venerdì 5 agosto 2016

LA BUONA SCUOLA DI RENZI: ISCRIVERE I FIGLI A QUELLA PRIVATA, E PURE STRANIERA


Matteo Renzi va molto fiero della sua riforma scolastica, la cosiddetta Buona Scuola, ma per i suoi figli preferisce una scuola più che buona, ottima: la esclusiva scuola americana di Firenze. Fatti suoi e di Agnese Landini? Non proprio. La libertà scolastica è cosa buona e giusta ma in Italia, purtroppo, funziona solo per chi se la può permettere mentre per tutti gli altri c’ è la solita minestra riscaldata della scuola statale. Dunque, le scelte scolastiche del capo del governo che riforma la scuola degli italiani ma iscrive i suoi figli alla scuola americana riguardano tutti. Il presidente del Consiglio che preferisce iscrivere i figli a una scuola privata sta di fatto dicendo di non fidarsi della qualità dell’ istruzione della scuola statale.Ma il problema non finisce qui. Anzi, qui inizia. Perché il premier in carica è quello stesso Rottamatore che ha avviato la sua attività di governo proprio con la scuola dicendo che l’ Italia sarebbe ripartita solo se fosse ripartire la scuola. Renzi è quel premier che, quando le professoresse e i professori hanno preso a lamentarsi, si è messo davanti alla lavagna e con il gessetto in mano ha fatto la lezioncina a tutti spiegando le meraviglie della Buona Scuola. E ora, dopo che sua moglie grazie alla riforma è passata di ruolo lasciando il precariato storico, si viene a sapere che la famiglia Renzi ha trasferito i ragazzi dalle scuole statali di Pontassieve alla scuola americana di Firenze. Ai ragazzi auguriamo ogni bene dentro e fuori dalla scuola, ma il babbo ha un problema grande quanto una casa, anzi, una scuola.




A dare la notizia (non smentita) del passaggio scolastico dei figli del premier è stato ieri il sito Dagospia. A Firenze ci sono non pochi istituti internazionali dove è possibile non solo apprendere la lingua inglese ma anche studiare le materie del corso direttamente in inglese. Una delle scuole più importanti è la International School of Florence ma c’ è anche l’ American High School dell’ Istituto del Sacro Cuore. Sono ottime scuole che garantiscono un’ eccellente preparazione e forniscono servizi di livello ed esperienze di studio e di approfondimento internazionali con soggiorni e viaggi all’ estero.
Queste scuole a settembre avranno l’ organico dei docenti già bello e pronto e potranno avviare corsi e lezioni in tempo utile. Per i licei statali, invece, la musica è molto diversa. Uno degli obiettivi della Buona Scuola era la fine del precariato e il superamento delle supplenze. Nessuno dei due è stato raggiunto.
A settembre le scuole statali saranno come sempre alle prese con il fenomeno delle cattedre scoperte. Nonostante in Italia ci sia il sovrannumero dei docenti, permane il problema delle cattedre senza insegnanti. La mobilità 2016 non solo non ha risolto il problema ma lo ha addirittura peggiorato. Gli insegnanti di tre Regioni – Campania, Sicilia, Puglia – sono in rivolta e contestano le graduatorie che assegnano le cattedre a chi ha punteggi bassi e le tolgono a chi ha punteggi alti.
La Buona Scuola ha messo mano con la grazia di un elefante imbizzarrito a un sistema che il legislatore non conosce e il ministero non governa. Ma il premier, come facevano in passato i leader della sinistra, ha risolto in un altro modo: iscrivendo i figli alla scuola privata.

 



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