La nota del capogruppo di Forza Italia alla Camera
“Se la storia si ripete, i segnali che
vengono dalle borse e dagli spread oggi non lasciano prevedere nulla di buono.
La Grecia torna al centro del ciclone e i mercati puniscono il governo greco,
che vuole accelerare l’uscita dai programmi di austerità sorvegliati dalla
Troika. Un messaggio esplicito e inequivocabile agli altri paesi dell’area
dell’euro, come Francia e Italia, che cercano di liberarsi dalla morsa dei
’compiti a casa’. Sui mercati é in atto un cambio di comportamenti legato alla
fine della creazione di liquidità da parte degli Stati Uniti e al conseguente
riposizionamento dei portafogli. Per cui al primo segnale di incertezza, di
debolezza o di comportamenti opportunistici, gli investitori spostano i
capitali dai paesi a rischio e ricomincia la corsa al Bund tedesco, considerato
’bene rifugio’, con il relativo aumento degli spread. Con meno soldi in circolazione,
infatti, le scelte di portafoglio dei gestori diventano più selettive e i primi
titoli di cui si disfano sono quelli dei paesi che non fanno le riforme, con
governi indecisi a tutto. Come quello italiano. Brutti segnali per Matteo
Renzi. Un avvertimento al presidente del Consiglio italiano, sempre più
insofferente e irrispettoso, in maniera più o meno esplicita e più o meno
giustificata, dei vincoli di Bruxelles. Il tutto avviene, infatti, mentre Renzi
si appresta a varare una Legge di stabilità espansiva e in deficit. L’esatto
contrario di quello che i mercati si aspettano nell’attuale congiuntura di
incertezza”.
La Grecia torna al centro del ciclone e i mercati puniscono il governo greco, che vuole accelerare l’uscita dai programmi di austerità sorvegliati dalla Troika. Un messaggio esplicito e inequivocabile agli altri paesi dell’area dell’euro, come Francia e Italia, che cercano di liberarsi dalla morsa dei ’compiti a casa’. Sui mercati é in atto un cambio di comportamenti legato alla fine della creazione di liquidità da parte degli Stati Uniti e al conseguente riposizionamento dei portafogli. Per cui al primo segnale di incertezza, di debolezza o di comportamenti opportunistici, gli investitori spostano i capitali dai paesi a rischio e ricomincia la corsa al Bund tedesco, considerato ’bene rifugio’, con il relativo aumento degli spread. Con meno soldi in circolazione, infatti, le scelte di portafoglio dei gestori diventano più selettive e i primi titoli di cui si disfano sono quelli dei paesi che non fanno le riforme, con governi indecisi a tutto. Come quello italiano. Brutti segnali per Matteo Renzi. Un avvertimento al presidente del Consiglio italiano, sempre più insofferente e irrispettoso, in maniera più o meno esplicita e più o meno giustificata, dei vincoli di Bruxelles. Il tutto avviene, infatti, mentre Renzi si appresta a varare una Legge di stabilità espansiva e in deficit. L’esatto contrario di quello che i mercati si aspettano nell’attuale congiuntura di incertezza”.
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