Il nostro leader si occupa della guerra che
rischia di travolgerci, il fiorentino di salvarsi la ghirba con manovre con la
sua minoranza. Visto dall’alto il mondo appare in drammatico sommovimento. Il
punto di ebollizione dei conflitti si è spostato da Oriente verso il
Mediterraneo. E L’Italia per ragioni geopolitiche è, insieme con la Grecia, la
più coinvolta tra i Paesi d’Europa. Per questo uno statista fa come Berlusconi,
e va in Russia, per stabilire ponti di dialogo e spingere il gigante euro-asiatico
a impegnarsi nella stabilizzazione di quella parte del Pianeta Terra in cui per
storia e geografia siamo immersi. E che oggi è in subbuglio e ci minaccia di
guerra in due sensi: con il terrorismo e con l’indirizzare verso le nostre
coste miriadi di profughi e migranti economici ad uso della nostra
destabilizzazione economica, politica e sociale. Buon lavoro, Presidente
Berlusconi. Questo fa uno statista, e invece Renzi che fa? A Roma si occupa di
un problema abbastanza minore, cioè di se stesso. E’ in un mare di guai.
Altro che ‘sabotatori’ – Una notizia: a Renzi gira
malissimo. Ha deciso che l’articolo 2 della riforma del bicameralismo è la sua
linea del Piave. Resiste lì. Ma se non accetta di trattare su questo, sta
fresco, sarà appeso nella stanza dei salmoni affumicati. A Renzi, se ha a cuore
questa nostra Italia, conviene cambiare e accettare le trasformazioni proposte
da Forza Italia, o si troverà contro – salvo ignobili compravendite – la
maggioranza assoluta dei senatori, 176 su 320. Un avvertimento: se il Pd crede
di sistemare tutto con pateracchi in casa propria, gli faremo vedere i sorci
verdi. Altro che “sabotatori” come ora dice di noi il buon Gotor.
Urge cambiamento rapido di
governo… –
Renzi in
Europa è inesistente, non si sta occupando dei nostri interessi nazionali in
questo ambito, si è accoccolato ai piedi della Merkel, che fa i propri affari a
discapito nostro. A Renzi questo sta bene, purché la Regina del IVIl Mattinale
– 09/09/2015 4
Reich gli sganci il piatto di lenticchie di qualche decimale di
flessibilità. Eppure questo voto di scambio con la Merkel oltre a danneggiare
l’Italia non risolve le grane del Fiorentino. Infatti questo concentrarsi sulle
proprie questioni di potere gli sta andando malissimo. Andasse male solo a lui
e alla sua carriera, reggeremmo il colpo; il fatto è che sta portando alla
malora la nostra democrazia. Urge un cambiamento rapido di governo.
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