Lupi – La questione morale al
centro del Parlamento. Ma a essere messa sotto accusa è l'etica del premier:
non si sporca le mani e lascia che il ministro sia cacciato dalle sue bodyguard
mediatiche. Il suo scopo è puntare al monocolore Pd, per questo mette in campo
un moralismo daltonico: è bravo a salvare i suoi amici e specialmente se
stesso. Area popolare – Nessun senso di responsabilità può essere un
alibi per servire come mozzi o ufficiali in seconda a un capitano che ha
dimostrato di scegliere la rotta obbedendo a una morale che calpesta le
persone. Che garanzie dà di servire il Paese davvero? Come si fa ad accettare
dignitosamente di mettere mano ai remi con un timoniere simile? Ora lo
conoscete sulla vostra pelle, che razza di etica del potere lo guidi.
Brunetta – “Saluto oggi non l'addio
alla politica del ministro Lupi, ma la sua uscita dal governo, da questo
cattivo governo, uscita che penso sia equivalente a una liberazione. Sappiamo
bene che lei era l'unico resistente dentro questo esecutivo, dunque prima o poi
doveva sloggiare. Ci spiace che i suoi colleghi di partito, salvo rare
eccezioni, non si siano presi la briga di una sonora difesa pubblica né
l'abbiano pretesa dal capo del governo”. Unità per vincere – Forza Italia sceglie di
essere federatrice. E per favore Fitto
sii te stesso e non fare il Tosi che
qui nessuno ti vuole cacciare. Welfare – Il “reddito di
cittadinanza” di fabbricazione “grillina” è un progetto che non ha né capo né
coda. Al Movimento Cinque Stelle interessa solo abbaiare alla Luna. Emergenza
islamica –
Lo Stato islamico ha dichiarato guerra all'Italia e alla Francia. A un atto
bellico si risponde con azioni belliche. La Nato è obbligata a intervenire.
Occorre colpire le basi di addestramento in Libia. L'Europa annega nell'inerzia
della retorica, e così il nostro governo.
La posizione dell’Italia –
Nei prossimi mesi l’Italia sarà teatro di eventi importanti. Non solo e non
tanto l’Expo, quanto il “Giubileo della misericordia”, voluto da Papa
Francesco. Se non facciamo comprendere fin da ora che non saranno tollerati
atti di provocazione, tutto diventerà più difficile. Perché cedere una volta,
come ricordava Galli della Loggia a proposito del nazismo, significherebbe
dimostrare quelle debolezze che la storia non ci ha poi perdonato. Matteo
Renzi, quindi, ha davanti a sé una grande responsabilità. E’ venuto il momento
di dimostrare che l’Italia è realmente capace di un’iniziativa, che non sia
solo quella di commemorare i defunti o dell’esercitarsi in slogan che non hanno,
poi, alcuna sostanza.
Nessun commento:
Posta un commento