Riccardo Isola - La nuova società «IF», acronimo di Imola/Faenza, che dovrà gestire la
promo-commercializzazione del territorio, sta per prendere il via. Il 18
maggio, con un ritardo di un paio di
settimane dal previsto cronoprogramma, l'assemblea dei soci firmerà davanti al notaio
l'atto costitutivo. Tra situazioni
risolte (compagine societaria, riassetto finanziario, fusione e organizzazione)
e questioni ancora in via di compimento (cda) ci sono ancora alcune pedine da
muovere prima che il nuovo corso del turismo faentino imolese possa diventare
operativo. A quanto appare oggi le indicazioni e gli indirizzi anticipati a suo
tempo da Stefano Manara, presidente del Con.Ami, realtà che detiene la maggioranza delle quote
pubbliche (circa il 40%) della nuova società, sembrano saranno rispettate. «If
- aveva dichiarato il presidente - sarà una struttura a forte vocazione
privatistico-imprenditoriale. Il capitale sociale sarà ripartito al 60% privato
e 40% pubblico. In tutto potrà contare su una ventina di dipendenti (con
contratti differenti) e sarà composto da un consiglio di amministrazione di
sette persone. Tre in rappresentanza del territorio imolese, tre per il
faentino a cui si aggiunge un direttore».
NOMINE CDA «FATTE» Sui nomi di chi dovrà dettare le linee guida della
società non ancora tutto è deciso. Per l'area faentina sembra ormaia certa la
partecipazione di Giorgio Erbacci (Gruppo Erbacci) Giorgio Sagrini (Società. Area-Terre di Faenza) e Canzio Camuffo (Faenza Spurghi),
mentre per area imolese dovrebbero entrare
Guelfo Guelfi (Comunica), Augusto Macchinelli
(Con.Ami), Gianfranco Montanari
(Stai). Per Imola, quindi, manca ancora un nome. Dai piani alti di via Mentana l'indicazione e l’ invito
ai soci è quello di far presto a trovare la quadra sull ultimo nome. Per quanto riguarda il
direttore si sta lavorando anche
se sembra già che il profilo giusto sia stato definito; non sarà il direttore uscente Braghini ma, affermano fonti
attendibili, è un personaggio di grande caratura tecnica, Antonio Machirelli,
di origini imolese, ma lavorativamente impegnato nel faentino.
DA DOVE SI PARTE Sul versante di ciò che invece è stato fatto le questioni chiuse riguardano in primis l’ assetto societario, con il capitale al 43% pubblico (Con.Ami), Comprensorio imolese e Unione Romagna faentina) e al restante 57% privato (circa 70 soci) e patrimonio netto sui 155mila euro. In questo settore diverse sono state le conferme di adesione alle quali si aggiungono o sì aggiungeranno anche new entry importanti (tra gli altri Gruppo Erbacci, Toremar, Colli Romagnali). Inoltre importanti sforzi sono stati compiuti, in questi mesi, per portare ad un equilibrio finanziario dovuto alle situazioni non sempre positive che si erano venute creare con il tempo nelle due società in fusione. Società di Area - Terre di Faenza e Stai. Perla prima questi mesi sono stati infatti propedeutici al rientro di circa 140mila euro sui 200mila di ammanco, per lo più dovute a quote associative mai versate dai soci. Altra questione già definita è il logo della nuova società. Questo sarà un cuore che richiamerà al suo interno i diversi segmenti turistici offerti dal territorio: dal termalismo alla enogastronomia passando per ceramica, sport, ambiente, musica.
DA DOVE SI PARTE Sul versante di ciò che invece è stato fatto le questioni chiuse riguardano in primis l’ assetto societario, con il capitale al 43% pubblico (Con.Ami), Comprensorio imolese e Unione Romagna faentina) e al restante 57% privato (circa 70 soci) e patrimonio netto sui 155mila euro. In questo settore diverse sono state le conferme di adesione alle quali si aggiungono o sì aggiungeranno anche new entry importanti (tra gli altri Gruppo Erbacci, Toremar, Colli Romagnali). Inoltre importanti sforzi sono stati compiuti, in questi mesi, per portare ad un equilibrio finanziario dovuto alle situazioni non sempre positive che si erano venute creare con il tempo nelle due società in fusione. Società di Area - Terre di Faenza e Stai. Perla prima questi mesi sono stati infatti propedeutici al rientro di circa 140mila euro sui 200mila di ammanco, per lo più dovute a quote associative mai versate dai soci. Altra questione già definita è il logo della nuova società. Questo sarà un cuore che richiamerà al suo interno i diversi segmenti turistici offerti dal territorio: dal termalismo alla enogastronomia passando per ceramica, sport, ambiente, musica.
NUMERI E RISORSE Il
territorio può contare su circa 500mila presenze l'anno. Numeri distribuiti
equamente nei due comprensori. Autodromo, sport, enogastronomia, ambiente,
wellness e terme, arte e ceramica, turismo d'affari sono gli ambiti turistici
di interesse che corrispondono all'offerta dei 16 comuni interessati (10 nell’Imolese
e 6 nel faentino). Nel territorio
presenti 34 alberghi (16 nell' imolese e 18 nel faentino), una cinquantina tra
agriturismi e locande 32 nel faentino e 10 nell'imolese Bed & Breakfast (32
nel faentino nell'imolese), il rifugio (Carnè) e circa una trentina di
affittacamere Sul gusto e vino non si scherza. oltre un centinaio tra
ristoranti, trattorie e osterie (98 nel faentino 32 nell'imolese) e oltre 100
tra cantine ed aziende vitivinicole.
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