31 agosto 2015 – Brisighella è un piccolo borgo medioevale, se si
aggiungono i tre colli lo scenario è quello di un quadro. Immaginare la Formula
uno qua sembra fantascientifico. Già, sembra. Perchè grazie all’inventiva e
all’ostinazione di Francesco Asirelli dal 1992 esiste il Trofeo Bandini.
Qualche passo indietro. Lorenzo Bandini, nato nel
1935 in Libia ma originario di San Cassiano, frazione di Brisighella, è stato
il pilota italiano più talentuoso e celebre della sua epoca come lo sarà venti
anni dopo Michele Alboreto. Entrambi legati indissolubilmente alla Ferrari.
Prezioso gregario di John Surtees nel mondiale 1964, in
quell’anno vince la sua unica gara, in Austria. Il 1967 sembra essere l’anno
della definitiva consacrazione ma la sua carriera e la sua vita si interrompono
con lo schianto alla chicane del porto durante il GP di Montecarlo.L’incendio
successivo, peraltro trasmesso in diretta televisiva, e l’inadeguatezza dei
soccorsi condannano il pilota romagnolo che muore dopo tre giorni di agonia il
10 maggio. Il desiderio di celebrarlo nella sua terra di origine ha partorito
quindi l’idea del Trofeo Bandini che premia ogni anno il pilota di Formula
uno distintosi nella stagione precedente.
Se lo sono aggiudicato personaggi del calibro di Alonso (2005), Michael Schumacher (2003) e Hamilton (2010); Vettel (2009) e Kubica (2008) percorsero addirittura il tragitto Faenza-Brisighella a bordo di una monoposto di Formula uno, rispettivamente Toro Rosso e Bmw.
Se lo sono aggiudicato personaggi del calibro di Alonso (2005), Michael Schumacher (2003) e Hamilton (2010); Vettel (2009) e Kubica (2008) percorsero addirittura il tragitto Faenza-Brisighella a bordo di una monoposto di Formula uno, rispettivamente Toro Rosso e Bmw.
Dopo
la trionfale edizione del 2014 con Daniel Ricciardo, la
scelta del 2015 è caduta non su un pilota, bensì su una squadra. Doverosa
l’assegnazione alla Mercedes, ‘designato’ al ritiro
previsto appunto per ieri, Toto Wolff (con Paddy Lowe). La
fantascienza quindi si è materializzata anche questo anno in una domenica di
fine agosto baciata fin troppo dal sole. In Romagna la passione per i motori è
una religione e camminare per Brisighella rende perfettamente l’idea,
l’abbraccio della folla è come sempre generoso e numeroso. La cerimonia
prevista per le 18:00 è preceduta da una rapida conferenza stampa allestita
nella galleria comunale, con le 31 tute della mostra di Marco Serena F1 RACING SUITS a fare da
suggestivo contorno; c’è anche la moglie di Toto Wolff, Susie, terza pilota
Williams. Più che rilevante, è divertente il siparietto con il team principal
Mercedes alla domanda sull’eventuale fornitura dei motori
Mercedes alla Red Bull. Ma a Brackley sanno benissimo che è meglio
non lasciare trapelare nulla, per cui non escono chissà quali clamorose verità
dai detti e non detti.
Pochi
metri distante c’è l’Anfiteatro Spada pronto ad accogliere premiati, premianti
e spettatori. Veloce, senza troppi fronzoli, la cerimonia introdotta dai saluti
del sindaco di Brisighella Davide Missiroli, e dal presidente dell’Associazione
Trofeo Lorenzo Bandini, Francesco Asirelli, che nel suo discorso ha anche
commemorato i due piloti recentemente scomparsi, Jules Bianchi
e Justin Wilson. Circa una decina i premi assegnati, oltre al clou
finale con la consegna della riproduzione in ceramica della Ferrari numero
18 di Bandini nelle mani di Toto Wolff. Tra questi l’artefice
degli autodromi di Formula uno da quasi 20 anni, Hermann Tilke
che alla domanda se quello di Imola possa ancora essere considerato uno degli
autodromi di Formula Uno si è trincerato dietro un ‘tutto è possibile’
pronunciato senza troppa convinzione. Quasi commovente invece il regalo che
Gabriele Tredozi, progettista della gloriosa scuderia Minardi,
nonché premiato ieri, ha fatto al suo ex datore di lavoro, Giancarlo Minardi:
una tuta con la riproduzione in miniatura di tutti i modelli che hanno corso
tra il 1985 e il 2005. C’è anche il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani
da premiare e il leader della GP3 Luca Ghiotto per il quale Davide Valsecchi
– altro premiato – spende bellissime parole di stima e incoraggiamento. E fa
effetto la sua disinteressata sincerità perché lui, talento cristallino, dopo
la vittoria nel campionato GP2 del 2012 si sarebbe strameritato un sedile in
Formula uno. Ma che in fin dei conti come ha raccontato ieri, non se la passa
poi male nella sua versione 2.0 televisiva.
L’ultimo
premiato, come detto, è Toto Wolff, poi i saluti dei
conduttori Ivan Epicoco e Carlo Costa e sipario sulla ventiduesima edizione. Non
sono rimasti di certo delusi i tifosi giunti a Brisighella e questo nonostante fosse
assente l’elemento di appeal principale, ovvero il pilota.
Obiettivo pienamente raggiunto https://www.youtube.com/watch?v=z-Azlu9BbTs&feature=player_detailpage
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