Voi che non siete saliti sulla nave, cosa avete fatto in questo quasi- ventennio? Dico voi oppositori a ogni livello, in-tellettuali inclusi. Non eravate in carce-re o in esilio, non vi hanno praticato la castrazione chimica del cervello...
di Marcello Veneziani Saliti sulla nave da crociera abbia-mo preso il largo. Diretti dove? Era im-possibile capirlo. Ma siamo ri-masti a bordo per vent’anni... Lui avreb-be continuato a intrattene-re, a sorride-re, a cantare» è un passo cruciale del ro-manzo anti Cav «Dove eravate tutti», del giovane Paolo Di Paolo, elogiato dalla repubblica dei nostri letterati (uno fra tutti, il tristo Ta-bucchi). Non discuto i vostri giudizi di con-danna sulla crociera del Cavaliere, ma vi chiedo: voi che non siete saliti sulla nave, cosa avete fatto in questo quasi- ventennio? Dico voi oppositori a ogni livello, in-tellettuali inclusi. Non eravate in carce-re o in esilio, non vi hanno praticato la ca-strazione chimica del cervello. Era-vate nel pieno possesso delle vostre fa-coltà e dei vostri po-teri, avevate con voi i tre quarti della stampa e della cultura, una folta avanguardia di giudici con il coltello tra i denti, tanti poteri locali, sindacali, economici e sociali, avete perfino avuto cinque (scarsi) governi in questi diciott’anni. E cosa avete fat-to, cosa avete prodotto in pensieri e opere? Nulla, solo acidità, più mafie pa-rallele, malaffare incluso. Voi che non siete saliti sulla nave non avete offerto concrete speranze, credi-bili alternative, promettenti risposte. Solo veleni, vomiti e vacuità. Per questo non potete chiamarvi fuo-ri e accusare i venditori di crociere, gli intrattenitori e i comandanti. La gente saliva sulla nave liberamen-te, non perché costretta. O magari proprio per sfuggire a voi, scafisti dell’astio e portuali minaccio-si.
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