venerdì 28 settembre 2012
PROVINCIA UNICA: PERCHE’ NON FARE UN CAPOLUOGO FORLI-RAVENNA
"La nostra Forlì-Cesena,
per esempio, già da tempo ha il doppio capoluogo e il doppio capoluogo potrebbe
rimanere anche nella futura Provincia unica di Romagna"
"Se la Provincia unica s'ha da fare, se la
sinistra proprio non vuole sentire ragioni di procedere verso la Regione
Romagna tramite referendum democratico, allora cerchiamo che questo processo di
riordino istituzionale sia il più possibile indolore per i territori e il più
vantaggioso possibile per i cittadini. - afferma il consigliere regionale del
Pdl, Luca Bartolini - A parte le dichiarazioni di
facciata dei sindaci delle quattro città capoluogo, c'è una lotta aperta, tra
intrighi di palazzo e fughe in avanti, per vedere chi riesce a conquistare
cosa. "A Cesena la sanità quando tutti sanno che la sanita forlivese e non
altre e' continuamente citata come sanita' d'eccelenza, a Ravenna le sedi
istituzionali, a Rimini la sicurezza, a Forlì niente tanto ha la classe
dirigente democratica più leggera, divisa e litigiosa di tutta la Romagna e
quindi può rimanere tranquillamente a bocca asciutta. - continua Bartolini - E
ovviamente la lotta è ancora più serrata per quanto riguarda il futuro
capoluogo della Provincia unica. Ma perché si deve scegliere una sola città? La
nostra Forlì-Cesena, per esempio, già da tempo ha il doppio capoluogo e il doppio
capoluogo potrebbe rimanere anche nella futura Provincia unica di Romagna. La
legge indica come possibile nuovo capoluogo la città più grande, è vero, ma
lascia al territorio un margine di manovra: i comuni già capoluogo di ciascuna
provincia oggetto di riordino, infatti, possono scegliere una città diversa in
caso di accordo. E quindi perché non scegliere un doppio capoluogo, come
potrebbe essere Forlì-Ravenna? Una soluzione ragionevole e di buon senso,
che premia le due città storicamente punto di riferimento istituzionale della
Romagna. Poi, la rete dei servizi, degli uffici e degli sportelli, sarà ovviamente
radicata nel territorio. Comunque la scelta della città capoluogo e della
possibilità di avere un doppio capoluogo, dovrebbe passare da un referendum,
così come si sarebbe dovuto fare con la questione della Regione Romagna. Ma la
sinistra, ciecamente, l'ha sempre negato. E oggi la Romagna si trova costretta
a pedalare velocemente verso la Provincia unica, ente che sarà comunque sotto
il diretto
PILLOLE di Vincenzo Galassini
I COMPAGNI ARRIVANO, SEMPRE IN RITARDO, A RICONOSCERE GLI ERRORI
Oggi
il segretario del PD il compagno
Bersani ha affermato che la legge voluta dal governo D’Alema, modifica del
titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana, con pochi voti in più, che toglieva il
controllo dello Stato sugli enti decentrati e, confermati da un referendum 7 ottobre 2001
in Italia gli italiani furono chiamati a
decidere se confermare o meno la modifica. Essendo un referendum confermativo
(e non abrogativo), la consultazione non richiedeva la partecipazione al voto
del 50% +1 degli iscritti alle liste elettorali per essere valida. La proposta passò con una percentuale del solo 35% Un danno per
l’Italia con l’aumento dilatato della spesa pubblica! La sinistra negli ultimi cinquant’anni non né
mai indovinata una votando contro la NATO, l’Europa, l’esaltazione di Stalin, la
difesa dell’invasione sovietica dell’Ungheria, i giudizi aberranti sui
dissidenti sovietici e arrivando alla contrarietà della televisione a colori,
della scala mobile, ecc. La
solita contrapposizione del PCI-PD ha portato anche a bocciare con il referendum istituzionale del 25
e 26 giugno
2006, sulla
riforma costituzionale varata dal governo Berlusconi inerente cambiamenti
nell'assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione
italiana: Parlamento
(Camere e formazione delle leggi); Presidente
della Repubblica; Governo (Consiglio dei
ministri, Pubblica
amministrazione); Magistratura
(composizione del Consiglio
superiore della magistratura); Comuni, Province, Città
metropolitane, Regioni
e Stato; garanzie costituzionali
(composizione e ruolo della Corte costituzionale); revisione della
Costituzione (ruolo del Parlamento). La legge di revisione
costituzionale, approvata a maggioranza assoluta dei membri del Parlamento,
per quanto previsto dall'art.
138 della Costituzione, aveva aperto la possibilità alla
richiesta di conferma da parte di uno dei tre soggetti previsti dall'articolo.
Tale richiesta è pervenuta da più di un quinto dei membri di una Camera, da più
di cinquecentomila elettori, e da più di cinque Consigli regionali. Questo era
il secondo referendum costituzionale sottoposto agli italiani e il PCI-PD
bocciò la proposta. Presto vedremo il
nuovo cambiamento del PD-PCI, ma purtroppo l’Italia è in rovina. Vincenzo Galassini
ETICHETTA:
RICORDATE LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA?
Come nel 1994, siamo pronti a respingere l'assalto
della "gioiosa macchina da guerra", che anche allora si sentiva già
in tasca la vittoria elettorale. E come nel ’94 abbiamo un progetto vincente,
per noi e per l’Italia. Questa è l'essenza dei fatti che riguardano oggi la
scena politica. Siamo la forza democratica che ha la maggioranza in Parlamento,
rappresentiamo i moderati, che da sempre sono la maggioranza nel Paese, e per
loro prepariamo la battaglia elettorale senza vergognarci di niente, orgogliosi
del nostro leader Silvio Berlusconi, e del segretario Angelino Alfano. È necessaria
una premessa: il primo avversario, per quanto appaia paradossale, non sono
coloro che da sempre vogliono annientare il fronte moderato e i valori di cui è
portatore, ma i tanti, troppi falsari che danno una descrizione non vera delle
riunioni e gli incontri tra i responsabili nazionali e regionali del Pdl.
Questo ritrovarsi, con Berlusconi e Alfano, è un lavoro serio. Un progetto in
due mosse. Pulizia del cantiere: si tratta di sgombrare il campo dalle scorie
prodotte da personaggi che hanno usurpato il nome del Popolo della Libertà e la
fiducia loro data dagli elettori.
1.
La
preparazione e la messa in opera di un progetto di rinascita della società
italiana, che valorizzi persone e imprese, e neutralizzi l'abuso dello
statalismo fiscale. Per dar corpo e gambe elettorali a queste idee è necessario
fare presto e bene, come primo passo, la nuova legge elettorale.
In questi momenti di aggressione al cuore stesso
della nostra proposta, in nome della moralità (a senso unico), noi opponiamo la
moralità del nostro attaccamento al bene comune e agli interessi autentici del
nostro Paese. Il cantiere è aperto, l'accesso non è riservato agli addetti ai
lavori.
giovedì 27 settembre 2012
START ROMAGNA: RAVENNA HOLDING DIA RETTA AGLI ALTRI SOCI.
