Qualcuno
si sta accorgendo che un vulcano dato per spento si sta risvegliando. Anzi,
aggiorniamo la metafora, visto che non ha mai avuto bisogno di risvegliarsi. Trattasi
di Berlusconi.
Il
rumore è quello di legacci che si rompono, è quello di un Prometeo incatenato
che si sta liberando. È un paradosso. Ma ora che conosce i confini della
sua pena, potrà esprimersi. Certo: con una metrica definita da altri, invece
che in versi liberi, ma le poesie più belle sono in endecasillabi, neanche
sciolti. Tranquilli: la rima la trova. Ed è il protagonista dei giorni che
verranno. Per questo c’è nervosismo a sinistra e nei Cinque Stelle. I
giornaloni si interrogano sulle mosse di Berlusconi. Si domandano quali armi segrete tirerà fuori,
visto che è il migliore di tutti nelle campagne elettorali. L’arma segreta è
presto detta: è lui stesso, nella sua sincerità, e capacità di esprimere il
sentire profondo del popolo italiano, in specie il ceto medio. È la sua
gente. Sono quelli che più di tutti hanno pagato e stanno pagando la crisi, e
che Matteo Renzi sta invano cercando di circuire con promesse da
magliaro, mentre sta appioppandogli nuove tasse. Con Berlusconi finalmente
sciolto dal vincolo del silenzio, in cui era confinato da 14 mesi, ha poco da
ballare sull’aia con la Maria Elena Boschi.
Per questo Renzi
è inquieto e sta esagerando. Ha finora avuto cinque ore al giorno di
televisione. Da quando è a Palazzo Chigi invade i prati della nostra vita
come uno sciame di cavallette.
È obbligato a
restare dov’è, a occupare il video, per paura che quando appena appena si
scosti, lasci intravvedere che ha distrutto tutto con le chiacchiere. Ieri
abbiamo assistito a un’ennesima performance al Tg1, dove dinanzi a
domande offertegli come babà al rum ha insultato chi cerca di fargli obiezioni
additandolo paradossalmente con il titolo di chiacchierone di cui è primatista
galattico.
Matteo
è sempre più ansioso, si sta accorgendo che la realtà è più testarda del suono
delle parole, anche se sono folte come foreste amazzoniche, e presto o tardi
presenta il conto.
Questo
conto ce l’ha in mano Silvio Berlusconi.
I giorni che
verranno saranno una iniezione di verità. Ne vedremo delle belle. La
mongolfiera di Renzi sarà sgonfiata.
Ci sono solidi mattoni su cui costruire la riscossa
dell’Italia in Europa.
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