lunedì 29 agosto 2016

OCCHIO. DA DOMENICA SI VA A VOTARE PER IL RINNOVO DELLE PROVINCE. E QUESTE ELEZIONI CI COSTANO MILIONI. LE BUGIE DI RENZI


La narrazione del governo di Matteo Renzi ha provato a raccontarci che le Province erano state abolite per sempre. Peccato però che le Province esistano ancora, anche se ormai sono di stretto interesse della politica, visto che ad eleggere i rappresentanti provinciali non sono più i semplici cittadini, ma i sindaci. Come ricorda il Giornale, dalla prossima domenica e per ogni settimana fino alla fine di gennaio i sindaci di tutta Italia saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni provinciali, ridotte ad assemblee tra di loro con poche e confuse competenze. I prossimi appuntamenti tra agosto e settembre coinvolgeranno le province di Macerata, Pavia, Mantova, Campobasso, Vercelli e Treviso. E poi man mano arriveranno tutte le altre, ognuno più o meno come preferisce. Sembra infatti che non esista una regola uguale per tutti che regoli la vita dei nuovi enti e dei suoi organi. Così ci sono Consigli provinciali decaduti, con presidente e giunta ancora in carica. Oppure presidenti dimessi e vice che ne reggono le funzioni da mesi. La speranza, dopo l'abolizione, doveva essere almeno che si risparmiasse qualche euro. Ma è la stessa associazione delle Province italiane a smontare ogni pia illusione: a fronte di un costo di circa 2 miliardi per il riordino, il risparmio sarebbe stato di 32 milioni di euro, tutto denaro speso per le indennità degli amministratori, 78 milioni di spese per far andare avanti la macchina amministrativa. E poi restano i 10 miliardi a carico dei contribuenti destinati ai servizi essenziali.

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