“Ineffabile
Boschi: il suo esecutivo lascia insabbiato l’Italicum al Senato da tre
settimane e di fronte alle mie ferme sollecitazioni lei e il suo governo non
sanno che dire, se non che a Pasqua mancano 10 giorni. Ma non era urgente
urgentissima la riforma della legge elettorale? Dopo la sentenza della Corte
costituzionale e dopo i moniti del presidente della Repubblica? È cambiato
qualcosa? Se sì, cosa? Alla Camera sono bastati poco più di quindici giorni .
Lascio a lei fare i conti: tre settimane perse dal 12 marzo (giorno del via
libera a Montecitorio) ad oggi, più dieci giorni ancora disponibili. Su un
testo da approvare così com’è. O no?
La
stessa Boschi, insieme al suo Renzi, aveva presentato lo scorso lunedì, durante
una conferenza stampa in pompa magna a Palazzo Chigi, la riforma costituzionale
del Senato, del Titolo V, la soppressione del Cnel. Peccato che questi
provvedimenti, dopo aver invaso giornali e tv, siano spariti dai radar, e non
siano stati ancora presentati agli uffici competenti di Palazzo Madama. Forse,
dopo aver ricevuto critiche e attacchi bipartisan, si sono accorti che erano
scritti con i piedi? Forse li stanno riscrivendo in fretta e furia per evitare
ulteriori figuracce? Magari facendosi aiutare dai professoroni in seminari a
porte chiuse? E per poi magari riapprovare il nuovo testo in un ennesimo,
scintillante, Consiglio dei ministri? Ah saperlo. Davanti a tutto questo la
Boschi ci dice che ‘tutto procede’. Contenta lei… Ci sarebbe da ridere se la situazione
non fosse da piangere”.
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