giovedì 21 aprile 2016

Se questa consultazione ha un senso è quello di aver fatto da starter alla campagna elettorale che accompagnerà gli italiani da qui alle Amministrative e dalle Amministrative al voto sulle riforme, quello che Renzi ha trasformato in ultimo livello del videogame e dove non potrà contare sull'astensione
Dentro quel 68 per cento di astensionismo in realtà c’è di tutto: quelli che hanno dato retta a Renzi, un po’ di berlusconiani, forse una quota di grillini, i bagnanti, i non residenti sfiduciati dalle previsioni (segreto di Pulcinella). Ma soprattutto c’è l’area del non voto, che tutti i sondaggi danno da mesi intorno al 40 per cento. L’effetto involontario di quella dichiarazione flash alla Obama è stato quello di un capo del governo che voleva abbandonare il ruolo di segretario del Pd per puntare alla poltrona di capo del primo partito, quello degli astensionisti. Sarà stato anche un “referendum pretestuoso”, “inutile”, ma intanto è stato organizzato a un mese e mezzo dalle amministrative.
Ma se il referendum appena fallito ha un senso è quello di aver fatto da starter alla campagna elettorale che accompagnerà gli italiani da qui alle Amministrative e dalle Amministrative al referendum costituzionale, quello che Renzi ha trasformato in ultimo livello del videogame, quello della battaglia finale col mostro. Né alle Comunali né alla consultazione sulle riforme istituzionali c’è il quorum: per la Santa Alleanza cadrà un alibi, ma il presidente-segretario non potrà contare sul non voto grazie al quale gli è piaciuto vincere facile. L’elettorato si rimescolerà: le riforme, nel Pd e anche a destra, piacciono a qualcuno in più, ma anche a qualcuno in meno. I sondaggi danno i sì alla legge Renzi-Boschi in ampio vantaggio, ma mancano 6 mesi al terzo round del Renzi contro tutti e le amministrative hanno fatto imparare al Pd – a suon di disfatte – qual è il funzionamento dell’effetto Parma, anche detto effetto Livorno. Così, in attesa della Festa dell’Unità, arriva la Festa dell’Imu, il 16 giugno, a tre giorni dai ballottaggi. Berlusconi sorpassato e stracciato.

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