In Romagna,
non molti anni fa, diciamo cinquanta anni fa, si passavano le serate mica
davanti al computer, a chattare in internet e neanche c’era il trastullo della
televisione. Che facevano allora? Si
riunivano spesso nella stalla, per stare più al caldo, perché non c’erano manco
i termosifoni e raccontavano eventi spaventosi, di sortilegi e stregonerie.
Avevano una vita talmente grama che forse si consolavano con eventi paurosi per
rincuorarsi e dire a se stessi: ”meglio non lamentarsi che le cose possono
andare peggio”. Sarà un caso o no, ma l’attuale versione esistente di uno dei
testi di stregoneria più conosciuti, il Picatrix ,
che sarebbe l’opera di magia nera più
completa che esista, proviene d a Brisighella, paese in provincia di Ravenna. Negli anni ottanta si scoprì che la vulgata del Picatrix si basava su una sua copia
fatta proprio a Brisighella il 21 maggio 1536, in una casa presso il palazzo
comunale. Il Picatrix è un
libro del 1256, tradotto dall’arabo, è
un trattato che per secoli fu bollato come opera satanica. In realtà, questo manoscritto è uno dei testi redatti
dagli studiosi arabi desiderosi di recuperare e rielaborare le conoscenze del
mondo greco. Le opere sapienziali degli antichi cominciarono a tornare in
Europa in formato originale, direttamente dall’Oriente. L’evento più importante
fu la divulgazione di opere inedite di Platone,dei Neoplatonici e di molti
altri. In questo clima culturale il Picatrix,
trovò la sua collocazione forse più in senso intellettuale che pratico.
Il testo tratta delle corrispondenze tra simboli e forze naturali, e spiega
come vaticinare il futuro studiando le simpatie tra pietre, animali, pianeti e
piante, dando anche delle vere e proprie
“formule magiche”, da
poter applicare, di stregoneria trasformandolo in un
manuale oscuro legato all’evocazione del demonio. Durante il Rinascimento fu usato da alcuni dei più grandi artisti e
filosofi, da Pico della Mirandola, a Marsilio Ficino, a Leonardo solo per menzionarne
qualcuno. Le teorie magico-scientifiche del Picatrix appaiono oggi molto
ingenue. Una di queste formule recita:
“Se volete avere la casa
illuminata dovere seguire la ricetta che
segue”: “si deve prendere una lucertola nera o verde, tagliarle la coda, seccarla
e allora si troverà un liquido simile all’argento vivo. Imbevete di questo
liquido uno stoppino che si collocherà in una lucerna di vetro o di ferro. Se
si accenderà la lampada, la casa prenderà ben presto un aspetto argentato e
tutto ciò che si troverà internamente brillerà come argento”. Non credo che
funzionerà, però con le bollette di Enel, sarebbe un bel risparmio. Un’altra
formula recita: “Disegnate su una lamina d’argento un uomo seduto con attorno
messi e piante. Fate questo mentre la luna va
dal sole verso saturno. Sotterrate poi la lamina in un luogo qualsiasi.
In quel luogo cresceranno spontaneamente e prontamente piante, alberi e
sementi, senza subire alcun danno da animali, uccelli o tempeste”. Anche questa
magia farebbe comodo, frutta e verdura senza muovere un dito, ma temo che non
funzioni e poi come si farà per sapere quando la luna va dal sole verso
saturno…mah. Il Picatrix ha oggi una
nuova fama, per essere diventato protagonista, diretto o indiretto, di numerosi.
articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il
13/01/2014 di Paola
Tassinari
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