Bei tempi
quelli in cui la Madonna e i Papi non erano neutrali ma guerrieri
Alessandro
Sallusti - Ne è passato
del tempo e forse non è il caso di scomodare la storia, quella con la s
maiuscola. Ma sta di fatto che l'ultimo, in ordine di tempo, atto di
sottomissione della cristianità ha dell'incredibile. Al Meeting di Rimini,
tempio laico del cattolicesimo targato Comunione e liberazione, in uno stand di
una casa editrice molto vicina ai padroni di casa, hanno coperto con un telo la
statua della Madonna per non offendere, irritare o provocare visitatori di
religioni e sensibilità diverse. Dopo aver rinunciato in molti casi a celebrare il Natale, dopo aver coperto
statue per non irritare capi di Stato musulmani, ora siamo a mettere il burka
alla Madonna. Dico la Madonna - e qui viene automatico il parallelo storico -
alla quale Papa Pio V intestò e dedicò la vittoria decisiva della flotta
cristiana contro quella musulmana dell'impero ottomano. Era l'8 ottobre del 1571, la famosa battaglia di Lepanto, il giorno in cui
l'Europa avrebbe potuto finire, se le cose fossero andate diversamente, sotto
le leggi di Allah. Da quell'anno, l'8 ottobre il calendario cristiano ricorda
la «Madonna del Rosario», grazie alla cui protezione i musulmani furono
rispediti a casa loro. Se oggi siamo quello che siamo, se la successiva
Rivoluzione francese ci ha poi reso definitivamente e irreversibilmente uomini liberi lo dobbiamo a quella battaglia e, per
chi ci crede, a quelle preghiere.
Bei tempi quelli in cui la
Madonna e i Papi non erano neutrali ma guerrieri. Tristi i tempi in cui i
cattolici censurano la propria iconografia. Dicono per rispetto, in realtà è
solo per paura, quella che santi e martiri non hanno avuto, altrimenti
Comunione e liberazione sarebbe al massimo il nome di una bocciofila di un
quartiere islamico. Non mi permetto di interpretare il pensiero del fondatore,
don Luigi Giussani, ma per quel poco che l'ho conosciuto sarebbe andato
personalmente a strappare quel velo e a redarguire, probabilmente in dialetto
brianzolo, gli autori della censura blasfema.
Invece che aiutare le
donne islamiche a liberarsi dalla costrizione dei veli copriamo la nostra donna
per antonomasia. In linea con quanto predica il nostro capo dello Stato Sergio
Mattarella, che proprio dal pulpito del Meeting di Rimini, ci ha invitato a non
fare battaglie ma ad accogliere senza se e senza ma. Verrebbe laicamente da dire, oh Madonna, salvaci tu
Nessun commento:
Posta un commento