruire una attività o una residenza! E’ un modo per rilanciare anche l’economia, meno burocrazia uguale più reddito”



FAENZA PER IL CONSIGLIERE CERICOLA UNO DEGLI ASSEGNATARI «SI DICE IMPRENDITORE MA NON HA PARTITA IVA NE CONTO CORRENTE>


Cencola all’ attacco: «Rom con documentazione non chiara» NEL GIORNO in cui il Comune e la Fondazione Romani hanno presentalo il loro rapporto sull'interazione delle famiglie rom nella comunita faentina, è Tiziano Cericola ad andare all'attacco sulla questione degli alloggi popolari. La cui : - sostiene il capogruppo di Rinnovare Faenza - sarebbe illegittima, almeno per quanto riguarda un nucleo familiare. «Un requisite sine qua non per l’assegnazione di un alloggio Erp è lo volgimento di un'attività lavorativa - spiega - uno dei rom ha detto di essere un commerciante di materiale ferroso. E allora perché il suo nome non risulta nel registro delle imprese in nessuna pane d'Italia? La partita Iva non basta: i commercianti di quel tipo devono essere iscritti all'albo dei gestori ambientali. La persona in questione non compare neppure.  Quali conclusioni devo trarre? Che sta lavorando in nero? Nel suo fascicolo, che ho potuto visionare presso gli uffici comunali, non è neppure presente la dichiarazione dei redditi». AGGUERRITO «Mi sono rivolto alla Finanza e se necessario depositerò un esposto in Procura» La documentazione che Cericola ha raccolto non si ferma qui. «La mancata iscrizione all'albo dei gestori ambientali, se verificata, è un reato che i pubblici ufiSdali hanno il dovere di segnalare. Senza contare che la persona in questione ha un Isee pari a zero, e pare non ab
bia nessun rapporto finanziario, fatta eccezione per un conto corrente intestato ad un familiare. Non mi paiono caratteristiche compatibili col profilo di un imprenditore. Chi deve effettuare controlli non può fermarsi alle apparenze. Nella docure Territorio abbia verificato l'esistenza di autorizzazioni rilasciate dall'Ufficio licenze». IL COMUNE, da parte sua, specifica che tra i documenti richiesti per 1'accesso all'alloggio Erp la dichiarazione dei redditi non sia necessaria, e che la persona in questo- ne ha sempre esibito fatture per importi inferiori a tremila euro (il limite per i pagamenti in contanti). Dopo la segnalazione di Cericola le autorità comunali hanno effettuato rilevazioni all'ufficio  licenze delsettore sviluppo economico, al settore Polizia municipale e alla Guardia di Finanza, per aver «riscontrato una possibile situazione di merito nello svolgimento dell'attività lavorativa». Cericola promette di non limitarsi alla sola contestazione: «Davanti a simili incongruenze il Comune avrebbe dovuto fare degli accertamenti ben prima. Io comunque non mi fermo. Ho già consegnato la mia relazione alla'Guardia di Finanza. Vedremo se ci saranno degli estremi di reato per depositare i questione nelle mani della Procura. Se non avverrà, sarò io stesso a fare un esposto. Troppe persone sono in attesa di un alloggio popolare perché si ignorino problematiche di questo tipo». Filippo Donati



MIGRANTI, ORA SBARCHI ANCHE IN PUGLIA E CALABRIA. LA CHIUSURA DELLE FRONTIERE UE APRE LA ROTTA TURCA


Tre miliardi di euro per il biennio 2016/2017. Tanto è valso ad Ankara l’accordo sottoscritto con l’Unione europea per sigillare i confini marittimi con la Grecia e fermare l’esodo dei migranti verso le isole dell’Egeo. Ma se Lesbo tira un sospiro di sollievo, ora a tremare sono le coste del Mezzogiorno italiano. Le organizzazioni criminali attive  in Asia minore hanno già aperto una nuova rotta che da Smirne, Antalya e Bodrum punta direttamente in Italia. A dimostrarlo gli sbarchi degli ultimi due mesi: due nel Salento a Santa Maria di Leuca, due in Calabria, a Capo Spartivento e a Capo Colonna e altrettanti nella Sicilia orientale: a Portopalo di Capo Passero e a Vendicari nel Siracusano  di Lorenzo Galeazzi e Mario Portanova



venerdì 20 maggio 2016

DALLA REGIONE 50MILA EURO PER FINANZIARE IL PROGETTO “ATMOSFERE FAENTINE”. UNO PER OGNI COMUNE ACCONTENTA TUTTI I SOLITI….


