Un'infermiera
dell'ospedale Carlos III di Madrid è il primo caso di contagio da Ebola in Europa. , la
donna faceva parte dell'équipe che ha curato Manuel Garcia Viejo, uno dei due
missionari spagnoli che hanno contratto il virus, morto nella capitale spagnolo
dopo il rimpatrio. In Spagna, se si considera questo caso, sono già stati
trattati tre pazienti. I primi due, i missionari Manuel Garcia Viejo
e Miguel Pajares, sono stati rimpatriati dall'Africa e sono morti in
ospedale. Secondo fonti del ministero della Salute spagnolo, l'infermiera si è
sottoposta a due analisi, risultate entrambe positive. Contagiato dall'Ebola
anche un volontario norvegese di Medici
senza frontiere, che verrà rimpatriato per essere curato.
Lavorava nella città di Bo, in Sierra Leone. Msf ha ricordato i
"protocolli estremamente rigidi" seguiti e cercherà di capire come
sia successo. A parlare di una possibile espansione dell'epidemia di Ebola in
Europa, oggi, anche l'Università
di Lancaster. Un gruppo di ricercatori ha sottolineato che, se
il traffico aereo rimarrà a pieno regime, entro il 24 ottobre il contagio
potrebbe raggiungere il continente e che le probabilità sono del 75% per il
territorio francese e del 50% in Gran Bretagna.
In Nigeria un
"untore"
Intanto spunta
un'inquietante retroscena sul cittadino americano morto a luglio in
Nigeria. Come racconta Paolo Mastrolilli su La Stampa, pare che l'uomo fosse un
"untore".
Una volta scoperta la
malattia, infatti, Patrick
Sawyer avrebbe deciso di usarla per vendicarsi della compagna
che lo tradiva. Il 40enne avrebbe contratto l'ebola dalla sorella morta a
Monrovia (Liberia) - dove lui stesso viveva con l'amante e il figlio dopo la
separazione dalla prima moglie -, ma era convinto che a contagiarlo fosse stata
la nuova partner, che lo tradiva con un giovane liberiano infetto.
Così prima sarebbe andato
deliberatamente con diverse
prostitute per infettarle, poi sarebbe partito per Lagos
(Nigeria) con la scusa di una conferenza sperando di avere cure migliori o di
essere rimpatriato negli Stati Uniti. Arrivato in aereoporto, però, si è
sentito male ed è stato portato nel nosocomio di Obalende, dove aveva
mentito sulle sue condizioni, contagiando il primo medico che lo aveva
assistito, Morris Ibeabuchi. Anche dopo che il test era risultato positivo
aveva rifiutato la diagnosi, arrivando a dare in escandescenze e orinare sugli
inferimieri. Secondo i medici avrebbe contagiato almeno 13 persone, molto più
della media di ogni malato (due o tre contagi).
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