lunedì 23 marzo 2015

RIFLESSIONI: LUPI, AREA POPOLARE, PROSPETTIVE


Lupi – La questione morale al centro del Parlamento. Ma a essere messa sotto accusa è l'etica del premier: non si sporca le mani e lascia che il ministro sia cacciato dalle sue bodyguard mediatiche. Il suo scopo è puntare al monocolore Pd, per questo mette in campo un moralismo daltonico: è bravo a salvare i suoi amici e specialmente se stesso. Area popolare – Nessun senso di responsabilità può essere un alibi per servire come mozzi o ufficiali in seconda a un capitano che ha dimostrato di scegliere la rotta obbedendo a una morale che calpesta le persone. Che garanzie dà di servire il Paese davvero? Come si fa ad accettare dignitosamente di mettere mano ai remi con un timoniere simile? Ora lo conoscete sulla vostra pelle, che razza di etica del potere lo guidi.
Brunetta – “Saluto oggi non l'addio alla politica del ministro Lupi, ma la sua uscita dal governo, da questo cattivo governo, uscita che penso sia equivalente a una liberazione. Sappiamo bene che lei era l'unico resistente dentro questo esecutivo, dunque prima o poi doveva sloggiare. Ci spiace che i suoi colleghi di partito, salvo rare eccezioni, non si siano presi la briga di una sonora difesa pubblica né l'abbiano pretesa dal capo del governo”. Unità per vincere – Forza Italia sceglie di essere federatrice. E per favore Fitto sii te stesso e non fare il Tosi che qui nessuno ti vuole cacciare. Welfare – Il “reddito di cittadinanza” di fabbricazione “grillina” è un progetto che non ha né capo né coda. Al Movimento Cinque Stelle interessa solo abbaiare alla Luna. Emergenza islamica – Lo Stato islamico ha dichiarato guerra all'Italia e alla Francia. A un atto bellico si risponde con azioni belliche. La Nato è obbligata a intervenire. Occorre colpire le basi di addestramento in Libia. L'Europa annega nell'inerzia della retorica, e così il nostro governo.
La posizione dell’Italia – Nei prossimi mesi l’Italia sarà teatro di eventi importanti. Non solo e non tanto l’Expo, quanto il “Giubileo della misericordia”, voluto da Papa Francesco. Se non facciamo comprendere fin da ora che non saranno tollerati atti di provocazione, tutto diventerà più difficile. Perché cedere una volta, come ricordava Galli della Loggia a proposito del nazismo, significherebbe dimostrare quelle debolezze che la storia non ci ha poi perdonato. Matteo Renzi, quindi, ha davanti a sé una grande responsabilità. E’ venuto il momento di dimostrare che l’Italia è realmente capace di un’iniziativa, che non sia solo quella di commemorare i defunti o dell’esercitarsi in slogan che non hanno, poi, alcuna sostanza.





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