Ora non è più solo l’opposizione del PDL a dirlo:
persino il Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, il sindaco di Forlì, e
quello di Cesena, tutti PD, ovvero dello stesso colore politico dei sindaci di
Ravenna, Faenza e Cervia nonché del Presidente di Ravenna Holding, hanno
chiesto di bloccare la seduta dell’assemblea straordinaria degli azionisti di
Start Romagna che dovrebbe varare l’aumento di capitale con l’ingresso della
Regione Emilia Romagna nella compagine sociale ma soprattutto con l’acquisto di
un ramo secco di TPER che finirebbe col peggiorare i già disastrosi conti della
società di trasporto pubblico romagnola. Dopo la nostra denuncia dei giorni
scorsi anziché ottenere rassicurazioni sono piuttosto aumentate le nostre
preoccupazioni. In sede di commissione bilancio del Comune di Ravenna infatti
il Presidente di Start Romagna ha fatto le seguenti incredibili affermazioni:
1)
Se
Start Romagna ha chiuso il bilancio con quasi tre milioni di disavanzo è
normale perché le altre società del trasporto pubblico in Italia stanno peggio!
2)
Nonostante
il disavanzo è normale che vengano comunque dati i premi di produzione a dirigenti
e dipendenti!
3)
Nonostante
il disavanzo non vi è alcuna necessità di varare contratti di solidarietà (come
se l’azienda fosse florida!)
4)
Nonostante
l’attuale squilibrio fra i contratti in vigore con i lavoratori delle vecchie
società che si sono fuse in start Romagna quando la contrattazione verrà
uniformata non ci saranno aggravi elevati per l’azienda (cosa smentita da
qualunque statistica e soprattutto dalla storia recente!)
Per di più bisogna ricordare che il dirigente di
TPER, una volta varato l’aumento di capitale diventerà dipendente di Start e
costerà all’azienda più di quanto le costi l’attuale direttore generale alle
cui dipendenze stanno 971 lavoratori; come è possibile che tutto questo non
rappresenti uno scandalo per l’azienda? Lo ripetiamo: si tratta di
un’operazione non solo inutile ma ulteriormente dannosa perché non porterà
alcun beneficio ai cittadini ma solo ulteriori buchi nel bilancio di una
società pubblica che comunque verrà ripianata sempre da denaro del
contribuente. Lo hanno capito a Forlì e a Cesena. Cos’aspettano Matteucci,
Malpezzi, Zoffoli e Pezzi a prenderne atto e a desistere da questa scellerata
operazione?
Paolo Savelli Comune di
Cervia, Alberto Ancarani Comune di Ravenna, Raffaella Ridolfi Comune di Faenza
MEGLIO TARDI CHE MAI
ANCHE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA SCATTA L’ORA DEI TAGLI. UN FONDO UNICO PER TUTTI I GRUPPI
Il Resto del Carlino 26/9/2012
|
IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
CHIAREZZA
SULL’INCARICO DATO AL COLLEGA DEL PRESIDENTE DI AZIMUT.
Raffaella
Ridolfi ha presentato un’interpellanza al sindaco e alla giunta di Faenza “per
sapere se la società partecipata AZIMUT ha incaricato un collega di studio del
nuovo presidente Brandolini per progettare alcune tombe al cimitero di
S.Andrea” e chiede al sindaco Malpezzi che ha promosso Brandolini ad Azimut,
nonostante le discussioni del caso “ se ritenga, nel caso ciò corrisponda al
vero che un simile comportamento ancorché legittimi non sia molto discutibile.”
“Alla presidenza è stato nominato il geometra Andrea Brandolini che fa parte di
uno studio associato” e “ in merito alla gestione e alla trasparenza” chiede
“quali meccanismi sono utilizzati da Azimut per affidare gli incarichi di
progettazione anche di piccoli importi” e se corrisponde a verità che “ sarebbe
stato assegnato un progetto per realizzare sei loculi nel cimitero di S. Andrea
a un architetto associato allo studio del presidente Brandolini”.
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SINDACO MALPEZZI
PRIMA O POI TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE.
IL SINDACO DI FAENZA, MALPEZZI, E’ PARALIZZATO DAL LASCITO DI DEBITI E DI ERRORI MACROSCOPICI DELLE GIUNTE DI CLAUDIO CASADIO CHE HANNO SPERPERATO MILIONI DI EURO E CONDOTTO AL DECLINCO LA CITTA’, UN TEMPO RICCA E FIORENTE, PROVOCANDO UN DANNO INCALCOLABILE A TUTTO IL TERRITORIO DELLA ROMAGNA FAENTINA.
La verifica degli equilibri di bilancio, prevista per legge entro
il 30/9, ha costretto Malpezzi ad una nuova serie di tagli di spesa,
soprattutto sul versante del sociale, fino a ieri fiore all’occhiello
dell’amministrazione. Di qui a fine anno ci attendono ulteriori manovre di
bilancio per rientrare nei limiti posti dal patto di stabilità e dalla spending
review, con oltre 1 milione di euro da recuperare tra maggiori entrate
(difficili da ipotizzare vista l’Imu ai massimi) e nuovi tagli di spesa. Per
il futuro desta ancora maggiore preoccupazione lo stato dei residui attivi
(cioè i crediti) presenti per 2 milioni di euro nel bilancio comunale, in
quanto molti di essi sono di dubbia se non nulla esigibilità. Si tratta di una
pesante eredità della giunta Casadio che però Malpezzi dovrà trovare il
coraggio (e i fondi) per gestire al meglio. Per il 2013 e gli anni a venire si
annunciano quindi tagli aggiuntivi per coprire questi buchi di bilancio.
