Le associazioni di categoria:
"L’Istat certifica che sono salite". La minoranza Pd: "La
politica dei bonus non dà risultati"
È guerra di cifre sulla
diminuzione della pressione fiscale. Ieri
il premier ha ribadito che il suo governo ha tagliato le tasse e che la
diminuzione continuerà anche in futuro. Parole che però non convincono
affatto le due associazioni Abusdef e Federconsumatori. «Gli annunci del
Governo sulla riduzione della pressione fiscale, non suffragati dai dati reali
ed ufficiali, non certo dei consumatori, ma dell'Istat e di altre fonti,
secondo le quali ci sarebbero stati incrementi delle imposte nazionali di circa
29,3 miliardi al netto del bonus di 80 euro oltre a rappresentare mera
propaganda, fanno indignare i cittadini che non notano l'asserita diminuzione della
pressione fiscale (salvo rare eccezioni), con effetto boomerang su capacità di
spesa e flebile ripresa economica, che ancora non si vede all'orizzonte
nonostante la favorevole congiuntura dei tassi di interesse sul debito
pubblico, il tasso di cambio euro/dollaro ed il costo del barile, che comincia
a riprendere la corsa verso l'alto». Leggendo i dati Istat, hanno aggiunto, «la
pressione fiscale, non è affatto diminuita, ma è aumentata come tutti gli altri
indicatori economici pubblicati alla data del 31 dicembre 2015, mentre per i
primi 6 mesi del 2016, fanno fede le entrate tributarie e contributive
aumentate nel loro complesso rispetto all'analogo periodo dell'anno
precedente». E critiche sono arrivate anche dal leader della sinistra del Pd
Roberto Speranza: «Il tema del fisco è molto serio e non si può affrontare con
le caricature come in queste ore fa purtroppo il segretario del Pd nei
confronti della sua minoranza interna. Meglio essere chiari. Per me se togli la
tassa sulla prima casa anche ad un miliardario, come purtroppo abbiamo fatto,
commetti un errore grave. È una scelta inutile perché non produce sviluppo ed
iniqua perché finisce col dare di più a chi già ha di più. La stessa politica
dei bonus non mi pare abbia prodotto grandissimi risultati». Piccata la replica
di Matteo Renzi: «Autorevoli esponenti della minoranza del mio partito
intervengono per dire che bisogna smetterla di ridurre le tasse. Perché una
parte dei politici italiani pensa che ridurle sia un errore. Dunque noi stiamo
riducendo le tasse. Per i cittadini le stiamo riducendo troppo poco invece per
(alcuni?) politici le stiamo riducendo troppo. Non è fantastico? Quelli che per
anni hanno parlato e comunque aumentato le tasse lasciamoli parlare ancora. Non
disturbiamo i loro monologhi».
Leonardo Ventura
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