venerdì 30 settembre 2011

TAGLI AGLI OSPEDALI, MA L’USL DI CESENA SPENDE 500.000 EURO PER UNA STAMPANTE

L’AZIENDA SANITARIA CONFERMA IL NOLEGGIO DELL’APPARECCHIO E IL PREZZO AL QUALE VA AGGIUNTA L’IVA, MA PARLA DI BUON INVESTIMENTO. IL CASO PORTATO IN CONSIGLIO REGIONALE DAL PDL


Il governatore Vasco Errani si lamenta dei tagli del Governo? Peccato che per la sanità a Cesena si spenda mezzo milione di euro solo per una fotocopiatrice e stampante a colori, senza bando. Possibile? Pare proprio di sì, dato che l’Ausl – che ha un deficit di quasi nove milioni di euro – conferma tutto e parla di “buon investimento”. La denuncia del “caso stampante” arriva dal consigliere regionale del Pdl forlivese-cesenate, Luca Bartolini, che così fa approdare il curioso caso tra gli uffici regionali di viale Aldo Moro.“Si vuol chiudere l’ospedale di Mercato Saraceno, si ridimensiona quello di Cesenatico, i servizi sanitari in periferia sono a rischio e al nosocomio Bufalini non accennano a diminuire le liste d’attesa. Eppure l’Ausl di Cesena spende la bellezza di mezzo milione di euro per una fotocopiatrice a colori”, evidenzia il consigliere. Ecco i dettagli sulla mega stampante: durante il mese di agosto c’è stata una procedura negoziata, cioè senza nessun bando pubblico, con cui l’Ausl ha raggiunto un accordo con una nota azienda per la fornitura in noleggio di un nuovo sistema di stampa a colori. Il contratto, che è partito questo mese, sarà valido fino al 2017 e avrà un costo vicino al mezzo milione di euro: per l’esattezza 468.640 euro più Iva. “Il nuovo strumento in dotazione al Centro stampa dell’Ausl di Cesena- attacca il consigliere regionale – ha un costo notevole, in un periodo in cui le stampe

dovrebbero diminuire e si dovrebbe puntare sempre di più sul digitale, ma soprattutto mentre l’intera Giunta regionale e i direttori generali nominati dalla sinistra si lamentano dei tagli del governo, appare esagerato spendere tutti questi soldi in un campo non sanitario”. Tuttavia, se si ritiene utile avere un apparecchio del genere, prosegue Bartolini, “lo si potrebbe acquistare a livello di Area Vasta, in modo da spalmare e razionalizzare i costi; invece, l’Area Vasta viene tirata in ballo solo quando fa comodo al direttore di turno o alla Regione e mai per scopi concreti”. La nuova mega stampante dell’Ausl di Cesena lavorerà anche per quella l’Ausl diRimini, solo in un secondo momento per Forlì e non per Ravenna: “Oltre sette mila euro al mese per delle stampe non è una cifra da sottovalutare, forse con un bando pubblico sarebbe stato possibile avere dei prezzi più vantaggiosi”, insiste il consigliere regionale.

Ma l’Ausl che dice? In sostanza, conferma tutto o quasi. “La nuova attrezzatura, da pochi giorni in dotazione al centro Stampa dell’Ausl di Cesena, è stata noleggiata- spiega l’azienda in una nota ufficiale – tramite regolare proceduta negoziata, così come prevede la vigente normativa in materia e ad un costo in linea con quello sostenuto da altre pubbliche amministrazioni. Si tratta di una locazione operativa ‘full service’, quindi comprensiva del servizio di manutenzione e del materiale di consumo; il canone è riferito alla durata complessiva di circa sei anni”. L’azienda sanitaria cesenate fa presente che il nuovo sistema avanzato di stampa digitale, “indispensabile” per stampare i volumi di materiale quotidianamente prodotti (fino a 80 mila copie al mese), ha sostituito la precedente attrezzatura “oramai obsoleta e fortemente sottodimensionata” come capacità produttiva. “Pur essendo nell’era del digitale, come giustamente osserva il consigliere Bartolini – prosegue la comunicazione dell’azienda diretta da Maria Basenghi – rimangono infatti, al momento, ancora numerosi i documenti sanitari utilizzati esclusivamente in formato cartaceo: dalle cartelle cliniche alle informazioni all’utenza fino alle guide ai servizi per i cittadini”. Tra l’altro, proprio grazie alla tecnologia digitale e al sistema di finitura automatizzata di cui è dotata la nuova attrezzatura, sostiene l’Ausl, “è possibile razionalizzare i volumi di stampa con un conseguente notevole risparmio economico anche in termini di risorse umane”. Insomma, un buon affare. L’investimento, assicura l’azienda sanitaria, “oltre ad abbassare i costi della stampa fino ad oggi sostenuti, è stato effettuato proprio nell’ambito del percorso di concentrazione delle attività, in atto a livello di Area Vasta Romagna; percorso che per evidenti ragioni non può che essere graduale ed ha già visto nella sua prima fase l’assorbimento delle attività di stampa dell’azienda di Rimini”. IL FATTO EMILIA ROMAGNA

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