mercoledì 26 settembre 2012
ASSESTAMENTO DI BILANCIO DEL COMUNE DI FAENZA
RIDOLFI: PREOCCUPAZIONE PER IL
NOSTRO FUTURO TRA TAGLI E INCAPACITA’
LA VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DI
BILANCIO, PREVISTA PER LEGGE ENTRO IL 30/9, HA COSTRETTO MALPEZZI AD UNA NUOVA
SERIE DI TAGLI DI SPESA, SOPRATTUTTO SUL VERSANTE DEL SOCIALE, FINO A IERI
FIORE ALL’OCCHIELLO DELL’AMMINISTRAZIONE. DI QUI A FINE ANNO CI ATTENDONO
ULTERIORI MANOVRE DI BILANCIO PER RIENTRARE NEI LIMITI POSTI DAL PATTO DI
STABILITA’ E DALLA SPENDING REVIEW, CON OLTRE € 1 MLN. DA RECUPERARE TRA
MAGGIORI ENTRATE (DIFFICILI DA IPOTIZZARE VISTA L’IMU AI MASSIMI) E NUOVI TAGLI
DI SPESA. PER IL FUTURO DESTA ANCORA MAGGIORE PREOCCUPAZIONE LO STATO DEI
RESIDUI ATTIVI (CIOE’ I CREDITI) PRESENTI NEL BILANCIO COMUNALE, IN QUANTO
MOLTI DI ESSI SONO DI DUBBIA SE NON NULLA ESIGIBILITA’: BASTI QUI RICORDARE I
CIRCA € 2 MLN. PER IL RIMBORSO DELL’ICI PER GLI IMMOBILI DI CATEGORIA “D” CHE
IL MINISTERO NON VUOLE PAGARE E PER CUI PENDE UNA CAUSA PRESSOCHE’ PERSA IN
PARTENZA PRESSO IL COMPETENTE TRIBUNALE, PER TACERE DI QUELLI CHE SONO ISCRITTI
IN BILANCIO DA OLTRE 10 ANNI, AL LIMITE DELLA PRESCRIZIONE. SI TRATTA DI UNA
PESANTE EREDITA’ DELLA GIUNTA CASADIO CHE PERO’ MALPEZZI DOVRA’ TROVARE IL
CORAGGIO (E I FONDI) PER GESTIRE AL MEGLIO. PER IL 2013 E GLI ANNI A VENIRE SI
ANNUNCIANO QUINDI TAGLI AGGIUNTIVI PER COPRIRE QUESTI BUCHI DI BILANCIO. IN QUESTO QUADRO GENERALE SOFFRONO ANCHE I FORNITORI DEL
COMUNE, LE CUI FATTURE SCADUTE E ANCORA NON PAGATE SONO PARI A CIRCA € 7 MLN.,
PER LA PARTE CORRENTE, CON RITARDI FINO A 6 MESI, E A CIRCA € 4,5 MLN. PER LA
PARTE IN CONTO CAPITALE, CON RITARDI ANCHE PLURIENNALI. ANCHE IN QUESTO CASO
DIAMO ATTO A MALPEZZI CHE SI TRATTA DELLA PESANTE EREDITA’ DELLA GIUNTA
CASADIO, CHE HA CEMENTIFICATO IN MODO ABNORME LA CITTA’ INCASSANDO IN 10 ANNI
OLTRE € 30 MLN. DI ONERI DI URBANIZZAZIONE, DESTINANDOLI PER TRE QUARTI A SPESE
CORRENTI, SENZA CONSIDERARE CHE DOVEVANO SERVIRE PER PAGARE GLI INVESTIMENTI.
ORA QUESTA DROGA E’ FINITA E OCCORRONO SCELTE POLITICHE CHIARE, LUNGIMIRANTI E
CORAGGIOSE PER DARE SLANCIO ALLA NOSTRA CITTA’: TUTTO IL CONTRARIO DELLA
GESTIONE MALPEZZI, CHIUSA NELLA DIFESA DELLA QUOTIDIANITA’ E STRETTA DALLE
PIANO SOSTA: RIDOLFI SUL REGOLAMENTO DEL REFERENDUM IL PD E’ COLPEVOLE DI OMERTA’ POLITICA
“Se è vero che c’era già in elaborazione un
documento sulla regolamentazione dell’istituto del referendum già nella scorsa
legislatura ritengo che l’azione politica tesa ad evitare una consultazione
referendaria comunale da parte del PD sia ascrivile all’”omertà politica”
soprattutto quando mesi fa è stata presentata a tal proposito la Mozione della
Consigliera Berdondini dell’IDV. C’era il tempo e lo spazio per tirare fuori
quel documento senza il bisogno che noi assieme alle altre forze di opposizione
fossimo costretti a depositare un regolamento completo e iniziare ex novo tutto
l’iter. Un segnale in più di come il PD pur di scampare il Referendum sul Piano
Sosta abbia tenuto ben chiusi i documenti nei cassetti. Dalla nostra parte si è
già attivata la macchina e dopo aver parlato con il Coordinatore comunale del
PDL faentino e il Responsabile organizzativo inizieremo una serie di iniziative
per la raccolta firme su un quesito referendario ben preciso contro il Piano sosta
da depositare subito dopo l’approvazione del regolamento sull’Istituto del
Referendum consultivo comunale. E’ evidente che la nostra azione non vuole
escludere nessuno anzi coinvolgere tutti coloro a favore di un referendum
contro il Piano sosta, ritenendo che sia una battaglia civica, il nostro
impegno vuol essere solo la spinta ad accelerare al massimo i tempi per
impedire che venga data attuazione al Piano sosta .Raffaella Ridolfi
FORZA TUTTA BERLUSCONI: ABROGARE L’ATTUALE SISTEMA DI FINANZIAMENTO AI PARTITI
Incontro nel pomeriggio, a Palazzo Grazioli, tra
il presidente dimissionario della Regione Lazio, Renata Polverini, e l'ex
premier Silvio Berlusconi. Ieri Polverini aveva incontrato a Montecitorio il
segretario del Pdl, Angelino Alfano, e in serata aveva annunciato le sue
dimissioni. ''Bisogna
abrogare il sistema di finanziamento di gruppi e partiti così come l'abbiamo
conosciuto - aveva affermato in una nota
diffusa poco prima Berlusconi -. Si sono fatti dei passi in questa
direzione, a livello centrale, ma non basta. Le finanze pubbliche regionali e
locali devono subire un esame senza indulgenze, e si deve procedere
all'abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli
indipendenti che nessuna norma legislativa a tutela dell'indipendenza delle
istituzioni può ostacolare''. Stamane la Polverini e' tornata sullo
scandalo dell'uso dei fondi pubblici da parte del gruppo Pdl al Consiglio
regionale del Lazio, che l'ha portata alle dimissioni: ''E' la prima volta che
una giunta se ne va pagando le colpe gravissime di altri. I miei collaboratori
non hanno alcun problema - ha affermato a Tgcom24 -. Per vigilare avrei dovuto
essere presidente del consiglio regionale. Pensavo di essere stata eletta per
fare il presidente della giunta regionale e non il consigliere''. ''Sono ancora
nel mio ufficio, - ha proseguito la Polverini - ma come previsto dallo statuto
rimarro' fino alle prossime elezioni. Mi auguro di poter tornare a una vita più
normale di quella dell'ultimo mese''.
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martedì 25 settembre 2012
TRA IL DIRE E IL FARE, C’E’ DI MEZZO……….HERA
A PROPOSITO D IFUSIONE AXCEGAS-HERA, I
COMITATI ACQUA PUBBLICA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA METTONO A NUDO LE
INCONGRUENZE DEL PARTITO DEMOCRATICO E LA DOPPIEZZA CHE ANCORA UNA VOLTA NE
CARATTERIZZA I COMPORTAMENTI.
Si è svolto il 18 settembre, l'incontro tra i Comitati
Acqua Pubblica della Regione Emilia Romagna e il Sindaco di Imola e Presidente
del Patto di Sindacato dei soci pubblici di Hera SpA sulla fusione Hera-Acegas.
