RAVENNA- A un mese dalla sua
sostituzione, l'ex presidente
dell'Autorità portuale Di Marco rinuncia al silenzio, molla la presa e si
sfoga: «Denunciai a Delrio i miei sforzi contro i conflitti di interessi sul
porto - dice - ma dal ministro nessuna risposta». Ora, aggiunge, «voglio sapere
la verità sulla mia mancata conferma». E' durato 37 giorni il silenzio di Galliano
Di Marco. "Allontanato" dall'ufficio di via Antico Squero con un
comunicato stampa del Comune prima che con il decreto del ministero ai
Trasporti di Delrio, è stata l'intervista rilasciata ieri da Graziano Delrio a Repubblica
ad avere spinto Di Marco a uscire allo scoperto. Interrogato sull'autorità
portuale di Augusta, il ministro ha dichiarato di aver «prorogato tutti i
commissari in attesa che entri in vigore la riforma dei porti con i nuovi
meccanismi di nomina delle autorità portuali». Ma con Di Marco, rimarca lui
stesso, non e andata così. «In vista della scadenza del mio mandato -
sottolinea lo stesso ex presidente dell'Autorità portuale ravennate - in più
occasioni ho avuto modo di scrivere al ministro Delrio per dare conto non solo
dei risvolti conseguiti nel periodo della mia gestione, ma anche soprattutto i degli
sforzi profusi per contrastare gli
evidenti conflitti di interessi che affliggono il porto di Ravenna limitandone
fortemente le prospettive di sviluppo anche sul piano internazionale. Purtroppo,
non posso non rimarcare che in nessuna di tali occasioni il ministro ha i ritenuto
di dare riscontro alle mie lettere ne di approfondire le problematiche
evidenziate. Eppure proprio il presidente dell'Autorità Portuale è il rappresentante
del ministro dei Trasporti nel porto». «Non mi interessa sapere se il ministro
Delrio, nel caso di Ravenna, abbia o meno ceduto a pressioni politiche o di
altro tipo - scandisce l’ex presidente Di Marco - ora voglio sapere la verità
sulla mia mancata conferma, anche solo per i 45 giorni di
<<prorogatio" previsti dalla legge. Ciò proprio per quei principi di
trasparenza e verità nei ritardi, dei cittadini che lui chiede nel caso del
presunto dossier aggio ai suoi danni. Corriere di Ravenna
Nessun commento:
Posta un commento