Entrambi
questi partiti, nella loro "fede" politica, nel loro Dna, hanno il
principio della loro superiorità morale, che ha una caratteristica comune:
quella di fare il bene (ed eventualmente qualche affare proprio) con i soldi
degli altri
Francesco
Forte - Il sindaco di Livorno 5 Stelle
è sotto processo per bancarotta fraudolenta di un ente comunale, il sindaco di Lodi Pd a sua volta ha
ricevuto avvisi di garanzia per reati relativi gli appalti delle piscine
comunali, mentre l'arresto dipende dal fatto che ha manipolato, assieme a un
avvocato complice, i computer del Comune per far sparire le prove. I membri del
consiglio di amministrazione di Banca
Etruria, in buna parte vicini al Pd, sono sotto processo per truffa ai
risparmiatori a cui hanno venduto i titoli della banca facendo credere che era
sana mentre rischiava il dissesto. Che cosa hanno in comune questi tre casi,
venuti ora alla ribalta? Di certo, il senso di impunità che politici e
amministratori Pd e M5S hanno acquisito facendo compagne moralistiche, contro
Berlusconi su cui le procure si erano concentrate. Ma c'è una componente più
profonda. Entrambi questi partiti, nella loro «fede» politica, nel loro Dna,
hanno il principio della loro superiorità morale, che declinano in modi un po'
diversi, ma ha per entrambi una caratteristica comune quella di fare il bene
(ed eventualmente qualche affare proprio) con i soldi degli altri, ossia con il
principio «redistributivo» a carico dei risparmiatori, abbienti o benestanti.
Un residuato, un tic di avversione al capitalismo, al denaro (altrui)
considerato «sterco del demonio». La nozione di benestanti per loro si misura
con una asticella di altezza variabile, ma in genere piuttosto bassa anche
perché calcolata prima delle imposte. Lo si vede anche negli esempi della
politica economica che discende dalle leggi del governo in carica e dei suoi
capi di enti pubblici. Il risarcimento ai risparmiatori di Banca Etruria è
automatico per quelli sotto tot euro non per tutti quelli imbrogliati; le
pensioni non contributive vanno tagliate sopra tot euro, non anche per quelli
sotto, che magari non ci avevano neppure diritto. Tornando agli amministratori
Pd e pentastellati implicati in processi per aver male gestito il pubblico
denaro, che si appellano alla superiorità morale, essa - secondo loro e il loro
gruppo politico - non solo li pone sopra agli altri politici, ma anche alla
legge. Ci sono delle prove tanto palesi da lasciare l'impressione di ingenuità.
I leader dei 5 stelle dichiarano che prenderanno provvedimenti a carico dei
propri amministratori qualora abbiano violato le regole morali del partito, non
la legge. Quanto al sindaco Pd di Lodi, ha dichiarato che lui ha agito «per il
bene della città». Neppure a lui è venuto in mente che ciò che lui tecnocrate
illuminato - pensa sia il bene della città possa essere contro la legge e che
ciò sarebbe la ragione valida per lasciare le cariche. Socrate - si legge nel
Critone - bevve la cicuta, come prescritto dal diritto penale di Atene per la
condanna a morte, per avere violato la legge, anche se poteva salvarsi,
accettando di fuggire. Non lo fece, pur essendo convinto di avere agito
rettamente, perché riteneva di aver violato la legge della sua città e che
fosse suo dovere rispettarla. Ed era Socrate, non il segretario del Pd o dei 5
Stelle o il capo del governo fatto di «illuminati». C'è in queste superiorità
morali, del Pd e dei 5 Stelle, anche un'altra tendenza comune: quella di
governare facendo debiti, cioè con i soldi di chi verrà dopo. Anche qui si può
meditare sull'esempio della Grecia, però quella contemporanea, il cui governo
pieno di debiti - ora taglia ancora le pensioni e aume
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