La
candidatura di Tiziano Cericola è un’occasione da non perdere per Rinnovare
Faenza per questo aderiamo alla sua lista ed al suo progetto che è anche il
nostro e che abbiamo cominciato a costruire e a proporre a tutta la città fin
dal 2009 liberi da appartenenze e pregiudizi partitici e da logiche di potere.
A tutti quanti cittadini e partiti che vogliono dar vita ad un buon governo
della città e sono stanchi delle promesse ed anche della protesta fine a se
stessa chiediamo di cogliere l’occasione che Tiziano Cericola e gli amici di
Rinnovare Faenza ci offrono.
Per
questo pensiamo sia opportuno che i cinque anni di governo della città
2010-2015 siano da dimenticare con la velocità con cui Malpezzi ha dimenticato
le sue promesse elettorali. Le elezioni servono per promuovere o bocciare un
sindaco. Ma visti i risultati l’ex civico con tessera del Pd non doveva neppure
essere ammesso agli esami. Nel programma delle primarie Malpezzi scriveva al
punto 9: “ Sanità’ e Ospedale, inversione di rotta: l’ospedale deve essere
difeso, veramente, contro chi ne vorrebbe il ridimensionamento o addirittura la
chiusura…. “. Al punto 34 scriveva: Meno Assessori e per più tempo: “riduzione
da 8 a 6 del numero degli assessorati, privilegiando negli incarichi persone
con professionalità ed elevato tempo a disposizione per lo svolgimento del
mandato. Chi ha poco tempo è meglio si dedichi ad altro. Il risparmio di spesa
derivante dalla riduzione degli assessorati verrà destinato ad interventi in
ambito sociale. Malpezzi si è alleato ha rappresentato tutti coloro contro i
quali chiedeva il cambiamento e ha rinnegato il suo programma “INSIEME PER
CAMBIARE” da lui stesso firmato con la dicitura: f.to (col sostegno dei
faentini). Malpezzi aveva attaccato pesantemente la Giunta uscente ed in
particolare il suo predecessore ed aveva fatto capire, anzi credere a tutti,
che lui era il nuovo rottamatore di una amministrazione che aveva scontentato
la città.
Malpezzi
però ha rottamato solo la sua lista iscrivendosi al Pd e dedicandosi
all’abbuffata politica imbarcando tutti coloro e tutto ciò che aveva voluto
sconfiggere. Ecco perché rispetto al programma crediamo che Malpezzi abbia poco
da dire visto che aveva già scippato al tempo delle primarie, e non ne aveva
fatto mistero, le idee di Free Foundation, due esempi: sicurezza e Salesiani.
Faenza non è più un luogo che attrae le persone e le famiglie, non è più
riconosciuto come un luogo dove trovare delle
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possibilità
di crescita professionale e personale. Per noi è da tempo molto chiaro che
questa città non ha più appeal, non ha più un’attrattiva economica, con un
tessuto economico ed imprenditoriale cittadino molto impoverito ed ingessato,
dove riescono a guadagnare e sopravvivere sempre e solo coloro che sono legati
ai poteri forti della città. Faenza non è più considerato come un luogo sicuro
dove crescere i propri figli e dove custodire i propri bene: spaccate,
aggressioni, rapine a mano a armata furti continui nelle case e nelle aziende,
spaccio di droga. A Faenza la macchina centrale dello Stato e le sue
derivazioni non investono più ma anzi riducono uffici e servizi come successo
per la Camera di Commercio, il Tribunale, la presenza di Polizia e Carabinieri,
l’Agenzia delle entrate. Faenza è un luogo dove il comparto sanitario,
l’ospedale, sono fortemente penalizzati e ridotti nelle loro funzioni e
possibilità con grave disagio dei cittadini.
Faenza
è un luogo dove la tassazione e il costo dei servizi sono altissimi: mense scolastiche,
asili nido, tariffe acqua e tariffe cimiteriali per non parlare del Piano sosta
che pesa sul bilancio di una famiglia residente in centro per 80 euro l’anno,
per gli altri molto di più. Sul fronte delle infrastrutture abbiamo subito
pochi interventi e molto discutibili come la costruzione della pista ciclabile
di Via Canal Grande, lo stravolgimento di Via Oberdan, il cambio della
Viabilità nella zona del rione giallo per riempire il parcheggio dei Salesiani,
il restringimento di Via Zambrini. Vi sono poi i problemi legati alla gestione
dei servizi sociali e della legalità, con una politica dei sussidi che non ha
voluto prendere in considerazione la possibilità di privilegiare i faentini e
coloro che risiedono nel Comune da più di cinque anni o da dieci in Italia,
come previsto dalla legge. Nel campo culturale il Museo dopo anni di immani
sprechi oggi sopravvive a se stesso, la promozione turistica del territorio è
inesistente con flussi turistici che rasentano il ridicolo. Malpezzi forse per
non sconfessare quanto fatto dai suoi compagni del PD in precedenza non, ha mai
preso posizioni nette e chiare e non ha levato un ragno da un buco su questioni
come lo Scalo merci, Via Filanda nuova e la società partecipata CSM, Terre
Naldi . Stendiamo un velo poi sulle scelte caotiche fatte con il RUE che ad
oggi è ancora in gestazione perché le scelte indicate sono apertamente e
fortemente criticate da tutti i soggetti interessati.
Ing. Andrea Archi; Prof Vincenzo Tini ; Arch.Vincenzo Lega
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