Sei manifestazioni per tutti i ‘gusti’, dalla pianura alla collina. Dalla toccata e fuga al turismo vero e proprio. È quanto si propone la Regione Emilia-Romagna con lo stanziamento di 50mila euro in favore delle manifestazioni di “Atmosfere faentine”, progetto speciale proposto dall’Unione Romagna Faentina. “Il nostro territorio è ricco di iniziative certamente in grado di richiamare persone da fuori area – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – ma serve uno scatto in avanti, per fare di più e meglio. Serve un percorso di esperienze in grado di superare la fruizione mordi e fuggi." "Una risposta possibile può essere la messa in rete di eventi, con la definizione di un cartellone in grado di valorizzare aspetti diversi, dalla musica alla ceramica, dalla gastronomia fino alla scoperta dei borghi storici. Il progetto Atmosfere faentine si propone proprio questo, perciò la Regione ha deciso di sostenerlo con uno stanziamento di 50mila euro”.
Il contributo regionale coprirà quasi il 35 per cento delle spese del progetto, con un cartellone di iniziative che vanno dalla pianura alla collina. Sei eventi per differenti percorsi sensoriali: a Faenza Musica nelle Aie (svoltasi a inizio maggio con buon successo di pubblico e di critica), Argillà Italia 2016, l'animazione estiva della Torre di Oriolo dei Fichi; Rivivi il Medioevo alla Rocca a Brisighella, Incontro Mare-Collina a Riolo Terme, Erbe in fiore e Mercatini di Casola Aromatica in Casola Valsenio.  COMMENTO. E' di ieri la notizia riguardante lo stanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna di 50 mila euro a favore delle manifestazioni denominate “Atmosfere faentine”, progetto speciale proposto dall’Unione della Romagna Faentina. Fin qui tutto bene tranne per un piccolo particolare: la Cena Itinerante non rientra fra i progetti compresi fra quelli finanziabili. Evidentemente le 4-5 mila persone che hanno passeggiato per il centro di Faenza venerdì sera, per l'Unione della Romagna, non sono un numero abbastanza interessante per poter inserire questo evento nella rete di eventi "in grado di valorizzare aspetti diversi, dalla musica alla ceramica, dalla gastronomia fino alla scoperta dei borghi storici" (cit.). I progetti faentini che potranno usufruire del contributo pari al 35% sono Faenza Musica nelle Aie, Argillà Italia 2016 e l’animazione estiva della Torre di Oriolo dei Fichi.


SANITÀ, DISCRIMINATI LUGO E DI FAENZA


Il consuntivo del bilancio dell’Ausl della Romagna ha chiuso con un utile pari a 44.124,28 e fra gli aspetti positivi emergono, tra gli altri,  i lusinghieri  investimenti complessivi per oltre 18 milioni di euro. Questi dati presentati ai componenti della Conferenza socio sanitaria territoriale – sindaci e presidente della Provincia di Ravenna – hanno ottenuto, come prevedibile,   l’ unanimità anche se, alla luce di questa situazione economico finanziaria, continua a mantenersi molto soft l’impegno rivolto agli ospedali di Faenza e di Lugo. A Faenza, ad esempio,  si prevedono interventi a favore del Pronto soccorso con un impegno di spesa di 678.433 euro, ma poi null’altro. Addirittura per Lugo non sono previste opere di adeguamento  né tantomeno  investimenti di alcun tipo, mentre si concentra la totalità delle risorse disponibili nei quattro ospedali principali di Ravenna, Forlì’ Cecena e Rimini.     
Dal comunicato ufficiale  dell’Azienda sanitaria, oltre alla mancanza d’investimenti in questi due ospedali con un bacino di utenza di circa duecento mila abitanti, si fatica a intravvedere un loro futuro e, soprattutto, preoccupa la diffidenza dei loro cittadini che preferiscono accedere ad altri ospedali spesso fuori dal perimetro aziendale. Cittadini disposti a invertire la loro tendenza unicamente a fronte d’impegni certi  e concreti sul piano dell’implementazione dei servizi e delle risorse umane affinché si possa  raggiungere un clima di indispensabile fiducia e tranquillità. Dai dati in oggetto, tuttavia, come appare evidente, non arrivano certamente segnali confortanti, mentre i sindaci dei territori approvano senza proferire considerazione alcuna. Nel comunicato aziendale si citano, infine,  159 nuove assunzioni, ma sarebbe interessante capire di quali professionalità si tratta e in quali sedi sono assegnate queste  nuove risorse umane.  



L’ADDIO DI BELPIETRO A “LIBERO”: IO SONO PER IL NO


Come vostro estimatore e lettore dalle origini, visto il titolo della rubrica lettere nel merito degli articoli di Feltri e Giordano, mi chiedo: ma la posizione della direzione di Libero verso il referendum costituzionale è per il sì o per il no? Mario Neri da Belluno
Caro Neri, non so cosa pensi la direzione di Libero, so che cosa pensa Maurizio Belpietro che fino a questa sera di Libero è il direttore. Io sono per il No e per un motivo molto semplice: perché la riforma costituzionale su cui gli italiani sono chiamati a pronunciarsi non è equilibrata ma pende tutta a favore di Renzi. Non sono mai stato tra coloro che difendevano a spada tratta la nostra Carta, né l' ho mai definita come alcuni «la più bella del mondo». Le mie opinioni al riguardo coincidono con quelle di Indro Montanelli, quando Montanelli era Montanelli e non era ancora stato roso dal tarlo dell' anti-berlusconismo. Credo che la Costituzione sia il frutto di un brutto compromesso e la si debba rendere più moderna e efficiente, togliendole alcuni orpelli ideologici di cui ridonda. Tuttavia penso anche che non si fa la riforma della Costituzione contro qualcuno, né la si fa per consolidare o conservare il potere di qualcuno. E invece la riforma voluta da Renzi punta proprio a questo. Anzi: punta solo a questo. Non a risparmiare, non a velocizzare i processi decisionali, ma a consentire che le sue decisioni non incontrino gli intralci del Parlamento. Renzi si è fatto una Costituzione su misura, dopo essersi fatto una legge elettorale su misura, con la quale deciderà lui, capo del governo e capo del Pd, chi far sedere a Montecitorio. L' uomo è pericoloso per come gestisce il potere, per come lo occupa e per come lo usa contro gli avversari. Con in mano una Costituzione che gli assegna pieni poteri lo sarà ancora di più.

