mercoledì 14 settembre 2011

INTITOLAZIONE PIAZZA ALLA CONTESSA BEATRICE MANZONI: BRAVO IL SINDACO AMADEI DI S.AGATA SUL SANTERNO


Sono felice che il Sindaco Amadei abbia raccolto il testimone, da noi forzatamente lasciato dopo il voto contrario espresso dal Consiglio Comunale di Lugo alla nostra proposta di intitolare una via alla contessa Beatrice Manzoni,trucidata insieme ai tre figli e alla domestica da un commando di partigiani comunisti il 7 luglio 1945, in quel tragico clima di epurazione che, tra le jacquerie contadine , le liste di proscrizione e le esecuzioni sommarie delle volanti rosse, rappresenta uno dei più inquietanti capitoli della nostra storia. Sono felice perché il piccolo comune di Sant’Agata sta compiendo il primo, faticoso passo lungo la strada dell’onestà intellettuale e di quella pacificazione che, nel ravennate, tarda ad arrivare. Beatrice Manzoni Ansidei è stata una donna dal profilo civile, etico e religioso indiscutibile, al punto che la Chiesa Cattolica ne ha avviato il processo di beatificazione. Disconoscerlo in nome dell’opportunismo politico significa respingere il legittimo bisogno di verità a cui tanta della nostra gente ancora aspira, dopo più di 60 anni, e significa ostinarsi a non voler prendere le distanze da quella vulgata resistenziale che continua a sopravvivere, tra reticenze e mezze verità. Quelle che, di sicuro, non rendono giustizia ai meriti dell’antifascismo, vero e ideale, nella costruzione della nostra democrazia. Significa chiudere l’ennesima porta allo spirito di riconciliazione, che si alimenta e cresce soltanto grazie alle conoscenze fondate, alle realtà innegabili, capaci di andare oltre il politicamente corretto. Riconoscere dunque i meriti di Beatrice Manzoni significa isolare il suo profilo umano da quello scenario di fanatismo politico e negare legittimità alla logica di chi, sulle ferite della violenza subita,vuole innestare altra violenza, in una catena deterministica di odio e di vendetta dalla quale ognuno di noi, oggi, deve saper prendere le distanze. Anche l’ipotesi, ventilata in passato e mai realizzata, della creazione di un comitato di partecipazione popolare, finalizzato alla ricerca storica ed all’analisi critica e comparata di quei tragici fatti, può diventare uno strumento utile ad oltrepassare i muri di silenzio e di omertà, a vincere la difficoltà di fare i conti con il passato, per ricostruire, finalmente, una vera koinè nazionale, una memoria pubblica univoca e pacificata. Ma finchè non si arriverà a questo traguardo la nostra democrazia sarà condannata ad accontentarsi di una memoria parziale e omissiva ed a sentire sempre incerto e provvisorio il suo presente, proprio come incerto e provvisorio è il suo passato. E’ bello che il comune di Sant’Agata sappia cogliere questa occasione. E’ triste che il comune di Lugo non abbia saputo farlo.

Laura Baldinini Capo Gruppo PDL Comune di Lugo

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