Dopo ampia discussione e aver
ricevuto le risposte alle numerose domande che riguardano la fusione
stessa, i Comitati Acqua Pubblica della Regione Emilia Romagna esprimono la
loro contrarietà all'operazione stessa per due motivi principali, rilevando
come l'operazione non sia focalizzata alla gestione migliore dell'acqua e dell'ambiente,
ma guardi alla struttura societaria e finanziaria, finalizzata ai dividendi per
gli azionisti. Appare poco credibile che l'operazione significhi un
rafforzamento del ruolo pubblico. Anzitutto, alla fine del 2013, per l'azione
convergente di tre elementi: La fusione HERA/ACEGAS-APS, l'ingresso nel
capitale sociale del Fondo strategico Italiano FSI e con la possibile
conversione di 140 milioni di EURO di obbligazioni convertibili, la maggioranza
pubblica delle azioni di Hera detenute dai comuni, è fortemente in
pericolo. Sarà determinante il pacchetto della cassa depositi e prestiti
che sappiamo muoversi nella prospettiva delle fusioni e delle privatizzazioni.
La stessa scadenza del patto di sindacato determinerà il rischio concreto della
riduzione della proprietà pubblica sotto il 51%. A nostro parere il Fondo Strategico
Italiano (cioè CC.DD.PP.) doveva rafforzare la presenza pubblica magari a
scapito dei soggetti finanziari. Questa operazione, cioè l'interveto della
CC.DD.PP., potrebbe arrivare anche ad azzerare la presenza privata visto il
valore non particolarmente elevato delle azioni delle multi utilities in questo
periodo: in questo modo si aprirebbe la strada ad un concreto percorso di
ri-pubblicizzazione delle società ma ci pare
LA POLVERINI SI DIMETTE. E GLI INDAGATI ERRANI E VENDOLA RESTANO AL LORO POSTO,
LA GOVERNATRICE
DEL LAZIO, NON INDAGATA, LASCIA E ATTACCA:” ADESSO GLI SMASCHERO IO GLI
IPOCRITI”. CHI SONO? I DEMOCRATICI, CHE NON DICONO UNA PAROLA SUI LORO
IMBARAZZI.
REGIONE LAZIO,
LE DELIBERE CON L’AUMENTO DA 1 A 14 MILIONI DE I FONDI DESTINATI AI GRUPPI
POLITICI SONO SEMPRE PASSATE ALL’UNANIMITA’, CON PURE L’ACCORDO DI PD E IDV
Le erogazioni ai gruppi politici della Regione
Lazio sono lievitate senza che fosse fornita alcuna giustificazione specifica.
Le decisioni dell’ufficio di presidenza, poi ratificate dal consiglio regionale
— che hanno consentito di passare da un milione di stanziamento ratificato il
26 gennaio 2010 (la giunta all’epoca è guidata dal centrosinistra) ai 14
milioni dell’8 novembre 2011 — sono sempre state motivate con una generica
esigenza di denaro. E adesso pure su questo si stanno effettuando controlli. La
legge prevede infatti che si specifichino i motivi delle variazioni di
bilancio, soprattutto se i fondi devono essere sottratti ad altre “voci”.
Nonostante la norma fissi criteri precisi per la gestione dei soldi pubblici, le delibere che determinavano
i nuovi stanziamenti sono sempre passate all’unanimità, vale a dire con il
consenso di maggioranza e opposizione. «Il presidente Mario Abbruzzese decideva
d’accordo con il segretario generale Nazzareno Cecinelli e tutti votavano senza
effettuare alcuna obiezione o verifica», ha raccontato durante il suo
interrogatorio della scorsa settimana l’ex capogruppo Franco Fiorito, ora
indagato per peculato. A dimostrarlo ci sono adesso le copie degli atti
acquisiti la scorsa settimana nella sede della Pisana dagli uomini del Nucleo
Valutario per ordine dei magistrati. Il primo provvedimento preso dopo
l’elezione della nuova giunta guidata da Renata Polverini risale al 14 dicembre
2010. Il denaro messo a disposizione dei partiti viene aumentato fino a 5,5
milioni di euro. Il 10 febbraio 2011 l’ufficio di presidenza decide all’unanimità che
quello stanziamento è
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PROVINCIA UNICA ROMAGNA: BALZANI (SINDACO FORLI) NON FIRMA. PD SPACCATO
Il Presidente Bulbi si è
presentato oggi alla presidenza del CAL senza la firma del sindaco di Forlì su
un documento per l'attribuzione delle deleghe
Nonostante il senso di responsabilità mostrato dai
sindaci del centrodestra che, pur motivando con un documento chiaro come con la Regione Romagna si
raggiungerebbero con certezza gli obbiettivi di garantire una maggiore
attenzione e vicinanza ai cittadini ed alle imprese, non si sono sottratti per
dovere istituzionale dal firmare anche il documento proposto dalla provincia,
proprio per non rompere il fronte nei confronti del CAL e delle altre province
in un momento di ristrutturazione degli enti così caotico": lo dice
Stefano Gagliardi, segretario del PdL di Forlì-Cesena. Lo stesso
Gagliardi poi rivela: "Apprendiamo che il Presidente Bulbi si presenterà
oggi alla presidenza del CAL senza la firma del sindaco di Forlì. Senza entrar
nel merito della diatriba, notiamo che ancora una volta il PD si spacca su un
tema di così rilevante importanza, mostrando scarsa attenzione nei confronti
del territorio e di coloro che qui vivono e lavorano. E' ovvio infatti
che la mancata condivisione delle proposte non aiuterà la nostra Provincia, che
già oggi viene penalizzata in tante scelte da parte della Regione,e che la vedrà
indebolita anche nei confronti di Rimini e Ravenna".
