Mancano solo pochi giorni e probabilmente l’imbarazzo sarà
risolto. Ouidad Bakkali sarà eletta consigliere regionale e il problema “ora
che abbiamo perso, dove colloco Cassani?” potrà finalmente risolversi. Manca
solo un anno e mezzo di mandato e così Fabrizio Matteucci farà anche la “bella
figura” di non dargli più uno stipendio da amministrativo ma direttamente come
assessore.
Ovviamente ci riferiamo, col senno di poi, ma finalmente con
qualche documento reale in mano, alla questione della naufragata candidatura a
capitale europea della Cultura, allo staff e soprattutto al suo coordinatore.
Il report della commissione ci sembra impietoso proprio su quella figura.
Quando si dice che serviva un direttore artistico e che il “coordinamento” ha
livellato in basso la qualità, ci sembra una bocciatura proprio per la
filosofia e per l’uomo che l’ha proposto e che ora il Sindaco Matteucci
vorrebbe tener lì a occuparsi delle macerie da lui stesso prodotte.
Ma non ci stupisce. Come abbiamo detto in tempi non
sospetti, e come – proprio per non apparire
affossatori di un progetto che se fosse nato avrebbe portato
benefici a tutti – abbiamo scelto di tenere per noi negli ultimi mesi prima del
verdetto – era inconcepibile per una giunta come quella di Matteucci fare scelte
diverse da quelle della nomina di un coordinatore e non di un direttore
artistico perché hanno governato la candidatura esattamente come governano il
loro partito e come governano la città. Pseudo centralismo democratico,
autoreferenzialità all’ennesima potenza, nessuno sguardo sul resto del mondo, neppure
per copiare. Così è andata ed è ancora peggio leggere nel giudizio dei
commissari che simili approcci erano già stati bocciati in altri anni e con
precedenti candidature, perché fa pensare che chi stava lavorando a Ravenna in quello
staff non avesse neppure ben studiato i precedenti né analizzato le altre
sconfitte.
Quindi a prescindere da tutto, Cassani non può più rimanere
a capo di una struttura che non ha più ragioni di esistere e poiché non può
essere licenziato se non con ulteriori costi a carico dell’amministrazione comunale
secondo noi farebbe un gesto molto dignitoso dimettendosi. Tanto, come la
trasmissione “Report” ci ha recentemente ricordato, un posto per lui il
partitone lo troverà e non rimarrà certo disoccupato.
Intanto c’è una prima opportunità per i ravennati affinchè
si esprimano su questi fatti, ed è domenica
prossima con queste elezioni regionali. Ci auguriamo che non
perdano l’occasione. Alberto Ancarani
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