RENZI RIMUOVE IL “VIRUS” DELL’INFORMAZIONE SGRADITA


La trasmissione condotta da Nicola Porro cancellata dai palinsesti di Rai 2. A discapito del pluralismo



martedì 17 maggio 2016

FINISCE L’AVVENTURA DI CONSIGLIERE PROVINCIALE DI FORZA ITALIA.


            Termina oggi la carica di consigliere provinciale di Forza Italia eletto per la prima volta nel 2001, dove ho svolto prima la carica di consigliere provinciale poi di capo gruppo e nel 2006, candidato a presidente della Provincia per una parte del centro destra Forza Italia; Lega Nord; UDC, non partecipava AN. Alle ultime elezioni provinciali ero il primo dei non eletti e con le dimissioni del leghista Capucci sono tornato in consiglio provinciale, una parte degli eletti è passata a NCD. Con orgoglio confermo l’impegno assunto per sedici anni con Forza Italia.
La provincia di Ravenna come tutte le provincie non scompaiano nonostante le falsità di Renzi e Del Rio. I nuovi consiglieri provinciali di Ravenna, dopo le elezioni del comune di Ravenna, saranno svolti dai consiglieri comunali e dai sindaci eletti in seconda grado come avverrà per il nuovo Senato come si vuole fare con la nuova legge costituzionale, rimangono sempre i costi, è mancata una vera riforma costituzionale che affrontasse veramente il problema generale.
Termina la vita politica come consigliere nelle istituzioni continuerò le mie battaglie all’esterno come uno dei fondatori di Forza Italia a Ravenna esprimendo il mio parere a tutti i livelli in piena libertà di pensiero come sempre ho fatto e fedele alla linea del nostro fondatore Silvio Berlusconi, cominciando dal comitato per il No. Con l’occasione ringrazio i collaboratori per i consigli e suggerimenti, la stampa, la provincia che ha ascoltato la mia “grinta” per difendere le giuste ragioni dei cittadini, che però devo costatare mai accolte, sperpero STEPRA, l’E55; le infrastrutture e tanto altro, ho preso atto che nessuna delle segnalazioni alla Corte dei Conti di Bologna a oggi sia stata accolta, ma non mi meraviglio di più nulla.
 Quello che mi preoccupa che lo “stile” della sinistra in Provincia di Ravenna e Emilia Romagna si estenda in tutta Italia, grave pericolo per i nostri “nipoti” e dell’Italia!
Grazie a tutti.
Consigliere Gruppo Forza Italia Vincenzo Galassini

E IO PAGO: APPALTO PER LA RACCOLTA RIFIUTI IN PROVINCIA DI RAVENNA. IL RAGGRUPPAMENTO CICLATA RIFIUTA L’OFFERTA DI HERA!!! ULTERIORI DISSERVIZI


Non c'è pace per la raccolta dei rifiuti a Ravenna. Come era abbastanza prevedibile il raggruppamento di cooperative romagnole, guidato dalla ravennate Ciclat, ha rifiutato la proposta di Hera di subentrare nell'appalto per la raccolta dei rifiuti in provincia di Ravenna dopo la risoluzione contrattuale consensuale tra la multiutility e Ambiente 2.0 che aveva vinto il primo bando di gara, entrando in servizio effettivo il 16 aprile scorso. Va ricordato - per dovere di cronaca - che il codice degli appalti prevede che in caso di risoluzione contrattuale la stazione appaltante possa proporre il subentro ai secondi classificati ma alle condizioni di aggiudicazione dei primi. Stando così le cose, evidentemente Ciclat e coop consorelle hanno risposto picche all'offerta. Il ribasso di Ambiente 2.0 era considerato fuori mercato prima e tale per loro evidentemente resta. Ambiente 2.0 aveva vinto con un ribasso del 14 per cento, Ciclat aveva proposto in sede di gara il 7.

E ora? Al momento si sa solo che, secondo la procedura consensuale di risoluzione del contratto, Ambiente 2.0 deve garantire la raccolta fino al subentro del nuovo fornitore. Ma quando avverrà questo subentro e come?
Resta da capire, in sostanza, se Ciclat e cooperative collegate hanno ingaggiato un braccio di ferro per alzare il prezzo, costringendo Hera alla capitolazione, oppure se Hera vorrà e potrà tenere duro e deciderà piuttosto che cedere di indire un nuovo appalto, procedura che però richiede tempo, parecchio tempo. E qui di tempo ce n'è poco, anche perchè le elezioni incombono e nessuno vuole perdere voti per colpa di una cattiva raccolta dei rifiuti.
Non si escludono quindi a breve nuovi incontri e nuovi colpi di scena. E forse un accordo

lunedì 16 maggio 2016

GUARDIA MEDICA PEDIATRICA: MA CI PRENDETE IN GIRO?