La Provincia di Forlì-Cesena ha proposto la sottoscrizione a tutti i
Sindaci del territorio di un documento contenente una dichiarazione di intenti
e di modalità per il riassetto territoriale, conseguente alle recenti modifiche
normative in tema di enti locali. Commenta Stefano Gagliardi,
segretario del PdL di Forlì-Cesena: "Il PDL provinciale ribadisce che la
scelta migliore per il nostro territorio sarebbe quella di procedere alla
creazione
lunedì 24 settembre 2012
FAENZA: SCUOLA DON MILANI INTERROGAZIONE DI RAFFAELLA RIDOLFI
La
sottoscritta Raffaella Ridolfi Consigliere del Gruppo consiliare PDL,
Premesso che con precedenti
interrogazioni, facendo seguito alle numerosissime iniziative locali e
regionali di Forza Italia, che hanno ripetutamente denunciato come il progetto
della nuova scuola Don Milani di Faenza fosse nato male ed i lavori che
tenevano banco dal 1997 realizzati peggio, con costi lievitati astronomicamente
sono terminati, infatti, solo nel 2010 e consegnati con vistosissimi difetti
fra i quali le evidenti infiltrazioni d’acqua nell’aula di informatica; che l’Amministrazione Comunale si
ostina ad addebitare, giustamente le responsabilità alla ditta costruttrice,
omettendo tuttavia di ammettere le
proprie evidenti responsabilità progettuali, di direzione lavori, di controlli
ed il danno erariale provocato alla città con la fallimentare iniziativa nella gestione del
disastroso progetto per il quale oggi
esiste l’ennesimo contenzioso in atto: che quella che doveva rappresentare una priorità
dell'amministrazione comunale di Faenza, ed un
fiore all’occhiello, finanziata con ingenti risorse della
Regione, si è trascinata fra errori, incidenti di percorso, proroghe e crisi varie di anno in
anno; che la gara di appalto già
avviata nel 2001 subì un ritardo per un errore dell'Amministrazione appaltante;
che
la data di consegna nei tempi indicati, estate 2004, fu abbondantemente
superata; che fin dal 1997 quando la spesa prevista era di 6 miliardi molti
sostennero che il progetto della bioscuola Don Milani di Faenza odorava di
spreco di denaro pubblico proveniente
dalle risorse regionali; che
in data 1 dicembre 2004 Forza Italia si
lamentava come a sette anni di distanza fra errori nella gara di appalto,
incidenti di percorso, proroghe e crisi
il progetto, fosse finito in mani non proprio pulite e che controllare
con maggiore attenzione a chi si consegnavano i lavori non solo era possibile
ma doveroso; che la
Giunta di sinistra del tempo,
MILLE RAGIONI PER TAGLIARE LE REGIONI. BERLUSCONI: E’ L’ORA DEL RIPULISTI
PER COLPIRE LA CASTA E I COSTI ESAGERATI DEL SETTORE PUBBLICO
MANCA IL CORAGGIO CIVILE E RADICALE DI ABOLIRE LE REGIONI.
Per colpire la casta e i
costi esagerati del settore pubblico manca il coraggio civile e radicale di
abolire le Regioni. Lo scrivo da tempo. Sono la vergogna d’Italia, persino più
del Parlamento (da dimezzare). Il marcio emerso ora è solo la cresta, il costo
vero è il raddoppio di tutto: ci permettiamo il lusso di mantenere un doppio
Stato, uno centrale e uno federale. Le Regioni costano l’ira di Dio, moltiplicano
il ceto politico e il finanziamento pubblico ai partiti, dispongono di poteri
esagerati, divorano risorse, duplicano la burocrazia statale. Anziché accanirsi
con gli spiccioli delle Province, è lì che bisogna tagliare. L’inizio del
declino italiano,del suo indebitamento e della crescita vertiginosa della
partitocrazia, coincide con la nascita delle Regioni, 1970. Se si vuol
risanare il Paese, restituite sovranità e competenze allo Stato, anche in
materia di sanità e pubblica istruzione, ripristinate il ruolo delle
prefetture, magari adottando sistemi selettivi più rigorosi istituendo una
scuola superiore dei dirigenti amministrativi e prefettizi. Tra lo Stato e i Comuni
basta un solo ente intermedio: le Province regionali. Ce ne sono in Italia meno
di una cinquantina e corrispondono alla storia e alla fisionomia del nostro
territorio. Sostituirebbero Province e Regioni con strutture più incisive e
snelle, con compiti delimitati. Una riforma necessaria, risparmiosa e
ragionevole, perciò non si farà mai. Non sono in grado di farla né i partiti né
i tecnici. E allora chi? Chi? La domanda risuona nel vuoto. La base del PDL è pronta con banchetti,
Berlusconi batti un colpo!
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sabato 22 settembre 2012
FAENZA: LA PROPOSTA DI UN MEGA PARCHEGGIO DI RAFFAELLA RIDOLFI DA FAENZANET
L'immagine di oggi riguarda una proposta fatta da Raffaella Ridolfi, che ipotizza di pensare (certamente per il futuro quando i tempi economici saranno migliori) alla realizzazione di un mega parcheggio in centro storico con interventi davvero minimi.
Quella sotto è
una semplice elaborazione grafica di quanto propone: "A
7-8 m. a quota più alta rispetto v. Lapi ,c'è del terreno facilmente
asportabile fino alla quota della strada dove si potrebbe fare l'accesso
ingresso e uscita con aperture con portali sulle mura con una viabilità
meravigliosa dato che da via Lapi si va speditamente in tutte le direzioni e si
è immediatamente nella cintura esterna, circonvallazione,ecc, senza fare
percorsi immondi per raggiungere il sospirato parcheggio come è attualmente e
per quello che potrà diventare/rimanere la viabilità come si sta pensando in
questa fase. Esagerando si potrebbero
fare anche più piani interrati, un paio di ascensori o tapirulan per chi parcheggia
e si è subito in centro,decongestionando p.zza Martiri della Libertà , p.zza XI
Febbraio e trovando parcheggio sicuro, lasciando lo spazio fuori terra interno
ai Salesiani a verde o altre attivita all'aperto . Non ultimo inquinando di
meno. Diversamente si può pensare solo a 1 piano(seminterrato) sotto sempre con
accesso da via Lapi aperto a tutti, ovviamente un solaio portante e sopra
sviluppare l'attuale ipotesi di campetto da calcio e il parcheggio scoperto per
i soli utenti delle attività interne."
Nelle immagini
da noi preparate vedete l'ex campo da calcio dei Salesiani distante solo 30
metri in linea d'aria da via Lapi: si potrebbe veramente fare un piccolo
sottopasso che transiti sotto alle mura e zac! avremmo a disposizione un nuovo
parcheggio PIU' GRANDE di quello del Rione Giallo in via Bondiolo (come potete
verificare confrontando l'immagine aerea delle due aree) e più vicino al
centro.
Un'idea semplice semplice ed un po' pazza per la
Faenza del 2020.....
E IO PAGO:IN DIECI ANNI OLTRE 2.000.000 DI EURO PUBBLICI (EUROPEI) BUTTATI NEL FIUME LAMONE SENZA ALCUN RISULTATO!
La
realizzazione del guado, per l’attraversamento dei Suv, sul fondo il vecchio
ponte a dondolo del 1920
ALTRO CHE SPENDING REVIEW,
POVERA ITALIA, LE REGIONI UN DANNO!
