lunedì 11 aprile 2016

LA PIGNA PRESENTA IL SUO ESPERTO PER LA SICUREZZA. L’EX CARABINIERE CLAUDIO SAMORE’ ORIGINARIO DI BRISIGHELLA

Da sinistra Claudio Samoré e il candidato sindaco Maurizio Bucci

Ecco le proposte di Claudio Samorè: "In attesa della presentazione ufficiale della lista dei candidati che affiancheranno Maurizio Bucci nella campagna elettorale della Pigna", dichiara il comunicato, "presentiamo un candidato di eccellenza che darà alla lista il suo contributo su temi estremamente sentiti in questo periodo nel nostro territorio, quali la sicurezza e la lotta alla criminalità. Samorè Claudio, classe 1958, 35 anni di servizio nell’Arma dei Carabinieri al fianco dei cittadini e attivo con la propria vita in prima linea per la sicurezza." La sicurezza è una questione di cui tutti i ravennati non solo hanno bisogno, ma hanno il diritto di pretendere", continua il comunicato. "I cittadini pagano le tasse affinché le istituzioni garantiscano sicurezza alla propria collettività. La sicurezza a tutto tondo è alla base del vivere civile, dà vigore allo sviluppo ed è un decisivo elemento di coesione sociale. Per questo la Pigna sceglie un uomo solido e responsabile, in grado di dare garanzie e senso di sicurezza."
"L’indicazione di Claudio Samorè è la nostra risposta chiara e decisa ad intervenire con competenza e con un occhio di riguardo ai cittadini e ai bisogni da essi percepiti. Con Claudio Samorè la Pigna si


impone l’ottenimento dei seguenti obiettivi:
- Mantenere costanti contatti con il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza al fine di segnalare tempestivamente ogni situazione di turbativa e sollecitare gli interventi più opportuni delle Forze di Polizia;
- Adottare provvedimenti seri e decisi con l’impiego della Polizia Municipale;
- Attuare iniziative tendenti a evitare che si creino zone di degrado nel territorio (aree abbandonate e non controllate che diventano facile insediamento di attività illecite);
- Supplire alle carenze del controllo del territorio, dal centro della città alla periferia, fino al forese, da parte delle Forze dell’ordine, ricorrendo all’impiego della vigilanza privata;
- Impegnarsi a sostenere un efficace raccordo tra le varie Forze dell’ordine, vigilanza privata e Vigili urbani, affinché i compiti di presidio, di controllo e di tutela degli uomini in divisa superi la soglia dell’“evanescenza” per divenire “visibile” ed “efficace”;
- Adozione di un numero unico per le emergenze 112 e realizzazione di una centrale unica: agevola i cittadini per l’effettuazione delle chiamate di emergenza e gli operatori che raccolgono le chiamate sono in grado di stabilirne la veridicità, di analizzare il grado di pericolo e di inviare sul posto i servizi competenti (polizia, ambulanza, vigili del fuoco); le chiamate potranno essere effettuate indifferentemente da rete mobile o fissa;
- Implementare gli impianti di video-sorveglianza, adesso decisamente insufficienti, con apparati ad alta definizione di concerto con le Forze dell’ordine, registrando tutto quello che può fondatamente apparire sospetto anche durante la notte;
- Presidiare tutti quei luoghi ove vengono spacciate sostanze stupefacenti raccogliendo tempestivamente le segnalazioni di cittadini ed imprenditori che ci risulta siano rimaste spesso inascoltate dalle passate amministrazioni; Il controllo del territorio non dovrà essere “virtuale” per la scarsa presenza di pattugliamenti. Bisogna anzi garantire sorveglianze efficaci al fine di poter assicurare ai cittadini una presenza costante e familiare di uomini in divisa: importante elemento di prevenzione e di dissuasione a commettere reati.
- Doteremo inoltre gli anziani, le persone sole e coloro che si sentono abbandonati nel forese e dove i servizi sono più latenti di un collegamento diretto con un sistema di emergenza. Non solo per denunciare situazioni di pericolo, ma anche per avere un eventuale supporto ed aiuto in grado di ottimizzare le loro condizioni. Non è più tollerabile vivere rinchiusi in casa, con sbarre a porte e finestre, con minacciosi cani da guardia, con la protezione di più o meno sofisticati impianti di sicurezza e nonostante tutto continuare a non sentirsi sicuri nelle case così blindate. Non siamo più sicuri che la nostra intimità non verrà violata.
 "Assistiamo impotenti alla violazione delle nostre abitazioni, alle violenze per strada, ai furti. Un’impotenza che diventa rabbia soprattutto quando si prende coscienza che chi delinque resta impunito e può continuare così a reiterare i reati. L’organizzazione di questure e commissariati è ferma da quarant’anni. L’Arma dei Carabinieri, presente con le sue stazioni in tutti i Comuni, anche minori, opera sul territorio con organici molto ridotti. La presenza capillare dei Carabinieri e il loro numero ridotto rendono nei fatti dispersiva e quindi inefficace la loro azione. Le caserme di notte chiudono, perché i Carabinieri hanno svolto il loro lavoro nell’orario prescritto e la loro attività è stata assorbita per il 60% dall’attività burocratico-amministrativa. Le pattuglie sono molto ridotte e a questo si aggiungono i ben noti problemi relativi alla precarietà delle condizioni dei mezzi, degli equipaggiamenti e delle scarse risorse per le manutenzioni. Gli appartenenti alle Forze dell’ordine hanno un’età media che supera i quarant’anni, spesso demotivati e avviliti per le condizioni in cui si trovano ad operare", conclude il comunicato.

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