Dunque, dunque, dunque… questa storia della guardia medica pediatrica mi ha mandato in confusione. Le cose sono due: o mi sono persa per strada, oppure qualcuno sta facendo il gioco delle parti. Da una dà e promette – la guardia medica pediatrica, appunto – e dall’altra toglie, non solo quella, ma l’intero servizi notturno. Ho letto di sindaci e politici vari, inclusa l’Ausl Romagna, che si sono prodigati a farci sapere che la guardia medica pediatrica è un progetto realizzabile, che sarà preso in considerazione. Qui sul piano locale si sta lavorando per accontentare i genitori (migliaia) che hanno chiesto l’introduzione con diverse petizioni in tutte le principali città della Romagna. Bene, mi sono detta, l’unione fa la forza. Sono andata a dormire quasi tranquilla, pensando che di qui a poco le estenuanti file al pronto soccorso sarebbero state solo un ricordo. Ma i risvegli, si sa, non sono quasi mai come te li aspetti: la bozza di rinnovo della Convenzione con i medici di base e i pediatri di famiglia, infatti, a livello nazionale, prevede l’abolizione del servizio di Guardia medica notturna. Dell’intero servizio. Altro che pediatrico. Nemmeno quello per gli adulti potrebbe essere più previsto. Non a caso i camici bianchi, due giorni fa, sono scesi in piazza (a Montecitorio, proprio davanti al Parlamento) per protestare contro la riduzione del periodo di assistenza territoriale che passerebbe da 24 ore su 24 a 16. Quindi, come fai a promettere ai genitori di potenziare il servizio, se non hai le risorse per mantenere quello notturno? E dunque, cari genitori, di che stiamo parlando? Non so voi, ma io mi sento presa un po’ in giro.guardia medica pediatrica  Viviana Cippone - Viviana Cippone è giornalista professionista e due volte mamma. Ha fondato Romagnamamma.it nel 2012. Per contattarla viviana@romagnamamma.it.


BERLUSCONI: UNIONI GAY, LA PRIORITA’ E’ LICENZIARE IL PREMIER


L'eventuale referendum per abrogare la nuova legge rischia di favorire Renzi: meglio concentrare le energie sulle Comunali
Roma - Nella mente di Silvio Berlusconi c'è una gerarchia precisa delle priorità politiche dei prossimi mesi. Al primo punto c'è la battaglia delle Amministrative, un appuntamento dalle evidenti implicazioni politiche nazionali che potrebbe rappresentare «l'avviso di sfratto per Matteo Renzi». Al secondo punto c'è il referendum costituzionale e la battaglia per fermare una riforma che «asseconda il desiderio di potere del premier», ma che è pericolosa per il Paese, soprattutto nel combinato disposto con la nuova legge elettorale. L'approdo finale di questo cammino, il terzo cardine, sono le elezioni politiche in cui il centrodestra dovrà rialzare la testa e proporsi come forza di governo.
Sono queste le tappe di un «percorso di liberazione» su cui il presidente di Forza Italia intende concentrare le forze. Un cammino preciso nel quale Berlusconi non ha intenzione di inserire il referendum parzialmente abrogativo delle unioni gay. L'idea di una consultazione popolare contro il ddl Cirinnà non è partita da Forza Italia, anche se alcuni esponenti di Forza Italia hanno deciso di appoggiarla a titolo personale (anche perché si confida nella possibilità che il capo dello Stato possa rinviarla alle Camere per assenza di copertura). E in ogni caso, si ragiona dentro il partito azzurro, non è questo il momento di creare confusione rispetto ai veri obiettivi da perseguire e disperdere le energie su altri fronti. Anche perché così facendo si rischia di fare un favore a Renzi che ha tutto l'interesse a dividere il fronte del referendum costituzionale e spostare lo scontro su altri terreni.
Berlusconi ritiene che il premier personalizzando così tanto l'appuntamento di ottobre, tanto da renderlo una scelta plebiscitaria, abbia fatto un favore all'opposizione. Non bisogna, però, aprire crepe nello schieramento che si sta formando. Così come non bisogna far passare la tesi renziana delle Amministrative come semplice test locale, privo di implicazioni nazionali.
Il Cavaliere dopo un fine settimana di riposo tornerà in campo per sostenere i candidati sindaci delle principali città. Sarà a Napoli a sostegno di Gianni Lettieri e si ragiona su un nuovo evento con Alfio Marchini. Nel frattempo Forza Italia, sotto la regia di Fulvio Martusciello, lavora a pieno regime per creare la struttura dei controllori del voto con cui verificare le operazioni di spoglio. L'obiettivo è arrivare a creare una organizzazione diffusa su tutto il territorio con tre rappresentanti di lista per ogni sezione elettorale. Il lavoro è partito dalla Puglia dove sono state mobilitate circa 12mila persone. L'obiettivo è completare il mosaico su base nazionale ed essere pronti con l'intera «squadra» per le elezioni politiche



1936 BRISIGHELLESI CHE ANDAVANO A LAVORARE IN BELGIO!!!! ORA ARRIVANO E LI MANTENIAMO NOI FOGNANO…!! E IN TUTTA LA PROVINCIA


SEMPRE A MARRADI GLI ALPINI FESTEGGIANO IL TENENTE RENATO RIDOLFI, CLASSE 1919. PRESENTATO IL SUO ULTIMO LIBRO “QUADERNE”