L’Europa con la Regione
Emilia-Romagna, la Provincia di Ravenna e i Comuni di Brisighella, Faenza e
altri in oltre dieci anni grazie ai fondi europei, euro dei cittadini italiani
versati all’Europa, si sono prodigati nell’elaborare progetti e studi per il
rilancio dei territori. L’ Europa ha speso oltre 2.000.000 di euro in progetti
che non hanno portato a nulla di positivo. Anche in questi tempi di
“recessione” o di “spending review” lo sperpero del denaro pubblico continua
imperturbato invece di lasciare il posto ad una seria “riflessione” sul come
utilizzare i fondi pubblici a volte anche rinunciando: Al fine di non spendere
male le risorse a disposizione andrebbero riviste le spese fatte anche con
altri partner europei, scendendo nel caso concreto che ci interessa la
Slovenia, Una
spesa inutile con fondi comunali e provinciali che continua anche in questi
ultimi mesi (Bagnacavallo, Brisighella, Faenza) con l’ennesima conferenza sul
“Lamone”. Sul fiume “LAMONE” studi scelte e iniziative sono super note da oltre
quarant’anni se non cinquanta. Le iniziative europee non passano dai consigli
comunali o provinciali ma solo dagli organi decisionali di Sindaci, Presidenti
Provincia e Regione, ma credo di più solo dai dirigenti di questo settore di
studi europei (Regione, Province). Ricordo fra le tante alcune iniziative . Centro Educazione Ambiente
Cea 21 Faenza e la CIRSA Università di Bologna per illustrare i programmi di
comunicazione e sensibilizzazione dei Centri di educazione ambientale
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venerdì 21 settembre 2012
RAVENNA HOLDING SPA: UN POTENTISSIMO CENTRO DI POTERE DEL PD RAVENNATE.
La nostra consigliera Raffaella Ridolfi chiede delucidazioni sul comportamento della dirigenza di Azimut, monopolista dei servizi cimiteriali di Ravenna, Faenza, Cervia e ci fornisce uno spaccato dell'articolazione delle partecipazioni che fanno della Holding una potenza economica strettamente correlata e subordinata alla politica e di cui in molti non sono consapevoli
Premesso
che:
Ravenna Holding S.p.A. è stata costituita il 1°
settembre 2005. La società, il cui capitale sociale è di Euro 418.750.060,00 è
controllata dal Comune di Cervia, Comune di Faenza e dal Comune di Ravenna, il
quale esercita attività di direzione, coordinamento e controllo.
Ravenna Holding S.p.A. detiene le principali partecipazioni delle società operative delle amministrazioni comunali. In particolare, dispone di azioni e partecipazioni in:
- società degli asset, proprietarie di reti ed impianti: Romagna Acque - Società delle Fonti S.p.A.
- società di promozione e valorizzazione del sistema economico locale: Sapir S.p.A., Agen.Da S.r.l.
- società di riscossione delle entrate fiscali e patrimoniali: Ravenna Entrate S.p.A.
- società di gestione dei servizi pubblici locali: Hera S.p.A., Start Romagna S.p.A., Ravenna Farmacie S.r.l., Azimut SpA
- società che operano nel mercato in regime di libera concorrenza: Aser S.r.l.
Le partecipazioni in imprese controllate ammontano a Euro 236.934.895,00, quelle non di controllo a Euro 223.129.845,00. Tra le partecipazioni detenute, quelle in società quotate risultano pari a Euro 112.638.497,00.
Attraverso la Società Holding, i Comuni soci intendono:
Ravenna Holding S.p.A. detiene le principali partecipazioni delle società operative delle amministrazioni comunali. In particolare, dispone di azioni e partecipazioni in:
- società degli asset, proprietarie di reti ed impianti: Romagna Acque - Società delle Fonti S.p.A.
- società di promozione e valorizzazione del sistema economico locale: Sapir S.p.A., Agen.Da S.r.l.
- società di riscossione delle entrate fiscali e patrimoniali: Ravenna Entrate S.p.A.
- società di gestione dei servizi pubblici locali: Hera S.p.A., Start Romagna S.p.A., Ravenna Farmacie S.r.l., Azimut SpA
- società che operano nel mercato in regime di libera concorrenza: Aser S.r.l.
Le partecipazioni in imprese controllate ammontano a Euro 236.934.895,00, quelle non di controllo a Euro 223.129.845,00. Tra le partecipazioni detenute, quelle in società quotate risultano pari a Euro 112.638.497,00.
Attraverso la Società Holding, i Comuni soci intendono:
- garantire la governance delle partecipate in
un'ottica di potenziamento dell'attività di direzione e coordinamento, al
fine di conseguire una più efficace azione di controllo e indirizzo;
FAENZA: E ADESSO CHI VUOLE FARE SUL SERIO CON IL REFERENDUM SUL PIANO SOSTA SI FACCIA SOTTO!
BANDO ALLE “BUFALE”
Per fare davvero fare
il referendum sul Piano sosta si può fare così e non sbagliare obiettivo con un
documento che avrebbe portato a queste conseguenze: fare lo sgambetto alla
maggioranza da parte di un componente della stessa, incassare i voti della
Minoranza pur dandogli degli inetti ed evitare il referendum sul piano sosta
addossando la colpa agli altri immolandosi però come veri paladini dello
stesso. - “Per una battaglia efficace ed un impegno concreto a favore di una
campagna referendaria si può fare come facciamo noi oggi presentando una
proposta completa di regolamento dell’istituto referendario e chiedendo che
venga messa subito all’ordine del giorno ed in discussione nella commissione
competente. Ci aspettiamo che la nostra proposta venga accolta unanimemente dal
Consiglio comunale e aspettiamo la professoressa Berdondini ad esser con noi i
tra i promotori del Referendum sul Piano sosta. Allo stesso modo chiediamo di
aprire nuovamente il dibattito soprattutto con le associazioni di categoria dei
commercianti prendendo in considerazione questa ulteriore prospettiva ritenendo
che un referendum su un atto amministrativo come il Piano sosta, che va a
detrimento soprattutto delle categorie economiche che operano in centro e dei
cittadini sia interesse non di parte ma di tutti. Noi saremo sicuramente in
campo tra i promotori e fautori dello stesso.”- Gruppo PDL e Gruppo Lega Nord
I PARTITI FANNO RETROMARCIA: OK CONTROLLO ESTERNO SUI BILANCI.
UNA
BUFALA ANCHE PARMALAT: AVEVA UN CONTROLLO ESTERNO PER I BILANCI!
– Retromarcia dei partiti: dopo le polemiche, accettano di nuovo di
sottoporre i loro bilanci al controllo esterno di una società che non sia
Montecitorio. Lo ha deciso la Giunta del Regolamento secondo quanto ha riferito
il portavoce del presidente della Camera Gianfranco Fini. La Giunta, presieduta
da Fini, era chiamata a discutere sulla bozza di nuovo regolamento redatto da
Antonio Leone (Pdl) e Gianclaudio Bressa (Pd) che introduce meccanismi di
trasparenza nei bilanci dei gruppi parlamentari, ma da cui era saltato il
principio del controllo esterno. ”La Giunta per il Regolamento – ha riferito il
portavoce di Fini, Fabrizio Alfano – ha deciso all’unanimità di adottare il
testo Bressa-Leone e di integrarlo con il principio della verifica dei bilanci
dei gruppi da parte di una società esterna”. Anche la Parmalat, aveva un
controllo simile, e sappiamo come è andata a finire.
