Da sinistra Claudio Samoré e il candidato sindaco Maurizio Bucci
Ecco le proposte di Claudio Samorè: "In attesa della presentazione ufficiale
della lista dei candidati che affiancheranno Maurizio Bucci nella campagna
elettorale della Pigna", dichiara il comunicato, "presentiamo un
candidato di eccellenza che darà alla lista il suo contributo su temi
estremamente sentiti in questo periodo nel nostro territorio, quali la
sicurezza e la lotta alla criminalità. Samorè Claudio, classe 1958, 35
anni di servizio nell’Arma dei Carabinieri al fianco dei cittadini e attivo con
la propria vita in prima linea per la sicurezza." La sicurezza è una
questione di cui tutti i ravennati non solo hanno bisogno, ma hanno il diritto
di pretendere", continua il comunicato. "I cittadini pagano le tasse
affinché le istituzioni garantiscano sicurezza alla propria collettività. La
sicurezza a tutto tondo è alla base del vivere civile, dà vigore allo sviluppo
ed è un decisivo elemento di coesione sociale. Per questo la Pigna sceglie un uomo
solido e responsabile, in grado di dare garanzie e senso di
sicurezza."
"L’indicazione di Claudio Samorè è la nostra risposta chiara e
decisa ad intervenire con competenza e con un occhio di riguardo ai cittadini e
ai bisogni da essi percepiti. Con Claudio Samorè la Pigna si
impone l’ottenimento dei seguenti obiettivi:
- Mantenere costanti contatti con il Comitato provinciale per l’Ordine
e la Sicurezza al fine di segnalare tempestivamente ogni situazione di
turbativa e sollecitare gli interventi più opportuni delle Forze di Polizia;
- Adottare provvedimenti seri e decisi con l’impiego della Polizia
Municipale;
- Attuare iniziative tendenti a evitare che si creino zone di degrado
nel territorio (aree abbandonate e non controllate che diventano facile
insediamento di attività illecite);
- Supplire alle carenze del controllo del territorio, dal centro della
città alla periferia, fino al forese, da parte delle Forze dell’ordine,
ricorrendo all’impiego della vigilanza privata;
- Impegnarsi a sostenere un efficace raccordo tra le varie Forze dell’ordine,
vigilanza privata e Vigili urbani, affinché i compiti di presidio, di controllo
e di tutela degli uomini in divisa superi la soglia dell’“evanescenza” per
divenire “visibile” ed “efficace”;
- Adozione di un numero unico per le emergenze 112 e realizzazione di
una centrale unica: agevola i cittadini per l’effettuazione delle chiamate di
emergenza e gli operatori che raccolgono le chiamate sono in grado di
stabilirne la veridicità, di analizzare il grado di pericolo e di inviare sul
posto i servizi competenti (polizia, ambulanza, vigili del fuoco); le chiamate
potranno essere effettuate indifferentemente da rete mobile o fissa;
- Implementare gli impianti di video-sorveglianza, adesso decisamente
insufficienti, con apparati ad alta definizione di concerto con le Forze
dell’ordine, registrando tutto quello che può fondatamente apparire sospetto
anche durante la notte;
- Presidiare tutti quei luoghi ove vengono spacciate sostanze
stupefacenti raccogliendo tempestivamente le segnalazioni di cittadini ed imprenditori
che ci risulta siano rimaste spesso inascoltate dalle passate amministrazioni;
Il controllo del territorio non dovrà essere “virtuale” per la scarsa presenza
di pattugliamenti. Bisogna anzi garantire sorveglianze efficaci al fine di
poter assicurare ai cittadini una presenza costante e familiare di uomini in
divisa: importante elemento di prevenzione e di dissuasione a commettere reati.
- Doteremo inoltre gli anziani, le persone sole e coloro che si sentono
abbandonati nel forese e dove i servizi sono più latenti di un collegamento
diretto con un sistema di emergenza. Non solo per denunciare situazioni di
pericolo, ma anche per avere un eventuale supporto ed aiuto in grado di
ottimizzare le loro condizioni. Non è più tollerabile vivere rinchiusi in casa,
con sbarre a porte e finestre, con minacciosi cani da guardia, con la
protezione di più o meno sofisticati impianti di sicurezza e nonostante tutto
continuare a non sentirsi sicuri nelle case così blindate. Non siamo più sicuri
che la nostra intimità non verrà violata.
"Assistiamo impotenti alla violazione delle nostre
abitazioni, alle violenze per strada, ai furti. Un’impotenza che diventa rabbia
soprattutto quando si prende coscienza che chi delinque resta impunito e può
continuare così a reiterare i reati. L’organizzazione di questure e
commissariati è ferma da quarant’anni. L’Arma dei Carabinieri, presente con le
sue stazioni in tutti i Comuni, anche minori, opera sul territorio con organici
molto ridotti. La presenza capillare dei Carabinieri e il loro numero ridotto
rendono nei fatti dispersiva e quindi inefficace la loro azione. Le caserme di
notte chiudono, perché i Carabinieri hanno svolto il loro lavoro nell’orario
prescritto e la loro attività è stata assorbita per il 60% dall’attività burocratico-amministrativa.
Le pattuglie sono molto ridotte e a questo si aggiungono i ben noti problemi
relativi alla precarietà delle condizioni dei mezzi, degli equipaggiamenti e
delle scarse risorse per le manutenzioni. Gli appartenenti alle Forze dell’ordine
hanno un’età media che supera i quarant’anni, spesso demotivati e avviliti per
le condizioni in cui si trovano ad operare", conclude il comunicato.
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