Una manifestazione ricca, di valori identitari e culturali importanti, quella voluta ed organizzata  dal Gruppo Alpini di Marradi ”Gilberto Mercatali”  con il patrocinio del Comune e la partecipazione dell’ Associazione Istituto Friedrich Schürr per la tutela e la valorizzazione del dialetto romagnolo. L’occasione la festa  per le novantasette primavere del tenente degli alpini Renato Ridolfi che è stata anche l’occasione per presentare la sua ultima fatica letteraria “QUADÈRNE Il mio Zibaldone” pubblicato nel dicembre 2015. Grande  partecipazione e significativa presenza delle rappresentanze delle penne nere di Faenza, Borgo S.Lorenzo, Brisighella e Palazzuolo sul Senio. A far gli onori di casa il Capogruppo della sezione Alpini di Marradi Angelo Gentilini e l’alpino dott. Aki Kostis che ha introdotto e coordinato l’impeccabile evento al quale hanno dato il solito straordinario apporto le Signore Anna,  Paola e Stella. La mattinata si è dipanata in modo semplice ma molto interessante, a volte emozionante come quando  l’alpino Romano Bassi,  il Maestro Michele Carnevali, paracadutista il Prof. Gilberto Casadio Vicepresidente dell’Associazione Istituto Friedrich Schürr per la tutela e la valorizzazione del dialetto romagnolo



sabato 14 maggio 2016

CERICOLA: COSA SUCCEDE A CENTURIA RIT E PARCO TECNOLOGICO TORRICELLI



Rinnovare Faenza - Ho chiesto la convocazione della commissione 2 per conoscere la situazione del nostro parco tecnologico Torricelli e della società di gestione CENTURIA RIT. In un momento in cui il lavoro langue e non c'è grande innovazione imprenditoriale mi è parso giusto cercare di capire che cosa stia facendo il nostro Comune per agevolare le start up, l'innovazione e la ricerca e, in questo ambito, cosa sta facendo il nostro "incubatore". Alla riunione ho chiesto che partecipino i dirigenti di Centuria Rit, portando dati sia delle attività che dei bilanci, chiarendo anche gli obiettivi a breve e medio termine, oltre ai dirigenti comunali competenti. La mia richiesta ha avuto l'appoggio di Lega, M5S e l'Altra Faenza. Se qualcuno da dati ed elementi su questo tema me li può fare avere.
Poi farò sapere a tutti la data della riunione perché alle commissioni può presenziare il pubblico.  Anticipo che Malpezzi ha detto in Consiglio Comunale che il 20 maggio ci sarà una manifestazione pubblica, conclusiva dei lavori dei tavoli dell'imprenditorialità: vedremo quali proposte verranno presentate e chi e come le metterà in atto.

TIMONCINI SALVA ANCORA LA SCUOLA ITALIANA DI LOTTA


Per la terza edizione consecutiva dei Giochi Olimpici, Daigoro Timoncini sarà presente nella rassegna a cinque cerchi. Il greco-romanista faentino della categoria 98 kg ha dovuto faticare fino all’ultimo torneo per ottenere il pass per Rio 2016, ma alla fine è riuscito ad ottenere, nell’arena di Istanbul, questo risultato storico per un lottatore azzurro. Unico rappresentante italiano a Londra 2012, Timoncini terrà ancora alta la bandiera della scuola nazionale, visto che per il resto i tre tornei di qualificazione olimpica (TQO) hanno dimostrato ancora la posizione dell’Italia nelle gerarchie internazionali, ovvero molto distante dai vertici, con un gran numero di eliminazioni al primo incontro.
Da questo discorso escludiamo volontariamente il fenomeno Frank Chamizo, campione mondiale di lotta libera nella categoria 65 kg, e qualificato alle Olimpiadi già dalla sua vittoria iridata di Las Vegas 2015. L’atleta cubano ha portato in maniera prorompente l’Italia sui podi internazionali grazie al suo talento, ma, come sottolineiamo sempre, si tratta di una manna caduta dal cielo e non del frutto della scuola italiana. Grandissimo dunque Chamizo, che ha tutte le possibilità per vincere una medaglia – anche quella più pregiata – in Brasile, ma onore a Daigoro Timoncini, certamente il miglior prodotto della lotta nazionale dopo l’epopea di Andrea Minguzzi. Dopo Rio 2016, dunque, l’Italia dovrà tornare a rimboccarsi le maniche: a trent’anni, Timoncini difficilmente deciderà di affrontare altri quattro anni in vista di Tokyo 2020, a meno che non decida di puntare alla quarta qualificazione olimpica per eguagliare il record del suo maestro Vincenzo Maenza, mentre Chamizo non può essere utilizzato come uno specchietto per allodole che nasconda lo stato in cui versa la lotta azzurra. Ben vengano i successi dell’italo-cubano, ma di fatto da Londra 2012 a Rio 2016 l’Italia della lotta non ha fatto registrare miglioramenti, nonostante siano passati quattro anni. Probabilmente è arrivato il momento di ripartire da zero in vista del prossimo quadriennio, anche se non è detto che questo arco di tempo sia sufficiente per risollevare uno sport che dopo Pechino 2008 ha registrato un calo costante ed inesorabile. Se è vero che aver compagno al duol scema la pena, bisogna comunque ricordare che c’è anche chi ha fatto peggio dell’Italia: la Francia, in particolare, avrà a Rio 2016 solamente due atleti, nonostante una squadra sulla carta ben più competitiva e titolata di quella azzurra. Atleti medagliati a livello internazionale, come il campione mondiale 2014 di greco-romana Mélonin Noumonvi (85 kg), hanno fallito totalmente, e per la prima volta nella storia dei Giochi nessun greco-romanista francese sarà alle Olimpiadi.

