Con la
pubblicazione dei dati Istat oggi è saltata la politica economica del governo
Renzi, se mai ce n’è stata una. È ormai certo che la crescita nominale del Pil
italiano nel 2016 sarà minore della metà, se non addirittura un sesto di quella
prevista dal governo.
Non avremo infatti il 2,6%
contenuto nella Nota di aggiornamento al Def, dato da una crescita reale
dell’1,6% e dall’inflazione all’1%, ma al massimo, sulla base dei dati ad oggi
disponibili, dello 0,4%. Perché la crescita reale sarà non più dell’1% e l’inflazione
acquisita è già di -0,6% (dati Istat). Sei i dati verranno confermati, una vera
e propria tragedia
numeri sono
allarmanti, ma ancor più grave è l’atteggiamento del presidente (si fa per
dire) Renzi: che la congiuntura economica andasse male si sapeva già da mesi,
ma lui ha voluto giocare comunque d’azzardo, facendo una Legge di stabilità
tutta in deficit per comprarsi il consenso, basata su stime di crescita
irrealizzabili.
Adesso non sa che pesci prendere
e bluffa con il taglio delle tasse, buttando la palla in tribuna. Governo Renzi
in un mare di guai.
Come confermato
dalle analisi di Unimpresa, imprese e famiglie continuano a «mettere i
soldi sotto il materasso», terrorizzati dall’introduzione di nuove tasse, che
diventeranno necessarie a coprire gli errori fatti in questi due anni di
governo Renzi.
FAMIGLIE E
IMPRESE NON SPENDONO E LASCIANO I SOLDI IN BANCA
La crisi economica e la paura
di nuove tasse frenano i consumi delle famiglie, bloccano gli investimenti
delle imprese e congelano la liquidità delle banche. Le riserve degli italiani,
infatti, sono aumentate di oltre 70 miliardi di euro in un anno.
Secondo uno studio condotto da
Unimpresa (su dati della Banca d’Italia), il totale delle riserve di famiglie,
banche e imprese è passato dai 1.511 miliardi di dicembre 2014 ai 1.581,2
miliardi di dicembre 2015 (+70,2 miliardi).
2015
|
2014
|
Variazione
|
Var. %
|
||||
Riserve totali
|
1.581.242
|
1.510.996
|
70.246
|
+4,65%
|
|||
Nel dettaglio:
la liquidità delle banche è
salita di 17,3 miliardi (+4,65%); I
depositi delle aziende sono cresciuti di 26,2 miliardi (+12,56%);
Le imprese familiari hanno accumulato maggiori
risorse per 4,3 miliardi (+9,51%); Le
Onlus hanno visto aumentare i depositi di 1,2 miliardi (+5,11%); I salvadanai delle famiglie sono saliti
di 18,5 miliardi (+2,08%); Il
comparto delle assicurazioni e dei fondi pensione, le riserve
sono cresciute di 2,6 miliardi (+14,39%).
CONCLUSIONI: Sarebbe
questa la ripartenza di Renzi?
Per dirla con le parole del
presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, «Con una situazione di questo
tipo si fa fatica a immaginare un 2016 con grande sprint sui consumi: le
prospettive di crescita robusta sono poche e infatti anche il governo ha tagliato
le stime sul Pil dall’1,6% all’1,4%.
Servirà una manovra correttiva
sui conti pubblici, secondo il nostro Centro studi fino
a 9 miliardi, e questo significa molto probabilmente nuove tasse,
che poi è il motivo principale per cui sia le famiglie sia le imprese cercano
di accumulare fondi d’emergenza».
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