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giovedì 20 settembre 2012
FAENZA: FIERA ADDIO, ENOLOGICA PRONTA A LASCIARE LA CITTA’ NO NO
Enologica
dal 2013 non si terrà più a Faenza. Quella di quest'anno potrebbe essere
l'ultima edizione del fortunato e seguito evento dedicato al mondo del vino e
della cultura del gusto realizzato all'interno dell'ormai ex centro fieristico
provinciale di Faenza. Questo è lo stato di fatto, non ancora ufficiale ma
conseguente, che si evince a seguito dalla decisione dell'Amministrazione
comunale di non investire un milione di euro per mettere a norma lo spazio
fieristico di via Risorgimento.
«Da
faentino mi dispiace, ma le condizioni per ospitare un evento complesso dal
punto di vista logistico ed organizzativo come quello di Enologica non ci sono
più se viene a mancare la realtà di via Risorgimento». Questa è l'analisi,
impietosa e laconica, portata dal curatore del Salone del vino e del prodotto tipico
dell'Emilia-Romagna, Giorgio Melandri. Di possibili spazi cittadini alternativi
capaci di poter ospitare l'evento autunnale «non ce ne sono». Un brutto colpo,
se questa ipotesi si dovesse concretizzare, visto che Enologica rappresenta un
fiore all'occhiello della e per la città. «Il Palazzo delle Esposizioni non è
una struttura adeguata ad ospitare l'evento e - rimarca Melandri - se anche
l'Amministrazione dovesse intervenire nel recupero architettonico non sarebbe
comunque possibile pensare di poterlo vedere finito per il 2013». In
conclusione, visto che Enologica è un salone dall'eco regionale «dal 2013 altri
spazi capaci di ospitarci non sarà difficile trovarli». A seguito della decisione di
palazzo Manfredi di non investire sull'adeguamento antincendio della Fiera, ad
essere in forse non c'è solo Enologica. Anche la settimana di solidarietà
organizzata dall'associazione faentina «Mato Grosso», in programma ogni anno
dal 26 dicembre al 1° gennaio, di fatto è a forte rischio. Lo conferma lo
stesso portavoce dell'associazione Stefano Laghi. «Allo stato attuale non
abbiamo ancora avuto una risposta definitiva dall'Amministrazione su dove e
come potremmo organizzare il nostro campo di raccolta. Per noi lo spazio della
Fiera era strategico. Non a caso per la raccolta del materiale, dal ferro al
vetro passando per plastica, carta, ma anche mobilia e roba antica,
utilizzavamo i due padiglioni e l'intero spazio esterno». Quella del Mato
Grosso è uno degli appuntamenti più frequentati e apprezzati organizzati nel
quasi ex spazio fieristico. Momento di incontro e solidarietà che rischia
seriamente di non potersi ripetere a Faenza. «Le date sono impossibili da
anticipare. Lo abbiamo sempre fatto in questo periodo proprio perché possiamo
utilizzare la parentesi delle vacanze natalizie per raccogliere le forze e le
disponibilità delle persone. L'anno scorso, ad esempio, ben 300 ragazzi,
provenienti da ogni parte d'Italia si sono ritrovati a Faenza per lavorare
tutti assieme ad un progetto comune». I problemi per il futuro sono soprattutto
di ordine logistico ed organizzativo. «Durante l'anno raccogliamo il materiale
dalle cantine, solai e dalle case. Nella settimana in questione lo riversiamo
poi in Fiera mettendolo a disposizione di chi viene a visitarci. Per questo - conclude
Laghi - siamo preoccupati per il futuro della manifestazione».
LA BUFALA DEL REFERENDUM SUL PIANO SOSTA
Ridolfi:
“la Berdondini dell’IDV gioca al gatto con il topo con la maggioranza, la
verità è che la sua mozione non riguardava il referendum sul piano sosta e
soprattutto non chiedeva di abolire il Piano sosta e quindi.”
Il Gruppo Consiliare del PDL in Consiglio Comunale di Faenza, visto che
l’Ordine del Giorno presentato dalla capogruppo dell’IDV Berdondini non
chiedeva espressamente l’abolizione del Piano sosta o un impegno preciso ad
impegnare il Consiglio comunale nella promozione di un referendum popolare
consultivo sul piano sosta, non ha
ritenuto di partecipare al voto. Noi
siamo contro il Piano sosta senza se e senza ma e non c’è piaciuta
l’iniziativa della Capogruppo di maggioranza dell’IDV che ha fatto un finto
battage contro il piano sosta trincerandosi dietro ad un documento demagogico e
capzioso che non andava al cuore della questione che per noi è e rimane
l’eliminazione del Piano sosta per non mettere le mani in tasca ai cittadini
faentini e non penalizzare ulteriormente gli operatori del centro storico. Troppo scaltro far passare un documento
sul referendum e non sul piano sosta o referendum sul piano sosta, una vera e
propria speculazione, uno specchietto per le allodole, una facile pubblicità. Abbiamo
chiesto in aula alla Capogruppo Berdondini di modificare l’ordine del Giorno in
questione e di impegnarsi una volta votata la richiesta di predisporre il
regolamento per espletare il referendum consultivo, con le altre forze di
Minoranze a promuovere la raccolta firme per l’abolizione del Piano sosta, ma
la Capogruppo ha deciso di continuare per la sua strada quindi non abbiamo
voluto partecipare a quello che agli attenti lettori del documento della
Berdondini è solo un regolamento di conti nella maggioranza. Ribadiamo la nostra piena contrarietà al Piano
sosta, provvedimento comunale nato per far cassa e ci impegneremo a
contrastarlo con tutti i mezzi a nostra disposizione, promuoveremo o
sosterremo, se qualche gruppo lo ha già presentata la richiesta di un regolamento
per l’espletamento del referendum consultivo ed allora saremo tra i sostenitori e promotori del referendum
stesso, ma le “bufale” dell’IDV non ci interessano. Raffaella
Ridolfi
ARGILLA’: LA VERITA’ SULLA DENUNCIA DEL “COMITATO FAVENTIA”
INTERROGAZIONE DI RAFFAELLA RIDOLFI
una nota testa
giornalistica riporta uno scritto di un cittadino di Faenza che scrive in data
5 settembre: - Ieri sera vengo contattato sul mio cellulare da un'agente della
Polizia Municipale il quale mi invita a comparire dal suo Comandante per oggi
alle 13,00, puntualmente mi presento e dopo un'introduzione che mi e' apparsa
più una ". Scusa" che un problema reale, mi invita fortemente a non
ripetere più raccolte firme come quella organizzata dal Comitato Faventia in
occasione di Argilla', ed a "regolarmi
su ciò che pubblico sulla mia pagina di Facebook. Mi sottolinea che di
questo incontro ne siamo a conoscenza solo io, lui e l’agente che mi ha
chiamato. …………………… -; il signore in questione tramite un Comitato di cittadini