BERLUSCONI: FORZA ITALIA


PD-M5S, MORALISTI COI NOSTRI SOLDI

Entrambi questi partiti, nella loro "fede" politica, nel loro Dna, hanno il principio della loro superiorità morale, che ha una caratteristica comune: quella di fare il bene (ed eventualmente qualche affare proprio) con i soldi degli altri
Francesco Forte - Il sindaco di Livorno 5 Stelle è sotto processo per bancarotta fraudolenta di un ente comunale, il sindaco di Lodi Pd a sua volta ha ricevuto avvisi di garanzia per reati relativi gli appalti delle piscine comunali, mentre l'arresto dipende dal fatto che ha manipolato, assieme a un avvocato complice, i computer del Comune per far sparire le prove. I membri del consiglio di amministrazione di Banca Etruria, in buna parte vicini al Pd, sono sotto processo per truffa ai risparmiatori a cui hanno venduto i titoli della banca facendo credere che era sana mentre rischiava il dissesto. Che cosa hanno in comune questi tre casi, venuti ora alla ribalta? Di certo, il senso di impunità che politici e amministratori Pd e M5S hanno acquisito facendo compagne moralistiche, contro Berlusconi su cui le procure si erano concentrate. Ma c'è una componente più profonda. Entrambi questi partiti, nella loro «fede» politica, nel loro Dna, hanno il principio della loro superiorità morale, che declinano in modi un po' diversi, ma ha per entrambi una caratteristica comune quella di fare il bene (ed eventualmente qualche affare proprio) con i soldi degli altri, ossia con il principio «redistributivo» a carico dei risparmiatori, abbienti o benestanti. Un residuato, un tic di avversione al capitalismo, al denaro (altrui) considerato «sterco del demonio». La nozione di benestanti per loro si misura con una asticella di altezza variabile, ma in genere piuttosto bassa anche perché calcolata prima delle imposte. Lo si vede anche negli esempi della politica economica che discende dalle leggi del governo in carica e dei suoi capi di enti pubblici. Il risarcimento ai risparmiatori di Banca Etruria è automatico per quelli sotto tot euro non per tutti quelli imbrogliati; le pensioni non contributive vanno tagliate sopra tot euro, non anche per quelli sotto, che magari non ci avevano neppure diritto. Tornando agli amministratori Pd e pentastellati implicati in processi per aver male gestito il pubblico denaro, che si appellano alla superiorità morale, essa - secondo loro e il loro gruppo politico - non solo li pone sopra agli altri politici, ma anche alla legge. Ci sono delle prove tanto palesi da lasciare l'impressione di ingenuità. I leader dei 5 stelle dichiarano che prenderanno provvedimenti a carico dei propri amministratori qualora abbiano violato le regole morali del partito, non la legge. Quanto al sindaco Pd di Lodi, ha dichiarato che lui ha agito «per il bene della città». Neppure a lui è venuto in mente che ciò che lui tecnocrate illuminato - pensa sia il bene della città possa essere contro la legge e che ciò sarebbe la ragione valida per lasciare le cariche. Socrate - si legge nel Critone - bevve la cicuta, come prescritto dal diritto penale di Atene per la condanna a morte, per avere violato la legge, anche se poteva salvarsi, accettando di fuggire. Non lo fece, pur essendo convinto di avere agito rettamente, perché riteneva di aver violato la legge della sua città e che fosse suo dovere rispettarla. Ed era Socrate, non il segretario del Pd o dei 5 Stelle o il capo del governo fatto di «illuminati». C'è in queste superiorità morali, del Pd e dei 5 Stelle, anche un'altra tendenza comune: quella di governare facendo debiti, cioè con i soldi di chi verrà dopo. Anche qui si può meditare sull'esempio della Grecia, però quella contemporanea, il cui governo pieno di debiti - ora taglia ancora le pensioni e aume

FRANCESCO ZANNONI RITORNA CONSIGLIERE A BAGNACAVALLO: BUON LAVORO

Francesco Zannoni sa sempre di Forza Italia


Nell’ultimo consiglio comunale che ha approvato il rendiconto della gestione relativa all’anno 2015 con 10 voti favorevoli (gruppo PD) e 4 voti contrari Lega-Nord-Forza Italia; Bagnacavallo Insieme e un consigliere indipendente, nel corso della seduta è avvenuto l’avvicendamento tra la consigliera di Lega Nord Samantha Gardin, dimissionaria (si è candidata a Ravenna in consiglio comunale è diventata anche segretaria    ) è subentrato Francesco Zannoni un rientro al quale va gli auguri di Buon Lavoro come nel passato di Forza Italia Ravenna
Lista comune di Bagnacavallo maggio 2014, aveva ottenuto  un seggio

