martedì 27 settembre 2011

STANDARD AND POOR’S: LA SCURE SI ABBATTE SUGLI ENTI LOCALI

NON ERANO I MIGLIORI? E IMPATISCONO LEZIONI A TUTTI



Standard & Poor's. L'implacabile scure dell'agenzia di rating internazionale si abbatte di nuovo sull'Italia. Dopo la bocciatura della Repubblica Italiana, e le sforbiciate selvagge ai rating delle maggiori banche italiane, S&P esprime l'ennesimo giudizio negativo. La pagella è negativa per 11 enti locali italiani, a cui l'agenzia ha abbassato il rating di lungo termi-ne, portandolo da A ad A, mantenendone invariato l'outlook negativo. Bocciature per il Comune di Bologna, di Milano e di Genova, per le regioni Emilia-Romagna, Marche, Liguria, Umbria, Sicilia e per la regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia, per la provincia di Mantova e quella di Roma. Standard & Poor's ha inoltre rivisto l'outlook sul debito di lungo termine della città di Torino da stabile a negativo, e ne ha confermato il rating A." ufficiale è stato rivisto da A ad A". Alcune dichiarazioni: Fassino sia coerente, se S&P ha ragione deve averla sempre E allora quella subita dal Comune di Torino e’ una sonora bocciatura". Cosi’ si e’ espresso Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Pdl in Piemonte, in una nota re-plica al sindaco di Torino che ha dichiarato come il declassamento subito da Torino sia figlio dei danni dovuti alle misure del governo. "La realta’ dei fatti e’ che Fassino si esercita nell’arte dello struzzo, cioe’ quello di far finta di non aver ereditato una situazione disastrosa dalla Giunta che l’ha preceduto. Una situazione che ha deteriorato i conti e che ha un’aggravante: l’attuale amministrazione non fornisce adeguate rassicurazioni alle agenzie di rating sul rientro dei suoi conti. Fassino eviti il doppiopesismo tipico delle sinistre e si assuma le sue responsabilita’. La manovra correttiva di Berlusconi chiede un ri-sparmio di circa 210milioni di euro, cifra pressoche’ identica a quella licenziata da Prodi nel 2007, una manovra alla quale l’attuale primo cittadino diede il suo voto con l’allora Chiamparino che minacciava di riconsegnare le chiavi del Comune".

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