Bizzarrie tipiche
italiane. Renzi, boicottato dai
suoi, non è più quella formidabile macchina elettorale di qualche mese fa. Grillo si è dimezzato, l'Ncd di Alfano al Nord praticamente
non esiste. Forza Italia continua
nell'emorragia di consensi. Insomma, è un casino, provocato e aggravato
dall'astensionismo record. Che ormai non è più solo protesta verso chi ci
governa, ma distacco, disinteresse, rassegnazione. Siamo tornati all'Italia
dell'Ottocento, quando la politica era questione interna a una élite e il
popolo subiva eletti e governi.
Il risultato di Forza
Italia era purtroppo previsto ed è una verità il sorpasso - in Emilia - subito
dalla Lega grazie anche a un candidato co-scelto e benedetto da Berlusconi
stesso. Ricordiamo lo scandalo del finanziamento pubblico ai consiglieri
regionali, che sarà regolare, ma ha
fatto incazzare tutti gli iscritti –ho votato perchè dirigente ma come
elettore sarei stato volentieri a casa come hanno fatto i nostri simpatizzanti. Quello
che devono evitare i dirigenti di Forza Italia è di farsi prendere dal panico come
ha fatto ieri Fitto («azzeriamo il
partito»), uno che in Puglia, suo feudo,
perse due elezioni quando il Pdl vinceva ovunque a mani basse oppure Cattaneo che non è stato capace di
farsi confermare Sindaco di Pavia dopo il primo mandato, ed attenti i pacchi
voti –ricordiamo Fiorito e company. L'arte della politica è anche saper aspettare il momento propizio. E
se il trend di Renzi è quello visto in Emilia Romagna, non penso che passerà tanto
tempo prima di tornare ad avere soddisfazioni lasciando lavorare in pace
Berlusconi. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Ravenna forza Italia
Nessun commento:
Posta un commento