«Sembra fragile, ma ha un carattere forgiato nel ferro». Così il padre Silvio descrive la sua primogenita, a capo della Fininvest e della Mondadori. Ma chi la conosce bene sa che la famiglia per lei viene prima di tutto di Leda Balzarotti e Barbara Miccolupi Compirà 50 anni il 10 agosto «la principessa di ferro». Così il Frankfurter Allgemeine ha definito Marina Berlusconi, premiata nel 2009 con l’Ambrogino d’Oro dall’ex sindaca di Milano Letizia Moratti, come «esempio dell’eccellenza milanese nel mondo e della capacità di conciliare impegno professionale e vita familiare». Primogenita dell’ex premier Silvio Berlusconi e della prima moglie Carla Dall’Oglio, ai quali è legatissima, Marina è stata incoronata da Forbes come la donna più potente d’Italia – trentesima nel mondo. La presidente del gruppo Fininvest e di Mondadori è cresciuta alla scuola di Franco Tatò, facendosi le ossa sul campo e arrivando fino ai vertici delle holding di famiglia, conquistando a suon di dedizione la stima del manager e amico di famiglia Fedele Confalonieri che dice di lei: «È un martello pneumatico». Si vocifera che, con il fratello Pier Silvio, si sia opposta risolutamente alla vendita di Mediaset alla News Corp di Rupert Murdoch negli Anni ’90, nonostante ogni volta lei minimizzi, raccontando di aver dato al padre solo la propria opinione. Ma i tempi cambiano, e oggi, preparandosi alla svolta decisiva, ovvero il passaggio di testimone da papà Silvio, Marina non si limita più a dare pareri: le sue idee contano sempre di più, dalla vendita del Milan alle nuove nomine in Fininvest e Forza Italia, fino alla vicenda Vivendi-Mediaset Premium che sta tenendo banco sui giornali di questa estate.
Sarà per questo piglio o per il carisma riconosciuto dai suoi collaboratori, che il popolo di Forza Italia la corteggia da tempo, spingendo per una sua candidatura alla guida del partito. Ma lei ha sempre negato di voler scendere nell’agone politico, forse per non incappare nella stessa morsa mediatica del padre, o, più probabilmente, per dedicare il giusto tempo ai figli e al marito Maurizio Vanadia.
La famiglia, infatti, è il cardine della vita di Marina, arrivata al matrimonio dopo anni di convivenza e la nascita dei due figli Gabriele e Silvio. La cerimonia, data 2008, ha seguito la regola aurea che la presidente di Mondadori si è data fin dagli inizi: low profile. A Villa San Martino, ad Arcore, c’erano infatti solo una settantina di invitati, tra parenti, collaboratori più stretti e amici più intimi della coppia. A coronare un amore che i media non hanno mai scalfito, fatto di reciproche dichiarazioni pubbliche: «È una persona semplice: non ti fa pesare il lavoro che fa e il nome che porta» dice lui. E lei, prontamente, contraccambia: «È l’uomo più bello del mondo».
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