martedì 10 maggio 2016

ARRIVA “IF” LA NUOVA SOCIETA’ CHE SOSTITUIRA’ -SOCIETA’ AREA- E IMOLA – STAI -


Riccardo Isola - La nuova società «IF», acronimo  di Imola/Faenza, che dovrà gestire la promo-commercializzazione del territorio, sta per prendere il via. Il 18 maggio, con un  ritardo di un paio di settimane  dal previsto cronoprogramma,  l'assemblea dei soci firmerà davanti al notaio l'atto costitutivo.  Tra situazioni risolte (compagine societaria, riassetto finanziario, fusione e organizzazione) e questioni ancora in via di compimento (cda) ci sono ancora alcune pedine da muovere prima che il nuovo corso del turismo faentino imolese possa diventare operativo. A quanto appare oggi le indicazioni e gli indirizzi anticipati a suo tempo da Stefano Manara, presidente del Con.Ami, realtà  che detiene la maggioranza delle quote pubbliche (circa il 40%) della nuova società, sembrano saranno rispettate. «If - aveva dichiarato il presidente - sarà una struttura a forte vocazione privatistico-imprenditoriale. Il capitale sociale sarà ripartito al 60% privato e 40% pubblico. In tutto potrà contare su una ventina di dipendenti (con contratti differenti) e sarà composto da un consiglio di amministrazione di sette persone. Tre in rappresentanza del territorio imolese, tre per il faentino a cui si aggiunge un direttore».
NOMINE CDA «FATTE» Sui nomi di chi dovrà dettare le linee guida della società non ancora tutto è deciso. Per l'area faentina sembra ormaia certa la partecipazione di Giorgio Erbacci (Gruppo Erbacci) Giorgio Sagrini (Società. Area-Terre di Faenza) e Canzio Camuffo (Faenza Spurghi), mentre per  area imolese dovrebbero entrare Guelfo Guelfi (Comunica), Augusto Macchinelli (Con.Ami), Gianfranco Montanari (Stai). Per Imola, quindi, manca ancora un nome. Dai piani  alti di via Mentana l'indicazione e l’ invito ai soci è quello di far presto a trovare la quadra sull ultimo  nome. Per quanto riguarda il

IL CAV. RILANCIA: ALLE POLITICHE CENTRO DESTRA UNITO


Berlusconi è già in campo per il 2018. "Ma per vincere questo vecchietto serve ancora"

Dopo settimane di tuoni e fulmini, c’è una schiarita nel centrodestra. A rivelarla è stato Silvio Berlusconi, ieri intervenuto a Milano per la presentazione ufficiale dei candidati a sostegno di Stefano Parisi. «Con Forza Italia –ha spiegato l’ex premier – abbiamo messo giù il programma per le nuove elezioni nazionali» che conterrà, ha detto «tre meno, cioè meno tasse, meno Stato e meno Europa, e tre più, vale a dire più welfare, più sicurezza e più garanzie per tutti, con la riforma della giustizia». Non è mancato un accenno alle ipotesi di composizione di un eventuale governo di centrodestra, una squadra che sarebbe «formata da otto ministri, tre in quota Lega, tre per Forza Italia e due per Fdi, scelti tra personalità già impegnate nella politica», oltre a questi, altri dodici «saranno scelti valutando i profili di personalità provenienti dalla vita vera». Il leader di Forza Italia poi ha tracciato un quadro di prospettiva: «Facendo una media dei vari sondaggi, il Pd è sceso al 30,2% e Renzi, al 28%, non avrà modo di passare i voti suoi al partito». M5S, ha argomentato Berlusconi, «è salito al 28%, forte del disgusto degli italiani per questa politica», mentre il centrodestra «è al 33% e supera tutti e due». Però «se al ballottaggio andassero M5S e Pd, vincerebbero indubbiamente i primi. E sarebbe una tragedia per gli italiani. Dunque «per dare un futuro e un governo di democrazia al Paese c’è solo una strada: che il centrodestra superi al primo turno il 40%». Però, per rendere questo possibile, è necessario che Forza Italia passi «dal 13 al 20%. Questo - ha detto con una battuta - vorrebbe dire che ho un problema. E cioè che il vecchietto deve restare in campo ancora». Non è mancato un accenno alla situazione romana, con una piccola gaffe. Nella Capitale, ha spiegato Berlusconi «solo Bertolaso era il candidato giusto contro il degrado quotidiano. Gli altri sono solo bla bla bla». Poi però, gli arriva un biglietto dallo staff, e lui ha corretto il tiro: «mi dicono che bisogna chiarire che su Roma Marchini è la persona giusta». Il leader di Forza Italia ha poi tracciato la rotta per i prossimi mesi: «Abbiamo

Nicola Tritto -  ...sono pronto per la continuità di un percorso iniziato con il Comitato Cittadino di Porto Fuori e il Consiglio Territoriale Area 3 di Ravenna. Sempre con Ravenna e per i ravennati. Oggi più che mai ci vuole un'alternanza, questa politica cittadina di sinistra quarantennale è stanca, ha perso di vista i sogni e i bisogni di un territorio che è stato lasciato allo sbando, ci vogliono progetti veri, stimolare il privato e farlo sentire parte della rinascita, basta inutili voli pindarici con sperpero di denaro pubblico. Riqualificare il centro storico e il litorale coinvolgendo i commercianti e gli artigiani, portare al primo posto le nostre eccellenze, in tutti i campi. Rivedere l'organizzazione dei lavori pubblici, programmazioni biennali che sappiano rimettere in ordine città e forese, è vergognoso lo stato delle strade dissestate e quindi pericolose, uno staff di ispettori per il controllo di lavori e materiali, con risparmi di denaro pubblico. Sicurezza con un tavolo di concertazione sempre aperto con PM e FF.OO. Coinvolgere il volontariato, riappropriarsi della città con ordinanze ferme e severe su abusivismo e controlli di esercizi pubblici, una normativa che sappia garantire ordine e rispetto. Ravenna merita di più!

