Come un assurdo pesce d’aprile,
arriverà la prossima settimana il voto finale del Senato sul ddl
anticorruzione, che ha iniziato ieri, con la discussione generale, il suo
iter in Aula. Un provvedimento a dir poco stravagante, rispetto al quale Forza
Italia, con il Presidente della Commissione Giustizia , si è detta Nitto
Palma fortemente contraria. Si
tratta di un testo che manca di un progetto complessivo. Il Presidente Palma punta il dito contro
l’impianto del ddl: “In che cosa si risolve questa legge? In un semplice,
anche scarsamente fantasioso inasprimento delle sanzioni.
Di fronte all’emergenza della
cronaca, il governo risponde aumentando le pene, dimenticandosi però, ad
esempio, che lo scandalo dell’Expò, lo scandalo del Mose, lo scandalo di Mafia
capitale, lo scandalo recente dei grandi appalti sono nati in un momento in
cui, dopo la legge Severino, si era addivenuti esattamente ad un inasprimento sanzionatorio, e senza
porre alcuna riflessione al fatto che, a fronte di 7.500 detenuti in Germania
per fatti contro la pubblica amministrazione, in Italia ve ne sono solo 230”.
Il Presidente della Commissione Giustizia continua,
dicendo: “Se sono solo 230 le persone detenute in carcere, a fronte di un
fenomeno corruttivo così ampiamente percepito, debbo ritenere che o non è
esatta la percezione, ovvero che le indagini non sono particolarmente
efficaci”.
Della serie errare è umano ma perseverare è
diabolico, quando basterebbe analizzare meglio i dati per capire che
certamente non è questa la strada giusta. , sulla giustizia, ha già
ampiamente dimostrato di usare due Renzi pesi e due misure.
”
Nessun commento:
Posta un commento