giovedì 3 settembre 2015

31 AGOSTO 2015-BRISIGHELLA

31 agosto 2015 – Brisighella è un piccolo borgo medioevale, se si aggiungono i tre colli lo scenario è quello di un quadro. Immaginare la Formula uno qua sembra fantascientifico. Già, sembra. Perchè grazie all’inventiva e all’ostinazione di Francesco Asirelli dal 1992 esiste il Trofeo Bandini.
Qualche passo indietro. Lorenzo Bandini, nato nel 1935 in Libia ma originario di San Cassiano, frazione di Brisighella, è stato il pilota italiano più talentuoso e celebre della sua epoca come lo sarà venti anni dopo Michele Alboreto. Entrambi legati indissolubilmente alla Ferrari. Prezioso gregario di John Surtees nel mondiale 1964, in quell’anno vince la sua unica gara, in Austria. Il 1967 sembra essere l’anno della definitiva consacrazione ma la sua carriera e la sua vita si interrompono con lo schianto alla chicane del porto durante il GP di Montecarlo.L’incendio successivo, peraltro trasmesso in diretta televisiva, e l’inadeguatezza dei soccorsi condannano il pilota romagnolo che muore dopo tre giorni di agonia il 10 maggio. Il desiderio di celebrarlo nella sua terra di origine ha partorito quindi l’idea del Trofeo Bandini che premia ogni anno il pilota di Formula uno distintosi nella stagione precedente.
Se lo sono aggiudicato personaggi del calibro di Alonso (2005), Michael Schumacher (2003) e Hamilton (2010); Vettel (2009) e Kubica (2008) percorsero addirittura il tragitto Faenza-Brisighella a bordo di una monoposto di Formula uno, rispettivamente Toro Rosso e Bmw.
Dopo la trionfale edizione del 2014 con Daniel Ricciardo, la scelta del 2015 è caduta non su un pilota, bensì su una squadra. Doverosa l’assegnazione alla Mercedes, ‘designato’ al ritiro previsto appunto per ieri, Toto Wolff (con Paddy Lowe). La fantascienza quindi si è materializzata anche questo anno in una domenica di fine agosto baciata fin troppo dal sole. In Romagna la passione per i motori è una religione e camminare per Brisighella rende perfettamente l’idea, l’abbraccio della folla è come sempre generoso e numeroso. La cerimonia prevista per le 18:00 è preceduta da una rapida conferenza stampa allestita nella galleria comunale, con le 31 tute della mostra di Marco Serena F1 RACING SUITS a fare da suggestivo contorno; c’è anche la moglie di Toto Wolff, Susie, terza pilota Williams. Più che rilevante, è divertente il siparietto con il team principal Mercedes alla domanda sull’eventuale fornitura dei motori


Mercedes alla Red Bull. Ma a Brackley sanno benissimo che è meglio non lasciare trapelare nulla, per cui non escono chissà quali clamorose verità dai detti e non detti.
Pochi metri distante c’è l’Anfiteatro Spada pronto ad accogliere premiati, premianti e spettatori. Veloce, senza troppi fronzoli, la cerimonia introdotta dai saluti del sindaco di Brisighella Davide Missiroli, e dal presidente dell’Associazione Trofeo Lorenzo Bandini, Francesco Asirelli, che nel suo discorso ha anche commemorato i due piloti recentemente scomparsi, Jules Bianchi e Justin Wilson. Circa una decina i premi assegnati, oltre al clou finale con la consegna della riproduzione in ceramica della Ferrari numero 18 di Bandini nelle mani di Toto Wolff. Tra questi l’artefice degli autodromi di Formula uno da quasi 20 anni, Hermann Tilke che alla domanda se quello di Imola possa ancora essere considerato uno degli autodromi di Formula Uno si è trincerato dietro un ‘tutto è possibile’ pronunciato senza troppa convinzione. Quasi commovente invece il regalo che Gabriele Tredozi, progettista della gloriosa scuderia Minardi, nonché premiato ieri, ha fatto al suo ex datore di lavoro, Giancarlo Minardi: una tuta con la riproduzione in miniatura di tutti i modelli che hanno corso tra il 1985 e il 2005. C’è anche il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani da premiare e il leader della GP3 Luca Ghiotto per il quale Davide Valsecchi – altro premiato – spende bellissime parole di stima e incoraggiamento. E fa effetto la sua disinteressata sincerità perché lui, talento cristallino, dopo la vittoria nel campionato GP2 del 2012 si sarebbe strameritato un sedile in Formula uno. Ma che in fin dei conti come ha raccontato ieri, non se la passa poi male nella sua versione 2.0 televisiva. 
L’ultimo premiato, come detto, è Toto Wolff, poi i saluti dei conduttori Ivan Epicoco e Carlo Costa e sipario sulla ventiduesima edizione. Non sono rimasti di certo delusi i tifosi giunti a Brisighella e questo nonostante fosse assente l’elemento di appeal principale, ovvero il pilota. Obiettivo pienamente raggiunto https://www.youtube.com/watch?v=z-Azlu9BbTs&feature=player_detailpage

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