I turisti pagheranno
50 centesimi a notte
di Antonio Veca Gli albergatori sono da sempre contrari alla tassa . Arriva anche nel Faentino la tassa di soggiorno.
Il ConAmi (consorzio pubblico di cui sono soci 23 Comuni tra l’imolese, l’area
faentina e la Romagna toscana) è pronto a comprare la società Terre di Faenza,
per creare un ufficio di promozione turistica tra Faenza e Imola. Per
sostenerlo, l’Unione introdurrà la tassa di soggiorno.
Da anni a Faenza si
discuteva sull’applicazione del tributo, adottato da città a forte vocazione
turistica (non senza polemiche da parte degli albergatori). La decisione è
stata presa nell’ultima giunta e per gli amministratori porterà vantaggi, a
cominciare da soldi freschi per il centro storico, in mancanza del fondo di
perequazione legato alla realizzazione del centro commerciale Le Perle.
Finora era Terre di Faenza a occuparsi di
promozione, così si è pensato di creare un ufficio unico con Imola, attraverso
ConAmi. Ma cosa c’entra un consorzio di reti di servizio con la promozione
turistica? C’entra, perché ConAmi gestisce anche aziende di comunicazione. Il
prodotto da promuovere, in questo caso, è il territorio. Il consorzio imolese
ha già acquistato una società di promozione turistica, e ora si appresta a fare
altrettanto con Terre di Faenza. «La nuova società – dice l’assessore al
turismo Massimo Isola – promuoverà il territorio di Faenza e Imola in maniera
concorrenziale». Perché questa decisione? «I dati positivi sul turismo spingono
ad accelerare sulla promozione. Da gennaio l’Unione avrà un ufficio unico
che però non potrà affrontare tutte le necessità. Vogliamo una struttura che
sappia ‘vendere’ il territorio con strumenti e competenza e che si sostenga
economicamente. Per fare questo abbiamo aperto un dialogo con Imola, territorio
turisticamente simile al nostro e con il Parco della Vena del gesso in comune.
Nel frattempo l’assessore regionale Corsini ha proposto una legge quadro in
materia turistica, basata su Unioni territoriali, tra cui la Romagna. In questo
quadro la nuova società avrà un ruolo forte. Per sostenerlo abbiamo pensato
alla tassa sul turismo». Tutti d’accordo? «Nei prossimi giorni incontreremo il
Tavolo degli imprenditori».
La tassa dovrebbe ammontare a 50 centesimi
a pernottamento. Un terzo degli introiti sarà destinato all’agenzia di
promozione, i due terzi rimarranno ai Comuni per iniziative in centro. Nel 2014
i pernottamenti a Faenza sono stati oltre 120mila (222mila nell’Unione): ciò
significa che la tassa sul turismo porterebbe, se i numeri fossero confermati,
60mila euro l’anno, di cui 40 mila destinati al centro storico. di Antonio
Veca
Nessun commento:
Posta un commento