10 MAGGIO 1986 – 10 MAGGIO 2016 TRENT’ANNI DALLA VISITA DEL PAPA SANTO GIOVANNI PAOLO II A BRISIGHELLA



PAPA GIOVANNI II – SANTO – Giuseppe Bartoli Sindaco Brisighella in Piazza Carducci


domenica 8 maggio 2016

CORTE DEI CONTI: DUE PESI E DUE MISURE?

       
    Apprendo che la Corte dei Conti di Milano in merito all’esposto contro il sindaco di Lodi (non entro nel merito delle eventuali responsabilità) ha risposto al presentatore dell’esposto (20.5.14 a seguito sollecito 20.11.2014) che la pratica era stata aperta e assegnata a un sostituto procuratore (indicando il nome e cognome) e  avviata l’istruttoria.
Nel mio caso ho presentato diversi esposti Corte dei Conti di Bologna per fatti successi a Bologna, Ravenna e comuni della Provincia fino al 2009 ho ricevuto risposta che le pratiche erano chiuse o in istruttoria parecchie erano ancora aperte, poi più nulla.
            A Bologna e forse anche a Milano la Corte non riceve il pubblico, a seguito di numerose telefonate sono riuscito ad avere notizie sugli esposti “…alla richiesta di conoscere lo stato dei procedimenti aperti a seguito degli esposti in data 25.10.14; 29.6.15, 31.8.15 si comunica che secondo le Linee guide del Procuratore Generale, non è possibile fornire alcuna informazione sulle attività inquirenti, ai privati, ancorché, autori di esposti”.  
La decisione è frutto di “linee guida” non una legge o una circolare, a Milano almeno rispondano a chi è stata assegnata e se stata avviata l’indagine!
Alla faccia della “TRASPARENZA”. Consigliere Provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini.

LEGGI DUE LETTERE

IN EMILIA ROMAGNA I TERREMOTATI IN ROULOTTE E I CLANDESTINI IN ALBERGO: I RISULTATI DELL'ITALIA BUONISTA!



LA REGIONE APPROVA IL PIANO RIFIUTI: RAVENNA SPEGNE L’INCENERITORE, LI BRUCERA’ FORLI, RIMANE LA DISCARICA DI IMOLA



La Regione ha il nuovo piano dei rifiuti. Un piano che prevede entro due anni lo spegnimento dell'inceneritore di Ravenna. Con 27 voti a favore, 2 astenuti, un contrario e 15 dichiarate non partecipazione al voto, l’Assemblea legislativa di Bologna ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr). Con il Piano approvato, vengono confermate le scelte di autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti a livello emiliano-romagnolo, facendo coincidere l’ambito territoriale ottimale con l’intero territorio regionale. Dalla L.r. 16/2015 sono stati ricavati nuovi obiettivi, più elevati dei precedenti, da raggiungere entro il 2020. Viene alzata dal 20 al 25% la riduzione della produzione pro capite di rifiuti urbani, dal 70 al 73% la quota di raccolta differenziata, dal 65 al 70% il riciclaggio di materia. Il Piano scommette sugli effetti incentivanti di un’altra novità introdotta dalla L.r. 16/2015: la “tariffazione puntuale”, il commisurare il pagamento della tariffa all’effettiva quantità di rifiuti conferiti da ciascuna utenza. MENO DISCARICHE E SPENTI 2 INCENERITORI SU 8 - Infine, il Prgr pianifica una significativa riduzione degli impianti di smaltimento. Al 2020, si prevede siano attive solo 3 discariche sul territorio regionale (Carpi, Imola, Ravenna) e che cessi il conferimento di rifiuti urbani a 2 degli attuali 8 impianti di termovalorizzazione: quello di Ravenna dovrebbe chiudere entro il 31 dicembre 2018.  LA SITUAZIONE ATTUALE - In sintesi, una fotografia della situazione attuale. Nel 2014, i rifiuti urbani prodotti in Emilia-Romagna sono stati 2.929.953 tonnellate, pari a 657 chilogrammi per abitante. Nonostante la crisi economica, c’è stata una crescita dell’1,1% rispetto al 2013. Quanto alle principali forme di smaltimento, nel 2014 la raccolta differenziata è cresciuta del 2%, raggiungendo il 58% del totale dei rifiuti urbani (e i primi dati sul 2015 fanno pensare si sia già raggiunto il 60%), l’11% è finito in discarica, il 25,8% incenerito con recupero di energia. Si assiste a consistenti scarti territoriali: il valore più alto è a Parma (69% di raccolta differenziata), il più basso a Bologna (51%). Analizzando il “tasso di riciclaggio”, che raggiunge la media del 51% dei rifiuti da raccolta differenziata, si scopre che il legno sta all’89%, i metalli al 64, il vetro al 75, la plastica al 19, la carta al 56, la frazione umida al 44%. GLI OBIETTIVI - Il Prgr agirà sulla prevenzione, vale a dire la riduzione della produzione di rifiuti, ponendo attenzione all’intero ciclo di vita dei prodotti (produzione, distribuzione, consumo, utilizzo, fine vita), con l’obiettivo, al 2020, di ridurre dal 15 al 20% la quantità complessiva di rifiuti urbani da trattare. In altri termini, un segno meno di 100-135 chilogrammi per