La
prova paradossale che anticipa la nostra riscossa nelle urne e nel Paese è il
fatto che ci danno per morti, e poi cercano di ucciderci. Se fossimo già
stecchiti perché organizzare ogni ora del giorno e della notte agguati
giudiziari, trappole mediatiche, abbandoni a orologeria? Lo si capisce dai titoli
dei giornaloni, ma anche dai talk show. Sono almeno tre settimane
che il "Corriere della Sera" annuncia con mestizia e con il
sorriso a fior di labbra che il nostro leader e il suo movimento giacciono
insepolti, e si cercano volontari per sotterrarli. Salvo oggi stesso, con un
editoriale di Antonio Polito, già senatore dei Il Mattinale – 14/04/2014 democratici, e dunque
ovviamente imparziale, ridichiararci mortissimi.
E insistere sul
trattamento Dell'Utri – ignobile caso di custodia cautelare per un uomo
libero sottoposto a un processo alle intenzioni senza diritto di difesa – per
spandere tenebre sull'uomo più capace di dar luce di speranza al popolo
italiano che sia apparso da decenni.
Diciamolo. Berlusconi
fa paura.
Hanno sperato che
il Tribunale di Sorveglianza gli mettesse il bavaglio, e già lo vedevano
compilare da sepolto vivo come Silvio Pellico un testo edificante, lontano
dalle campagne elettorali.
Non andrà così.
Qualunque espediente truffaldino escogiti il nuovo potere renzian-grillino, se
le condizioni minime di libertà di espressione e di comunicazione del pensiero
saranno garantite, il 21 per cento di consensi che oggi viene attribuito alle
nostre liste per le elezioni europee prenderà un ascensore rapido. Ricordiamo
un numeretto: 12. Questa era la percentuale che aveva il Pdl quando nel dicembre
del 2012 Berlusconi fulminò Monti togliendogli la fiducia. Nel giro di due mesi il Pdl aumentò di dieci
punti (in realtà – al netto dei brogli – molti di più). Ora l'obiettivo è il medesimo. E abbiamo
uno strumento potente in più: i Club Forza Silvio, comunità umane e
politiche innervate tra la gente e sentinelle del voto.
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