lunedì 14 aprile 2014

COSA NON SI FA PER TORTURARE UN’AVVERSARIO POLITICO


Dell’Utri – Mistero Bianconi. Scrive sul “Corriere della Sera” Gio. Bia. (Giovanni Bianconi) vicinissimo a magistrati e inquirenti. “Se…la Corte di Cassazione dovesse confermare la condanna e farla diventare definitiva, si passerà a una richiesta di estradizione per l’esecuzione della pena. Allora comincerà la disputa sul reato contestato, previa traduzione in libanese della sentenza (si tratta di oltre 600 pagine) o almeno di una sintesi che i magistrati starebbero già preparando”. Molto istruttivo: il libanese non esiste; la sentenza non esiste ancora. Come si fa a tradurre una sentenza che non c’è in una lingua che non esiste? Cosa non si fa per torturare un avversario politico.

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