mercoledì 1 ottobre 2014

E FAENZA CITTA’ APERTA AI ROM


Finalmente sul tema Rom a Faenza si è fatta un po’ di chiarezza e la maggioranza si è presa le sue responsabilità.   Ieri sera infatti abbiamo appreso che per il Sindaco e la sua maggioranza il concetto di legalità è piuttosto aleatorio, tanto che con forza hanno più volte rivendicato il diritto a lasciar proseguire l’esperienza di campeggio abusivo presente alla parrocchia di San Savino da parte di una famiglia Rom, dando così il via libera all’arrivo di altri Rom in città perché in questo far west chiunque potrà sistemarsi a piacimento in luoghi della città reclamando un diritto concesso ad altri. Questo nel tempo aumenterà il numero di richieste di aiuto e sostegno ai servizi sociali comunali e alle scuole da parte di questi soggetti.   Non si è voluto dire con forza che Faenza metterà in atto un percorso di verifica, controllo e monitoraggio dei Rom presenti in città in base alle leggi vigenti in tema di documenti, patenti, redditi veri o presunti, tutela dei minori e volontà di inclusione, e che si farà carico solo e soltanto dei Rom ad oggi residenti in città, chiudendo definitivamente le porte ad altri arrivi.
Ci permettiamo di dire inoltre che a poco serve la farisaica litania del Sindaco sul fatto che ha chiesto di pagare ai Rom le multe pregresse, che tutti sappiano non pagheranno mai e che non ha riguardato tutti i soggetti presenti in città, infatti ad una signora ospitata nel campeggio di San Savino, che ha un debito di seimila euro per il consumo di acqua nel campo di Via Renaccio, non le è stato chiesto niente.
  Il secondo concetto che è emerso con forza è che il PD, e quindi il Comune di Faenza per bocca della sua maggioranza, non intende gestire direttamente la presenza dei Rom in città, ritagliandosi un ruolo progettuale, quindi gli interventi saranno realizzati da altri con dispendio di denari pubblici, sia questi provenienti dal Comune, dallo Stato o dall’Unione Europea, in netta controtendenza con quanto invece sta avvenendo nelle altre parti della Regione Emilia-Romagna. Questa presa di posizione lascerà in piedi quel meccanismo perverso e diseducativo basato su un pruriginoso assistenzialismo.
 Il terzo punto riguarda un PD talmente confuso e cerchiobottista da cadere in perle di puro razzismo come dimostra in alcuni punti il documento dagli stessi redatto e che ci auguriamo vengano stigmatizzate dalle associazioni per i diritti civili di turno.
 Infine ci spaventa la spavalderia con la quale il PD si fa bandiera di uguaglianza tra i poveri ma in realtà crea poveri di serie A e serie B, così come ci spaventa la non volontà di un vero e sentito impegno per la legalità, per la sicurezza, per il decoro sociale ed urbano della città.
 Malpezzi è a buon titolo un renziano della prima ora, molte parole, pochi fatti e tanta ipocrisia, dalla sua non ha neppure l’attenuante di essere fiorentino. In definitiva nulla cambierà per volere del PD sul tema Rom. Auguri!  Jorick Bernardi Raffaella Ridolfi

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