avrebbe raccolto delle firme tra gli espositori di Argillà per la mancata
fornitura di energia elettrica nelle ore serali dell’evento; la persona in
questione sarebbe un assistente civico;rmi" su ciò che pubblico nella mia pagina di
Facebook, dicendo che potrei incorrere in reati. Mi sottolinea che di questo
incontro siamo a conoscenza solo io, lui e l'agente che mi ha chiamato quasi
come a dire di non farne parola con nessuno . Questo comportamento da parte di
un'uomo in divisa che dovrebbe garantire la mia libertà di cittadino mi e'
sembrato " intimidatorio" e ho immediatamente avvisato il Vice
Sindaco. su ciò che pubblico nella mia pagina di Facebook, dicendo che potrei
incorrere in reati. Mi sottolinea che di questo incontro siamo a conoscenza
solo io, lui e l'agente che mi ha chiamato quasi come a dire di non farne
parola con nessuno . Questo comportamento da parte di un'uomo in divisa che
dovrebbe garantire la mia libertà di cittadino mi e' sembrato "
intimidatorio" e ho immediatamente avvisato il Vice Sindaco. Considerato che: la
Costituzione italiana art. 21 recita: - Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione; -se tutti
ciò dovesse corrispondere a verità sarebbe un atto assai grave così come
sarebbe un atto assai grave che un cittadino scriva cose del genere non
corrispondenti a verità; l’appartenere agli assistenti civici non implica
perdere i diritti civili o svolgere una funzione amministrativa per il Comune
di Faenza; anche i dipendenti comunali fuori dal servizio possono svolgere e
svolgono attività politica o di impegno civico. Interroga Il Sindaco e la Giunta:
- Per conoscere: se quanto
riportato dal cittadino che ha scritto queste cose corrisponda a verità e
del caso quale misura intenda prendere nei confronti dei dipendenti del
Comune di Faenza che hanno messo in atto questo comportamento;
- se il fatto dovesse corrispondere a verità se i dipendenti del
Comune di Faenza hanno preso un’iniziativa personale oppure hanno eseguito
un preciso input da altri;
- quali azioni ha messo in atto per acclarare i fatti
riportati nello scritto del cittadino faentino. Raffaella Ridolfi
IL PROF. MONTUSCHI PIETRO UN BRISIGHELLESE ILLUSTRE, FORSE NON DOVUTAMENTE RICONOSCIUTO DAI BRISIGHRLLESI. FAENZA LO FECE CITTADINO ONORARIO.
Il prof. Pietro Montuschi a
sinistra e il prof. Piero Zama consegna della cittadinanza onoraria del Comune
di Faenza 25 gennaio 1956
Pietro Montuschi Brisighella 1874-1959
Frequenta il Liceo
“Torricelli” a Faenza e s’iscrive all’Università di Firenze alla facoltà di Medicina,
dove si laurea nel 1900. Nel 1914 consegue la libera docenza in Patologia medica
all’Università di Pisa. A Firenze fonda la Croce Verde. Scoppiata la guerra 1915-1918,
veste la divisa d’ufficiale medico. In quegli anni, gli è conferita
l’onorificenza di Cavaliere della Corona d’Italia. Nel 1924, assume la
presidenza delle Opere Pie di Faenza e in seguito la carica di podestà, dal
1930 al 1934.
Ottiene il titolo di
Grande Ufficiale e più tardi, dal Consiglio comunale di Faenza riceve la
cittadinanza onoraria. Accetta più tardi la tessera del partito Fascista senza
tuttavia averne particolari simpatie ed essere mai coinvolto in azioni di
natura polemica e politica.
LAPIDE
POSTA NELLA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA 1956
Traduzione epigrafe
Il Senato e il
Popolo Faentino. A Pietro Montuschi, Presidente
della Società
Torriceliana, Docente di Medicina nelle Università,
il quale già a
lungo resse con rara saggezza e somma rettitudine
il Municipio di
Faenza, e presiedette le Opere Pie e con munifica
liberalità e con
animo lieto provvide spesso ai bisogni degli indigenti
ed al benessere
dei cittadini, il Sindaco e gli Amministratori,
affinché il
ricordo di tanta generosa benevolenza divenga
sempre più vivo,
e lo spirito di tanto valentuomo benemerito
della Patria si
leghi con sempre più stretti vincoli di affettuosa
benevolenza a
Faenza, per larghissima delibera del Comune,
con il mirabile
consenso di tutta la cittadinanza, donano questa
lapide e gli
rendono sommo onore
Faenza
nell’ottavo giorno prima delle Calende di Febbraio, anno
martedì 18 settembre 2012
CONVOCATO D’URGENZA CON UN SMS DAL COORDINATORE BERSELLI ALL’ULTIMO MINUTO! ROVINATA UNA BELLA SERATA.
Sabato 15 settembre 2012 ero in vacanza a Venezia,
come ogni anno, ero felice di avere visto la partenza della nave MSC con Silvio
Berlusconi a bordo. Alle 20,45 mentre ascoltavo la musica dell’orchestra del
caffè FLORIAN in Piazza S. Marco, arriva un sms del coordinatore regionale del
Pdl Filippo
Berselli
con un invito più che esplicito, quasi una coartazione: “Il segretario politico del Pdl, on. Angelino Alfano, ti aspetta,
domenica 16 settembre, alle ore 16.30, per l’intervento conclusivo alla Festa provinciale del Pdl di Mirandola”, con l’ordine di precetto: “La tua puntuale presenza è tassativa”, un’incontro che saputo
in tempo avrei volentieri partecipato. Un coordinatore regionale, deputato per
AN e poi PDL da venti anni, che non ha realizzato un sistema di comunicazione quale
un giornale e/o un blog per gli avvenimenti che avvengono sul territorio
regionale, che non prende i provvedimenti necessari di quanto succedeva a
Parma, che non ha preso una posizione sulla gestione del terremoto, lo dico
sinceramene mi ha rovinato la serata! Non sono certamente un “rottamatore”,
forse sono io da “rottamare” perché dal
1994 faccio politica, gratuitamente e, con i rimborsi da consigliere
provinciale, e chi mi conosce lo sa bene, li ho impegnati nel contatto con i
nostri “iscritti ed elettori”. Ultimamente, seguo da anni un “giornaliero” per
la provincia di Ravenna per tenere informati i nostri elettori che ha un buon
successo e l’ invito tassativo e all’ultimo momento, mi ha rovinato
sinceramente la serata. Auspico una
serena “analisi” e l’interessato prenda
i provvedimenti necessari senza aspettare quello che deciderà il presidente
Berlusconi quando sarà il momento. Vincenzo Galassini
PS. Il segretario Alfano
domenica, leggo dalla stampa, ha parlato di terremoto e ricostruzione
volgendo dure critiche a quanto sta facendo la Regione: “Molto migliore
l’intervento compiuto all’Aquila”, ha detto. "In Emilia c’è un forte
ritardo sui tempi della ricostruzione". Alfano è andato all’attacco del
Commissario Errani. Senza sconti. Finalmente il PDL ha preso posizione. Brava
Alfano
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