giovedì 11 agosto 2016

CASO RIMBORSI EMILIA ROMAGNA, GIORNALISTA: “IO A QUEI PRANZI NON C’ERO. DIRIGENTE APT MI HA CHIESTO DI MENTIRE

La cronista del Corriere di Bologna che compare nell'elenco degli inviati spesati dall'Agenzia di promozione turistica ha rivelato di non essere mai andata al ristorante con il capo ufficio stampa Grassi. Che dopo l'interrogazione del Movimento 5 stelle in Regione la ha spiegato: "Ho usato il tuo nome per giustificare delle cene. Non ti cambia il mondo dire questa cosa"
Nominativi truccati per avere rimborsi pubblici. Giornalisti inseriti, a loro insaputa, nella lista dei cronisti spesati dalla Regione Emilia Romagna. Emergono nuovi dettagli nella vicenda dei fondi utilizzati dall’Apt Servizi (società in house della Regione) per pagare hotel e ristoranti agli inviati di tv e giornali, nazionali e locali, sollevata dai consiglieri del Movimento 5 stelle. Particolari non da poco, che aprono un caso nel caso, mettendo al centro Fabio Grassi, storico capo ufficio stampa dell’Apt: in una conversazione registrata da una collaboratrice del Corriere di Bologna e pubblicata sul sito del quotidiano, Grassi ammette di aver usato il nome della giornalista per farsi restituire i costi di alcuni pranzi che poco avevano a che fare con il suo lavoro nell’Apt. Non solo: nello stesso incontro Grassi chiede alla cronista di mentire e di coprirlo.

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