Forse qualcuno dovrebbe
spiegarci che cosa sta succedendo. Da giorni siamo inseguiti dalle voci. In principio
il capo dello Stato avrebbe dovuto salutare il 31 dicembre, congedandosi dagli
italiani con il consueto sermone di Capodanno. Infine, ecco che qualcuno ha
fatto filtrare la possibilità che il presidente della Repubblica ponga fine al
suo mandato (che, ricordiamolo, è iniziato un anno e mezzo fa) prima di Natale,
forse addirittura nei prossimi giorni. Ora, è evidente che Giorgio Napolitano ha tutta una serie di buoni motivi per gettare la
spugna. Il primo ovviamente è quello anagrafico: essendo alle soglie dei
novant’anni molto probabilmente non ha più l’energia per assolvere al delicato
compito. Essere la prima carica dello Stato richiede un vigore fisico che -
salvo eccezioni - spesso mal si concilia con le esigenze di riposo e di
recupero di chi ha superato gli ottant’anni e si appresta a tagliare il
traguardo dei novanta. Gli incontri con gli esponenti politici, la lettura
degli atti su cui si deve esprimere un giudizio, l’approfondimento delle
tematiche giuridiche e istituzionali sono attività che assorbono enormi
quantità di tempo e di energia. Per non dire poi dei viaggi, delle cerimonie,
dei discorsi. Insomma, se il capo dello Stato non ce la fa più ha tutta la
nostra comprensione.
E però la fretta con cui
si vuole concludere il suo mandato o per lo meno la fretta di cui parlano
alcuni dei giornali a lui più vicini lascia intendere che il problema non sia
solo la comprensibile stanchezza di un uomo molto vissuto, ma che ci sia forse per il buco finanziario che l’Europa denuncerà
quanto prima e vuole lavarsene le mani? Vedremo i prossimi giorni.
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