Pier Luigi Bersani è
tornato.
Non c’è niente da fare, quando pensi di averli mandati in pensione, questi
trovano sempre il modo di tornare alla ribalta. La cosa peggiore è che l’ex
segretario del Pd non ha capito niente. Basta leggere la paginata del Corriere
della Sera di oggi dedicata alla sua intervista. Perché ha perso le elezioni di
febbraio? Semplice, “abbiamo
perso 1.7 milioni di voti a favore di Grillo. Un milione erano gli arrabbiati,
gli altri pensavano che avremmo vinto lo stesso“. In pratica, il Pd è
andato male perché tanto gli elettori erano convinti della vittoria
schiacciante. Mah. Ma ciò che dice
dopo è ancora più preoccupante:
“Il governo del cambiamento è possibile”. In pratica, rilancia
quello che è stato il suo mantra per due mesi. Fare l’occhiolino alla galassia
grillina, magari alle orde di espulsi per insubordinazione. Mandare a casa Letta (che era il suo
vicesegretario, si noti bene), rompere con quel diavolo di Berlusconi,
riabbracciare Vendola e fare il tripartito Pd-Sel e quel che resta del
Movimento 5stelle. Per Bersani, quindi, è come se nel frattempo non fosse successo niente. Evidentemente, lo shock
per la scoppola epocale sta ancora mostrando tutti i su
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